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Missionari comboniani e Cpt immigrati: pane e acqua in solidarietà
- Subject: Missionari comboniani e Cpt immigrati: pane e acqua in solidarietà
- From: Jubileo - Comboniani Bari <jubilmolfetta at yahoo.it> (by way of Alessandro Marescotti <a.marescotti at peacelink.it>)
- Date: Mon, 06 Jun 2005 00:36:10 +0200
Missionari
Comboniani Bari
Lettera aperta alle persone di buona volontà
"Pane e acqua davanti alla luce della Speranza"
Noi missionari comboniani vogliamo “fermarci” per
vivere un momento di condivisione con tutti gli uomini e le donne di
buona volontà. Per tre giorni, da sabato 4 a lunedì 6 giugno, vivremo
all’aperto in un’area di Lama Balice del quartiere San Paolo a Bari, lì
dove è stato costruito il Centro di Permanenza Temporanea per immigrati
(Cpt), un luogo di reclusione dove la persona immigrata in fuga da
guerre, miseria e persecuzioni, viene incarcerata in un regime di
detenzione amministrativa per il solo fatto di non aver documenti
“validi”. Una persona che, proprio perché le è “impedito nel suo paese
l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla
Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della
Repubblica” (art. 10 della Costituzione).Lettera aperta alle persone di buona volontà
"Pane e acqua davanti alla luce della Speranza"
Per tre giorni ci nutriremo solo di pane e acqua, unici alimenti essenziali di vita: il pane è fatto per essere spezzato e solo se condiviso riconcilia con la vita. Siederemo attorno a una lampada che manterremo sempre accesa: una comune-unione attorno alla luce, nella speranza che tutti i Centri di permanenza temporanea, qui e altrove, siano chiusi e che quelli costruiti abbiano altre finalit à e cioè siano beni comuni non al servizio di politiche di repressione ma luoghi di scambi tra culture e di strutture di servizi alla persona.
Un modo per esprimere, sia pure simbolicamente, vicinanza a tutti gli esclusi di questo mondo, ai migranti che bussano alle nostre porte per chiedere vita, agli stessi italiani e pugliesi costretti a vivere nella precarietà.
A una settimana dal Congresso eucaristico, avvertiamo quanto mai forte l'esigenza di chiedere scusa a Dio per tutte le accoglienze e ospitalità mancate di quelle “folle... stanche e sfinite” (Mt 9,36), e di continuare a impegnarci per promuovere la piena signoria e cittadinanza della nostra terra, divenuta inospitale, ridotta da una legge inumana a cortina insuperabile e lacerata da mur i di segregazione e di odio. L’ultimo muro, il Cpt nel quartiere San Paolo, a due passi da un parco naturale che un quartiere e una città attendono sia recuperato e valorizzato.
Chiediamo di chiudere i Cpt, di spalancare ai pellegrini di umanità le porte e i cuori dei nostri nuclei familiari, delle nostre case sfitte, delle parrocchie e chiediamo di "aprire le frontiere fra i popoli e infrangere le barriere fra le classi e le razze" perchè si viva accoglienza e solidarietà. “Non dimenticate l'ospitalità: alcuni, praticandola, hanno accolto degli angeli senza saperl o” (Ebrei, 13,2).
Ti aspettiamo.
I missionari comboniani di Bari
Bari 04 giugno 2005Comunicato
stampa
Oggetto: "no" al Centro di
permanenza temporanea, conferenza stampa di padre Alex Zanotelli nel
quartiere San Paolo a BariI missionari comboniani di Bari, fino a lunedì 6 giugno, stazioneranno all’aperto in un’area di Lama Balice destinata a Parco, nel quartiere San Paolo, a Bari, lì dove è stato costruito il Centro di permanenza temporanea per immigrati (Cpt), nutrendosi solo di pane e acqua. Si tratta di un sit-in di condivisione e riflessione, a una settimana dal Congresso eucaristico nazion ale, organizzato per esprimere, sia pure simbolicamente, vicinanza a tutti gli esclusi, ai migranti e ai precari, e per ribadire il "no" al Cpt, qui e altrove. Della tre-giorni, alla quale sono stati invitati laici e associazioni, parlano padre Alex Zanotelli e i missionari comboniani di Bari, in un incontro coi giornalisti oggi, 4 giugno, alle 12.30, nell'area del sit-in al quartiere San Paolo di Bari (strada per l'aeroporto di Bari-Palese, prima della cittad! ella della Guardia di Finanza).
