la società mortifica-ta



Mentre parliamo, e alcuni davvero però operano per aiutare i paesi più poveri, si adoperano per gli ultimi, io vedo e vivo sulla pelle l'arretartezza spirituale, civica, giuridica, morale in genere del mio paese rispetto a tutti gli altri paesi europei e non solo.
Sono convinto che staimo andando anzi ancora più indietro poiché non vedo nulla (a parte le poche cose valide, tra cui questa list, per esempio) che possa far pensare ad un processo coscientizzatore, non vedo tantomeno evoluzione o quantomeno aggiornamento nelle strutture educative in primis (sono un insegnante) e subito dopo in campo giuridico, o anche viceversa. Resta il fatto che la sfera formativa e quella normativa mi paiono ferme ad una società che non esiste più, perché in continua evoluzione. Nello stesso tempo, tuttavia, questa stessa società va a rilento, proprio perché imbrigliata da norme obsolete e quindi inefficaci. Una società mortificata e mortificante. Uno degli aspetti su cui non si ragiona abbastanza e che andrebbero invece ben analizzati per cogliere quantomeno dei fenomeni tutt'altro che innocui, è per l'appunto la dose di mortificazione che gli individui subiscono e che a certi livelli, soprattutto burocratico-giuridico, si perpetra. Si tratta di una realtà difficilmente traducibile in parole, ma che passa attraverso centinaia migliaia di "atti" (notare come la prola abbia assunto il duplice significato di "gesti" e "scritti") che, di fatto, danneggiano la vita delle persone. 
Il  campo dell'istruzione "offre" in molti casi una vera e propria distruzione di menti e destini. Quello giuridico si rivela essere un pianeta aberrante nel vero senso del termine, vespaio di menti grigie, logore, anime che si spengono negli uffici e nei commissariati, bestiario e casellario di vomitevoli atteggiamenti sul piano umano, una tendenza alla disumanizzazione e alla prevaricazione tutelata.
Una serie impressionante di "atti" fuori dal diritto (leggi: abusi di potere e/o mancata attuazione dei fondamenti costituzionali) perché, temo, si è perso il senso stesso del diritto.

Il 18 Aprile 2004 sono stato arrestato da un ispettore di polizia senza alcun reale motivo, così come senza una vera indagine un altro ispettore di polizia della Questura di Siracusa ha chiesto ed ottenuto da un magistrato evidentemente molto sbrigativo una misura cautelare che mi impediva di avvicinarmi, in pratica, a mia figlia.
Sono in atto ormai da anni non so più quanti processi che lo stato celebra come se nulla fosse, senza nulla davvero indagare e, ormai sospetto, per il semplice motivo che una volta istituiti i tribunali, bisogna pur trovare delle persone da processare.
Il verbo "indagare", del resto, vuol dire "mettere la selvaggina nella rete". Le persone diventano carne da macinare nel tritatutto che poi si giustifica il suo andamento "carne-fice" con i codici del diritto!

Mia figlia era sparita all'età di tre anni e mezzo ad opera della madre, un'insegnante-psicologa fiorentina (ho vissuto diciotto anni a Firenze, dove ho frequntato perone rispondenti al nome di Mrio Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Parronchi, coi quali ho realizzato delle interviste credo uniche, anche filmate). Lo Stato non potè aiutarmi in alcun modo nella ricerca perchè la bimba era stata riconosciuta a miainsaputa dalla madre alla nascita prematura. Non molti sanno che il nostro codice civile consente al genitore "che per primo riconosce un filgio naturale, di acquisire la patria potestà; l'altro è praticamente tagliato fuori!
Ho dovuto aspettare quattro anni per avere il consenso a riconoscere mia figlia da un giudice. Quattro anni di udienze, perizie, rinvii, nuove udienze, una trafila francamente stupida, insensata, disumana... mortificante.

Ebbene, da quando ho vinto quel ricorso, nuovamente, non vedo più mia figlia. Per quattro anni non ne avevo avuto più notizie. Nulla. Una figlia desaparecida nella repubblica democratica italiana. Una vera e propria sparizione, un rapimento, e poi... l'ulteriore umiliazione.
Anziché chiedere scusa, la madre ha ripreso la guerra. Ma la cosa più triste è che ha trovato in questo sistema di mortificazione il suo complice più forte: lo Stato. Agenti, ispettori, ispettrici, GIP e PM (per non parlare degli avvocati) tutti dediti a questa professione di incoscienza mascherata da sapienza normativa; nessuno, dico nessuno, che sia attraversato dal lampo del dubbio che quella normativa è, appunto, foriera di morte e non tutela del diritto e, quindi, della vita.

Dovrebbero mettere un pò di musica nei corridoi. Mozart, fate sentire Mozart, o Gershwin, nei tribunali, nelle scuole, negli ospedali... In questa società corrotta e malata.

Daniele Moretto








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