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miccia corta - una storia di prima linea - invito a reading
- Subject: miccia corta - una storia di prima linea - invito a reading
- From: "Ufficio Stampa" <societainformazione at noprofit.org>
- Date: Wed, 23 Feb 2005 19:37:08 +0100
INVITO Sabato 26 febbraio alle ore 18, presso Palazzo Litta, corso Magenta 24 Milano, alcuni attori del Teatro Litta leggeranno dei brani del libro, in uscita nelle librerie: Miccia corta - Una storia di Prima linea di Sergio Segio (DeriveApprodi editore, pp. 256, euro 15,00) Dalla quarta di copertina: Sergio Segio, il "comandante Sirio", è stato tra i fondatori di Prima linea, l’organizzazione armata che ha contato mille militanti e migliaia di simpatizzanti. In questo libro descrive una delle azioni più clamorose e audaci della lotta armata in Italia: l’assalto al carcere di Rovigo con cui liberò la sua compagna e altre tre detenute politiche. Il racconto si snoda in una sola giornata, il 3 gennaio 1982, con un ritmo incalzante tipico delle migliori sceneggiature di film d’azione. Sullo sfondo si intersecano alcuni fotogrammi delle lotte e dei movimenti degli anni Settanta. "Ricordo la strage di piazza Fontana del 1969 che ha radicato in molti indignazione e ribellione, l’idea che bisognasse reagire alla repressione della polizia, alle bombe fasciste, ai tentativi golpisti. Ma anche allo sfruttamento capitalistico. Ricordo i compagni uccisi in piazza, gli scontri con la celere, i pestaggi degli arrestati. E poi l’organizzazione dei servizi d’ordine, l’antifascismo militante, la controinformazione, le sedi incendiate, le macchine bruciate. Infine, il passaggio alla lotta armata. Ci siamo allora induriti, senza riuscire a mantenere la capacità di tenerezza. In un’anestesia morale progressiva, che ha avuto ragione delle nostre ragioni. La logica delle armi ci ha preso non solo la mano ma anche il cuore e la testa. In quella manciata di anni i movimenti sono stati brutalmente schiacciati. Hanno deragliato stretti tra il partito armato, la repressione, l’eroina dilagante e il privato risorgente. Decine di migliaia di compagni hanno organizzato lotte autonome e scioperi spontanei, manifestazioni di massa e azioni d’avanguardia. Si sono armati, hanno combattuto. Ora migliaia sono in carcere, decine sono morti. Per questo siamo qui a oliare e caricare le armi che dovremo usare tra poco. Oggi apriremo almeno una breccia nel vicolo cieco in cui ci stiamo dibattendo. La sconfitta politica è ormai certa, il sogno si è sgretolato, impastato nel sangue nostro e in quello delle nostre vittime, nella ferocia delle prigioni di Stato e nell’orrore di quelle del popolo. Ma assaltando questo carcere, cominciamo a riprenderci la libertà delle nostre compagne". ******** Sergio Segio è assiduamente impegnato da molti anni nel volontariato, particolarmente sui problemi del carcere, l'esclusione sociale e le tossicodipendenze. Lavora con il Gruppo Abele, di cui è stato per molti anni responsabile della comunicazione. Dal 1997 al 2001 ha promosso e realizzato il volume "Annuario Sociale" (Feltrinelli editore) . È ideatore e curatore del "Rapporto sui diritti globali" che dal 2003 realizza annualmente per Cgil, Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza, Arci, Legambiente, Antigone, Forum ambientalista (edizioni Ediesse). Nel 2003 gli è stato conferito il Premio internazionale all’impegno sociale "Rosario Livatino". Ha promosso e diretto le riviste "Narcomafie" e "Fuoriluogo". Collabora con varie testate, tra cui "Dignitas", "Vita", "la Repubblica".
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