Bari, 4 giugno 2005
Per i missionari comboniani di Bari
padre Michele Stragapede
(cell. 349.168.42.12)
contatti:
Isa Bergamini
(cell. 349.469.14.33)
Gianluigi De Vito
(cell. 335.662.44.48)
padre Michele Stragapede
(cell. 349.168.42.12)
contatti:
Isa Bergamini
(cell. 349.469.14.33)
Gianluigi De Vito
(cell. 335.662.44.48)
Comunicato
stampa
Alex Zanotelli: "I Cpt sono una vergogna per la Chiesa e per il Mediterraneo"
Padre Alex Zanotelli, missionario
comboniano, ha condiviso pane e acqua assieme ai confratelli di Bari e a
un gruppo di laici, nel pomeriggio, alle 17, nel quartiere San Paolo,
alla periferia di Bari. Qui, da stamani e fino a lunedì, in un'area di
Lama Balice, attigua al Centro di permanenza temporanea per immigrati
(Cpt), ultimato recentemente, i comboniani di B ari e un gruppo di laici
e attivisti appartenenti a diverse associazioni e reti in prima linea
nella tutela dei migranti, hanno organizzato un sit-in per manifestare il
"no al Cpt" e per chiedere la non apertura del centro.
Alex Zanotelli: "I Cpt sono una vergogna per la Chiesa e per il Mediterraneo"
"I Cpt sono una vergogna per i credenti e per tutte le genti del Mediterraneo. Vanno chiusi e quelli nuovi non vanno aperti", ha detto Zanotelli. E ha aggiunto: "Se siamo a questo punto non è solo per la legge Bossi-Fini ma anche per la legge Turco Napolitano che ha aperto la strada. So che dà fastidio, ma uso questo termine: lager, i cpt sono autentici lager. E connesso con quello dei Cpt c'è il problema dei rifugiati politici. E' vergognoso che nonostante la Costituzione italiana, scritta dai costituenti che erano in pratica dei "rifugiati politici" dell'antifascismo, faccia riferimento in due punti ai rifugiati, lo Stato italiano non abbia ancora una legge sull'asilo politico. I rifugiati non possono finire nei Cpt, è come ammassarli contro un muro. Né possono essere rispediti a casa, significa portarli alla morte, significa ! ammazzare gente nell'indifferenza di tutti".
Il sit-in è stato voluto a una settimana dal Congresso eucaristico che la Chiesa cattolica italiana ha celebrato a Bari. Per tre giorni, i comboniani e tutti quelli che aderiscono, si nutriranno di pane e acqua e si raccoglieranno davanti a una fiaccola sempre ardente.
Padre Gianni Capaccioni, superiore dei missionari comboniani di Bari, ha spiegato: "Per continuare a vivere lo spirito del Congresso eucaristico non possiamo continuare a celebrare l'eucarestia se non spezzando il pane per e con i poveri, gli ultimi, gli esclusi, che in questo momento sono soprattutto i migranti che bussano alle nostre soglie in cerca di vita. Il nostro mare, il Mediterraneo, per molti secoli crocevia di popoli e culture, negli ultimi anni è diventato via crucis e non via della vita, non più incontro ma scontro. L'eucaristia è un sacramento visibile che indica una "realtà invisibile", ma senza il pane e il vino non c'è il "prendete e mangiate"; senza la materia c'è solo immaginazione. Il pane da spezzare è fondamentale per il sacramento dell'eucarestia. Se non fai comune-unione con il povero, e dunque se non per! metti al forestiero che bussa alle porte del Mediterraneo, di sedere alla tua tavola, non spezzi il pane e il sacramento è vanificato".
L'altro missionario comboniano che ha voluto l'iniziativa, padre Michele Stragapede, ha aggiunto: "Siamo qui anche nello spirito di quello che ci ha insegnato don Tonino Bello. Che ripeteva: 'Se le gioie condivise si moltiplicano i dolori si dimezzano'".
Domani alle 19.30, nell'area del sit-in, momenti di riflessione con rappresentanti di altre religioni. Lunedì, alla stessa ora, a chiusura dell'iniziativa, mini concerto della "Municipale Balcanica" di Pino Minafra e la sua orchestra
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