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MESSINA: MINACCE AL GIORNALISTA FARID ADLI - Rete Artisti contro le guerre comunicato stampa
- Subject: MESSINA: MINACCE AL GIORNALISTA FARID ADLI - Rete Artisti contro le guerre comunicato stampa
- From: "Loredana Morandi" <loredana.morandi at tiscali.it>
- Date: Tue, 5 Apr 2005 12:25:44 +0200
Artists Against Wars Acquedolci di Messina, Roma, Bologna, Trieste, Pescara, Milano, Quartu S. Elena, Castel Nuovo Val di Cecina, Prato, Torino Venaria, Firenze, Francoforte, Novi Sad, Thessaloniki GRAVI MINACCE AL GIORNALISTA LIBICO FARID ADLI - comunicato stampa - Ai Colleghi e ai Capi Redattori, La Rete degli Artisti contro la guerra comunica con urgenza la propria gravissima preoccupazione in merito alle minacce subite dal collega giornalista Farid Adli. Lo scrittore e artista Farid Adli, che si trovava a via Nazionale di Acquedolci, provincia di Messina, nei pressi della piazza del Municipio è stato avvicinato da un uomo a lui sconosciuto, che lo ha minacciato di morte per tramite la lunga mano della Mafia. Il minaccioso invito a "parlare meno in tv, altrimenti ti mandiamo al tuo paese nella bara", subito dal collega Adli, è un chiaro riferimento alla trasmissione televisiva sulla rete regionale Onda Tv ed all'impegno ambientalista del giornalista libico, che nel corso della trasmissione e con l'organizzazione di eventi ha denunciato più volte la presenza di discariche a cielo aperto nel territorio acquedolcese sollecitando, infine, l'interesse della magistratura all'area della bomba ecologica. La magistratura sa, ma anche noi cittadini e artisti sappiamo bene come il business delle discariche sia uno dei preferiti dalla Mafia, non soltanto in Sicilia, ma anche nell'area ricompresa tra Nola e Napoli, nonchè in molte altre regioni italiane. Agli occhi della cupola malavitosa anche il solo vedere rappresenta l'oltraggio, contro cui opporre la violenza del terrore. Farid Adli, giornalista e collaboratore delle testate Corriere della Sera, Il Manifesto, Radio Popolare è stato curatore della presenza degli Artisti Siciliani alla Manifestazione Nazionale pacifista autoconvocata Artists Against Wars, tenutasi ad ottobre contemporaneamente su nove piazze italiane con tre gemellaggi in città all'estero. Ne conosciamo e rispettiamo il grande impegno politico, morale, civico, artistico, sociale e ambientalista. Tali ragioni ci inducono, già preoccupatissimi, a sollecitare le Forze Politiche e la Libera Stampa a tutela del collega ed amico Farid Adli. La Rete Artisti impegnata in Italia ed oggi in Libano per il diritto dei popoli e dei migranti, condannando i contenuti fortemente xenofobi della minaccia stessa, esprime la piena solidarietà al collega ed amico Farid Adli. Ringraziando per l'attenzione cui dedicherete al nostro comunicato stampa, a seguire alleghiamo per vostra maggiore utilità copia dei comunicati stampa del Consiglio Direttivo DS di Acquedolci e del Centro di ricerca della pace di Viterbo. Rete Artisti contro le guerre Acquedolci di Messina, Roma, Trieste, Bologna, Torino, Milano, Firenze, Quartu S. Elena, Cagliari, Castelnuovo Val di Cecina, Francoforte, Novi Sad, Thessaloniki per la Rete Artisti contro le guerre Loredana Morandi presidente Ass.ne Argon - Bloggersperlapace www.bloggersperlapace.org per contatti: 348/7490558 L'Appello della Rete Artisti contro le guerre Arabic: http://lnx.siatec.net/bloggersperlapace/upload/dl/APPELLI/Artists_Arabic.jpg Italiano: http://lnx.siatec.net/bloggersperlapace/print.php?sid=414 Il Programma di OTTOBRE 2004 ad ACQUEDOLCI di MESSINA http://www.siatec.net/bloggersperlapace/print.php?sid=468 *** Democratici di Sinistra Unità di base Acquedolci (Me) Comunicato stampa Il nostro compagno Ing. Farid Adly, della Direzione provinciale DS - Federazione Nebrodi, nonché giornalista, collaboratore del Corriere della Sera, Radio Popolare e Il manifesto, è stato oggetto di minaccia di morte per mano di una persona sconosciuta che lo ha affrontato in auto nel centro del paese nebrodeo, Acquedolci in Provincia di Messina, luogo di residenza del nostro compagno. Le minacce fanno riferimento ad una trasmissione televisiva, sulla rete regionale Onda TV, di confronto con amministratori locali durante la quale l'Ing. Farid Adly ha denunciato i mali del territorio acquedolcese ed in particolare le discariche a cielo aperto nelle valli dei torrenti Inganno e del Furiano. Uno sconosciuto ancora da identificare si è avvicinato in auto e ha intimato all'Ing. Farid Adly, in dialetto siciliano, di "parlare di meno in TV, altrimenti ti manderemo al tuo paese in una bara". Alla pronta azione dell' Ing Adly che ha chiamato a raccolta i cittadini presenti nella via Nazionale nei pressi della piazza