miccia corta - una storia di prima linea - invito a reading



INVITO

Sabato 26 febbraio alle ore 18, presso Palazzo Litta, corso Magenta 24
Milano, alcuni attori del Teatro Litta leggeranno dei brani del libro, in
uscita nelle librerie:

Miccia corta - Una storia di Prima linea

di Sergio Segio

(DeriveApprodi editore, pp. 256, euro 15,00)










Dalla quarta di copertina:



Sergio Segio, il "comandante Sirio", è stato tra i fondatori di Prima

linea, l’organizzazione armata che ha contato mille militanti e migliaia

di simpatizzanti. In questo libro descrive una delle azioni più clamorose

e audaci della lotta armata in Italia: l’assalto al carcere di Rovigo con cui

liberò la sua compagna e altre tre detenute politiche. Il racconto si

snoda in una sola giornata, il 3 gennaio 1982, con un ritmo incalzante
tipico delle migliori

sceneggiature di film d’azione. Sullo sfondo si intersecano alcuni
fotogrammi delle lotte e

dei movimenti degli anni Settanta.

"Ricordo la strage di piazza Fontana del 1969 che ha radicato in molti
indignazione e ribellione,

l’idea che bisognasse reagire alla repressione della polizia, alle bombe
fasciste, ai tentativi

golpisti. Ma anche allo sfruttamento capitalistico. Ricordo i compagni
uccisi in piazza,

gli scontri con la celere, i pestaggi degli arrestati. E poi
l’organizzazione dei servizi d’ordine,

l’antifascismo militante, la controinformazione, le sedi incendiate, le
macchine bruciate.

Infine, il passaggio alla lotta armata. Ci siamo allora induriti, senza
riuscire a mantenere

la capacità di tenerezza. In un’anestesia morale progressiva, che ha avuto
ragione

delle nostre ragioni. La logica delle armi ci ha preso non solo la mano ma
anche il cuore e

la testa. In quella manciata di anni i movimenti sono stati brutalmente
schiacciati. Hanno

deragliato stretti tra il partito armato, la repressione, l’eroina
dilagante e il privato risorgente.

Decine di migliaia di compagni hanno organizzato lotte autonome e scioperi
spontanei,

manifestazioni di massa e azioni d’avanguardia. Si sono armati, hanno
combattuto.

Ora migliaia sono in carcere, decine sono morti. Per questo siamo qui a
oliare e caricare le

armi che dovremo usare tra poco. Oggi apriremo almeno una breccia nel
vicolo cieco in cui

ci stiamo dibattendo. La sconfitta politica è ormai certa, il sogno si è
sgretolato, impastato

nel sangue nostro e in quello delle nostre vittime, nella ferocia delle
prigioni di Stato e nell’orrore

di quelle del popolo. Ma assaltando questo carcere, cominciamo a riprenderci la

libertà delle nostre compagne".

********

Sergio Segio è assiduamente impegnato da molti anni nel volontariato,
particolarmente sui problemi del carcere, l'esclusione sociale e le
tossicodipendenze. Lavora con il Gruppo Abele, di cui è stato per molti
anni responsabile della comunicazione. Dal 1997 al 2001 ha promosso e
realizzato il volume "Annuario Sociale" (Feltrinelli editore) . È ideatore
e curatore del "Rapporto sui diritti globali" che dal 2003 realizza
annualmente per Cgil, Coordinamento nazionale delle comunità di
accoglienza, Arci, Legambiente, Antigone, Forum ambientalista  (edizioni
Ediesse). Nel 2003 gli è stato conferito il Premio internazionale
all’impegno sociale "Rosario Livatino". Ha promosso e diretto le riviste
"Narcomafie" e "Fuoriluogo". Collabora con varie testate, tra cui
"Dignitas", "Vita", "la Repubblica".