MESSINA: MINACCE AL GIORNALISTA FARID ADLI - Rete Artisti contro le guerre comunicato stampa



Artists Against Wars

Acquedolci di Messina, Roma, Bologna, Trieste, Pescara, Milano, Quartu S.
Elena, Castel Nuovo Val di Cecina, Prato, Torino Venaria, Firenze,
Francoforte, Novi Sad, Thessaloniki


GRAVI MINACCE
AL GIORNALISTA LIBICO FARID ADLI

- comunicato stampa -


Ai Colleghi e ai Capi Redattori,

La Rete degli Artisti contro la guerra comunica con urgenza la propria
gravissima preoccupazione in merito alle minacce subite dal collega
giornalista Farid Adli.

Lo scrittore e artista Farid Adli, che si trovava a via Nazionale di
Acquedolci, provincia di Messina, nei pressi della piazza del Municipio è
stato avvicinato da un uomo a lui sconosciuto, che lo ha minacciato di morte
per tramite la lunga mano della Mafia.

Il minaccioso invito a "parlare meno in tv, altrimenti ti mandiamo al tuo
paese nella bara", subito dal collega Adli, è un chiaro riferimento alla
trasmissione televisiva sulla rete regionale Onda Tv ed all'impegno
ambientalista del giornalista libico, che nel corso della trasmissione e con
l'organizzazione di eventi ha denunciato più volte la presenza di discariche
a cielo aperto nel territorio acquedolcese sollecitando, infine, l'interesse
della magistratura all'area della bomba ecologica.

La magistratura sa, ma anche noi cittadini e artisti sappiamo bene come il
business delle discariche sia uno dei preferiti dalla Mafia, non soltanto in
Sicilia, ma anche nell'area ricompresa tra Nola e Napoli, nonchè in molte
altre regioni italiane. Agli occhi della cupola malavitosa anche il solo
vedere rappresenta l'oltraggio, contro cui opporre la violenza del terrore.

Farid Adli, giornalista e collaboratore delle testate Corriere della Sera,
Il Manifesto, Radio Popolare  è stato curatore della presenza degli Artisti
Siciliani alla Manifestazione Nazionale pacifista autoconvocata Artists
Against Wars, tenutasi ad ottobre contemporaneamente su nove piazze italiane
con tre gemellaggi in città all'estero. Ne conosciamo e rispettiamo il
grande impegno politico, morale, civico, artistico, sociale e ambientalista.

Tali ragioni ci inducono, già preoccupatissimi, a sollecitare le Forze
Politiche e la Libera Stampa a tutela del collega ed amico Farid Adli.

La Rete Artisti impegnata in Italia ed oggi in Libano per il diritto dei
popoli e dei migranti, condannando i contenuti fortemente xenofobi della
minaccia stessa,  esprime la piena solidarietà al collega ed amico Farid
Adli.

Ringraziando per l'attenzione cui dedicherete al nostro comunicato stampa, a
seguire  alleghiamo per vostra maggiore utilità copia dei comunicati stampa
del Consiglio Direttivo DS di Acquedolci e del Centro di ricerca della pace
di Viterbo.

Rete Artisti contro le guerre
Acquedolci di Messina, Roma, Trieste, Bologna, Torino, Milano, Firenze,
Quartu S. Elena, Cagliari, Castelnuovo Val di Cecina, Francoforte, Novi Sad,
Thessaloniki

per la Rete Artisti contro le guerre
Loredana Morandi
presidente Ass.ne Argon - Bloggersperlapace
www.bloggersperlapace.org
per contatti: 348/7490558


L'Appello della Rete Artisti contro le guerre
Arabic:
http://lnx.siatec.net/bloggersperlapace/upload/dl/APPELLI/Artists_Arabic.jpg
Italiano:
http://lnx.siatec.net/bloggersperlapace/print.php?sid=414

Il Programma di OTTOBRE 2004 ad ACQUEDOLCI di MESSINA
http://www.siatec.net/bloggersperlapace/print.php?sid=468

***

Democratici di Sinistra
Unità di base Acquedolci (Me)

Comunicato stampa

Il nostro compagno Ing. Farid Adly, della Direzione provinciale DS -
Federazione Nebrodi, nonché giornalista, collaboratore del Corriere della
Sera, Radio Popolare e Il manifesto, è stato oggetto di minaccia di morte
per mano di una persona sconosciuta che lo ha affrontato in auto nel centro
del paese nebrodeo, Acquedolci in Provincia di Messina, luogo di residenza
del nostro compagno. Le minacce fanno riferimento ad una trasmissione
televisiva, sulla rete regionale Onda TV, di confronto con amministratori
locali durante la quale l'Ing. Farid Adly ha denunciato i mali del
territorio acquedolcese ed in particolare le discariche a cielo aperto nelle
valli dei torrenti Inganno e del Furiano.

Uno sconosciuto ancora da identificare si è avvicinato in auto e ha intimato
all'Ing. Farid Adly, in dialetto siciliano, di "parlare di meno in TV,
altrimenti ti manderemo al tuo paese in una bara". Alla pronta azione dell'
Ing Adly che ha chiamato a raccolta i cittadini presenti nella via Nazionale
nei pressi della piazza Municipale, il "picciotto" è fuggito in macchina.