Municipale, il "picciotto" è fuggito in macchina. Queste inqualificabili minacce sono avvenute la sera di Sabato 2 Aprile 2005, in seguito all'azione di linciaggio morale compiuta lo stesso pomeriggio durante i lavori del Consiglio comunale, quando un consigliere comunale, Pippo Salerno, ha avuto l'ardire di chiedere retoricamente i risarcimenti per i danni arrecati, a sua detta, all'immagine di Acquedolci. Il sindaco Salvatore Oriti aveva ulteriormente rincarato la dose, facendo un discorso sopra le righe e senza la possibilità di ribattere da parte nostra, accusando l'Ing. Farid Adly di essere all'origine del ritardo della bonifica delle bombe ecologiche, "perché le sue denunce con le "gite turistiche", ha affermato il sindaco, avevano allertato l'Antimafia, i Carabinieri e la Guardia di Finanza e provocato il conseguente sequestro dei siti definiti vere e proprie bombe ecologiche". "Non facciamo un collegamento diretto tra i discorsi del Consiglio comunale e le minacce mafiose, ha detto il segretario dell'Unità di Base dei Democratici di Sinistra di Acquedolci, Giuseppe Carone, ma il linciaggio morale e l'istigazione all'odio dei politici, possono dare l'impressione dell'isolamento del nostro partito presso i "picciotti" e da lì il passo è breve verso l'azione intimidatoria. Ma non ci intimidiscono! Noi continueremo a denunciare i mali di questa città e il fallimento di questa amministrazione, che ha portato al declino di Acquedolci". L'ing. Farid Adly ha sporto regolare denuncia alle autorità competenti per l'identificazione dell'autore dell'atto intimidatorio. "Sono per natura e per impegno un seguace della nonviolenza, ha detto Adly, chiunque abbia messo in atto questa azione si qualifica da sé; noi risponderemo con la fermezza, la legalità e con la massima fiducia nelle istituzioni. Chiediamo a tutti di rispettare il confronto democratico e di rispondere alle nostre critiche con la dialettica politica. Altrimenti - ha aggiunto - si darebbe spazio a coloro che vogliono pescare nel torbido. I nostri amministratori devono dimostrare determinazione contro le illegalità palesi che si compiono quotidianamente nel nostro territorio. Non è ammissibile rovesciare la logica, sostenendo che chi denuncia i mali del territorio infanga il nome della città. Noi riaffermiamo che il nome di Acquedolci è infangato da chi non compie il suo dovere di amministratore. Che si facci un esame di coscienza prima di pronunciare accuse. Il signor sindaco non può dire in televisione che io sporco i giornali, piuttosto faccia pulire le strade del paese e provveda alla bonifica delle pattumiere a cielo aperto nelle valli dei torrenti". "Ringraziamo i tanti che ci hanno espresso solidarietà, fiducia e sostegno - ha concluso il segretario Giuseppe Carone - e promettiamo loro che non demorderemo dall'azione legale e coerente per l'interesse collettivo di tutti. Siamo sicuri di essere in tanti e in buona compagnia". Ringraziamo anticipatamente per l'interesse. Per il Consiglio Direttivo DS - Acquedolci Giuseppe Carone Per ogni info: 339.8599708 - 0941.730053 *** FARID ADLY MINACCIATO DI MORTE Ad alcuni mezzi d'informazione ad alcune persone e associazioni impegnate per la pace e i diritti umani Gentili signori, sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo il testo che aprira' il fascicolo di domani del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Vi chiediamo altresi' di dare diffusione alla notizia e di esprimere solidarieta' a Farid Adly. Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo Viterbo, 4 aprile 2005 * APPELLI. PEPPE SINI: SOLIDARIETA' CON FARID ADLY, MINACCIATO DI MORTE Farid Adly, persona buona e coraggiosa, prestigioso giornalista impegnato per la verita' e i diritti di tutti, operatore di pace e di giustizia, costruttore di dialogo, amico della nonviolenza, ha ricevuto una grave minaccia di morte. A Farid Adly esprimiamo la nostra piena solidarieta'. A tutti coloro che ci leggono chiediamo di prendere posizione, di diffondere la notizia, di esprimere sostegno a Farid, di far sapere a chi lo minaccia che Farid non e' solo con i suoi compagni di lotta di Acquedolci, ma che insieme a lui vi sono tantissime donne ed uomini che con lui lottano per la verita' e la giustizia, per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera e una societa' libera, giusta, solidale. Le dichiarazioni di solidarieta' con Farid Adly possono essere inviate all'agenzia "Anbamed. Notizie dal Mediterraneo" di cui e' direttore: e-mail: anbamed at katamail.com Mittente: Centro di ricerca per la pace strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it * Per ogni ulteriore informazione: tel. 3398599708, o anche 0941730053
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