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LA FERRARI SI DISSOCI DA BRIDGESTONE/FIRESTONE
- Subject: LA FERRARI SI DISSOCI DA BRIDGESTONE/FIRESTONE
- From: "Infoslai" <infoslai at fastwebnet.it>
- Date: Wed, 1 Jun 2005 16:20:06 +0200
LA FERRARI SI DISSOCI DA BRIDGESTONE/FIRESTONE Gravi le responsabilita' della multinazionale nippo-americana Bridgestone/Firestone che fornisce le gomme alla ''Rossa'' di Maranello, per il trattamento quasi schiavistico di operai in Africa e per le responsabilita' dell'inquinamento del territorio ad Harbel City in Liberia. La multinazionale nippo-americana Bridgestone/Firestone sfrutta ad Harbel City in Liberia ventimila dipendenti nella piu' grande piantagione di caucciu' del gruppo. Dipendenti che vanno al lavoro alle 4 e smettono alle 16, per 1,5 dollari al giorno. Operai costretti a utilizzare sostanze chimiche senza alcuna protezione sanitaria. Firestone che inquina, con enormi scarichi, il fiume Farmington, senza che alcuna autorita' possa o voglia alzare il dito per denunciare il fatto. Una multinazionale che succhia tonnellate di caucciu', senza produrre in loco alcun oggetto di gomma: la trasformazione e la lavorazione avvengono, infatti, interamente all'estero. Situazioni di degrado e abuso che non sono merce rara in Africa. Ma stavolta l'affaire Bridgestone/Firestone e' diverso. Perche' la multinazionale ha acquisito crediti e onori, in questi ultimi anni, per aver legato in modo strettissimo il suo marchio a quello solare e vincente della Ferrari a utilizzare quei pneumatici. Il granello che finisce nel serbatoio della ''Rossa'', ai nostri occhi, e' un sasso. Un macigno. Che vogliamo lanciare sulla pubblica piazza. Un'azienda, come quella del cavallino rampante, che si dice attenta a rapporti di produzione e di lavoro ''eticamente'' sani, non può sfuggire a domande di responsabilita'. E' noto a Montezemolo & soci che il loro partner di lavoro privilegiato e' un'azienda che vive e prospera anche sulle catene dei suoi operai? La notizia e' motivo di riflessione nei piani alti di Maranello. E' piu' giusto lamentarsi che quelle gomme ti fanno perdere al giro, o di quelle braccia e di quei volti che non vedono mai l'alba della loro liberazione economica ? Domande, forse, retoriche nella grande giostra del business e dell'affarismo border-line. Sono questi gli interrogativi che giriamo ai vertici dell'azienda modenese, nella speranza che le nostre attese non vengano parcheggiate nell'illusione di una risposta che non arriva. tratto da un editoriale di ''Nigrizia'' rivista dei missionari comboniani italiani
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