Queste inqualificabili minacce sono avvenute la sera di Sabato 2 Aprile
2005, in seguito all'azione di linciaggio morale compiuta lo stesso
pomeriggio durante i lavori del Consiglio comunale, quando un consigliere
comunale, Pippo Salerno, ha avuto l'ardire di chiedere retoricamente i
risarcimenti per i danni arrecati, a sua detta, all'immagine di Acquedolci.
Il sindaco Salvatore Oriti aveva ulteriormente rincarato la dose, facendo un
discorso sopra le righe e senza la possibilità di ribattere da parte nostra,
accusando l'Ing. Farid Adly di essere all'origine del ritardo della bonifica
delle bombe ecologiche, "perché le sue denunce con le "gite turistiche", ha
affermato il sindaco, avevano allertato l'Antimafia, i Carabinieri e la
Guardia di Finanza e provocato il conseguente sequestro dei siti definiti
vere e proprie bombe ecologiche".

"Non facciamo un collegamento diretto tra i discorsi del Consiglio comunale
e le minacce mafiose, ha detto il segretario dell'Unità di Base dei
Democratici di Sinistra di Acquedolci, Giuseppe Carone, ma il linciaggio
morale e l'istigazione all'odio dei politici, possono dare l'impressione
dell'isolamento del nostro partito presso i "picciotti" e da lì il passo è
breve verso l'azione intimidatoria. Ma non ci intimidiscono! Noi
continueremo a denunciare i mali di questa città e il fallimento di questa
amministrazione, che ha portato al declino di Acquedolci".

L'ing. Farid Adly ha sporto regolare denuncia alle autorità competenti per
l'identificazione dell'autore dell'atto intimidatorio. "Sono per natura e
per impegno un seguace della nonviolenza, ha detto Adly, chiunque abbia
messo in atto questa azione si qualifica da sé; noi risponderemo con la
fermezza, la legalità e con la massima fiducia nelle istituzioni. Chiediamo
a tutti di rispettare il confronto democratico e di rispondere alle nostre
critiche con la dialettica politica. Altrimenti - ha aggiunto - si darebbe
spazio a coloro che vogliono pescare nel torbido. I nostri amministratori
devono dimostrare determinazione contro le illegalità palesi che si compiono
quotidianamente nel nostro territorio. Non è ammissibile rovesciare la
logica, sostenendo che chi denuncia i mali del territorio infanga il nome
della città. Noi riaffermiamo che il nome di Acquedolci è infangato da chi
non compie il suo dovere di amministratore. Che si facci un esame di
coscienza prima di pronunciare accuse. Il signor sindaco non può dire in
televisione che io sporco i giornali, piuttosto faccia pulire le strade del
paese e provveda alla bonifica delle pattumiere a cielo aperto nelle valli
dei torrenti".

"Ringraziamo i tanti che ci hanno espresso solidarietà, fiducia e sostegno -
ha concluso il segretario Giuseppe Carone - e promettiamo loro che non
demorderemo dall'azione legale e coerente per l'interesse collettivo di
tutti. Siamo sicuri di essere in tanti e in buona compagnia".

Ringraziamo anticipatamente per l'interesse.

Per il Consiglio Direttivo DS - Acquedolci
Giuseppe Carone
Per ogni info: 339.8599708 - 0941.730053

***

FARID ADLY MINACCIATO DI MORTE

Ad alcuni mezzi d'informazione ad alcune persone e associazioni impegnate
per la pace e i diritti umani

Gentili signori,
sperando che la cosa non vi dispiaccia, vi inviamo il testo che aprira' il
fascicolo di domani del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e'
in cammino". Vi chiediamo altresi' di dare diffusione alla notizia e di
esprimere solidarieta' a Farid Adly.

Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo
Viterbo, 4 aprile 2005

*

APPELLI. PEPPE SINI: SOLIDARIETA' CON FARID ADLY, MINACCIATO DI MORTE
Farid Adly, persona buona e coraggiosa, prestigioso giornalista impegnato
per la verita' e i diritti di tutti, operatore di pace e di giustizia,
costruttore di dialogo, amico della nonviolenza, ha ricevuto una grave
minaccia di morte.
A Farid Adly esprimiamo la nostra piena solidarieta'.
A tutti coloro che ci leggono chiediamo di prendere posizione, di diffondere
la notizia, di esprimere sostegno a Farid, di far sapere a chi lo minaccia
che Farid non e' solo con i suoi compagni di lotta di Acquedolci, ma che
insieme a lui vi sono tantissime donne ed uomini che con lui lottano per la
verita' e la giustizia, per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri
umani, per la difesa della biosfera e una societa' libera, giusta, solidale.
Le dichiarazioni di solidarieta' con Farid Adly possono essere inviate
all'agenzia "Anbamed. Notizie dal Mediterraneo" di cui e' direttore: e-mail:
anbamed at katamail.com

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

*
Per ogni ulteriore informazione: tel. 3398599708, o anche 0941730053