"Ciò che sacralizza uccide." (P. S.)



https://www.ecn.org/wws/arc/movimento/2005-02/msg00666.html

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Raoul Vaneigem: Niente è sacro tutto si può dire

13/08/2004 15:52
Inviata da Massimo



Pubblicato in italiano un nuovo fondamentale saggio di Raoul Vaneigem sulla
liberta' d'espressione.
di Raoul Vaneigem, pag. 98, 7 euro, Ponte alle Grazie


Tra i più autorevoli esponenti dell'anarchismo situazionista, Vaneigem
prende spunto da fatti e discussioni all'ordine del giorno per fare a pezzi
le certezze dei benpensanti e le pretese di chi si erge a giudice e censore.
Un provocatorio pamphlet sulla scia della tradizione illuministica e
libertaria. "Non c'è un uso buono o cattivo della libertà di espressione.
C'è solo un uso insufficiente": un vero e proprio manifesto, dedicato alla
libertà più; fondamentale dell'essere umano. Un testo senza compromessi, per
difendere una libertà che non deve incontrare alcuna limitazione, politica,
morale o giuridica che sia. Un attacco all'ipocrisia di una società che, non
riuscendo a rimuoverne le cause, preferisce nascondere il male a se stessa.

"Un appello alla responsabilizzazione della collettività che svolge in modo
inedito, radicale, antipuritano e dinamico la critica dei media, cosìdi moda
al giorno d¹oggi." - Les inrockuptibles
"Una difesa della libertà di espressione appassionata e razionale allo
stesso tempo." - Magazine littéraire
"Se esistesse un unico libro sulla libertà di espressione, sarebbe questo."
- Télérama
Raoul Vaneigem, anarchico, figura di spicco del Maggio francese, è stato
membro dell¹Internazionale situazionista tra il 1961 e il 1970. È autore di
diversi libri, tra i quali Il libro dei piaceri, La scuola è vostra:
dedicato agli studenti, Noi che desideriamo senza fine e Trattato del saper
vivere ad uso delle giovani generazioni.


ALCUNI BRANI DAL LIBRO

Il principio scritto nella Costituzione americana, secondo cui la libertà di
stampa è uno dei baluardi più; possenti della libertà e può essere limitata
soltanto da governi dispotici merita oggi di essere considerato sotto una
duplice prospettiva:
a) È stato e continua a essere un¹arma contro tutte le tirannie.
b) L¹esercizio di tale libertà è oggi snaturato in modo particolare dai
progressi tecnici della manipolazione di massa, della pubblicita¹, della
propaganda, della comunicazione, dell¹informazione, della
spettacolarizzazione del vissuto, che mirano ad assoggettare al potere del
denaro e al denaro del potere una coscienza svilita dalla paura e un
pensiero votato all¹indigenza e all¹autocensura. Può essere restaurato
soltanto dalla lotta per una societàpiù; umana.
Niente è sacro. Tutti hanno il diritto di esprimere e di professare a titolo
personale qualsiasi opinione, qualsiasi ideologia, qualsiasi religione.
Nessuna idea è inaccettabile, nemmeno la più; aberrante, nemmeno la più;
odiosa. Nessuna idea, nessun discorso, nessun credo possono sottrarsi alla
critica, all¹irrisione, al ridicolo, all¹umorismo, alla parodia, alla
caricatura, alla contraffazione.  Lo ripeterò in tutte le maniere scriveva
già Georges Bataille, ³il mondo èvivibile soltanto a condizione che nulla in
esso sia rispettato². E il poeta Scutenaire: Ci sono cose con cui non si
scherza. Non abbastanza!
Ciò che sacralizza uccide. L¹esecrazione nasce dall¹adorazione.
Sacralizzati, il bambino è un tiranno, la donna un oggetto, la vita
un¹astrazione disincarnata.
La libertà di stampa è una libertà schernita dalle stesse persone che la
detengono. Tuttavia, è tanto vano rimproverare agli specialisti
dell¹informazione la loro demagogia, la loro autocensura, la loro mollezza,
la loro degradazione e la loro insolente compiacenza ai latrati del padrone,
quanto predicare l¹onestà a un uomo d¹affari. A noi non interessa il
regolamento dei conti, ma l¹abolizione della vita contabilizzata.
La libertà d¹espressione appartiene a tutti, non ad alcuni, che
l¹oltraggiano. Ecco un¹ovvietà di cui non si sono ancora accorti coloro che
ambiscono a un destino migliore e non sono sprovvisti di idee circa i mezzi
per arrivarvi. La verità è che costoro non hanno quasi mai osato, fino ad
oggi, far sentire la loro voce. Non temono la collera di un padrone, hanno
paura di loro stessi. Sono vili soltanto di fronte al ridicolo in cui
potrebbero esser messi dai servi pusillanimi di un potere la cui assurdità
rasenta il grottesco. I brancolamenti e gli errori possibili della loro
facoltà immaginativa, della loro fantasia creatrice, della loro originalità
personale paiono loro meno degni di affermarsi ad alta voce degli strepiti
propagati nel mondo intero dai corpi di guardia dell¹informazione sotto
controllo. Continueranno a lagnarsi, ad aspettare che un Danton insuffli in
loro un po¹ di audacia o s¹impadroniranno di un diritto che appartiene loro
senza riserve? Il futuro della libera parola è nelle loro mani.
Autorizzate tutte le opinioni, noi sapremo riconoscere le nostre, impareremo
ad annullare la forza d¹attrazione di quelle nocive, a impedire che la
corruzione del profitto e del potere continui a far incancrenire le menti,
le combatteremo con la sola critica che possa sradicarle: pensando da soli,
smettendo di porci in condizione di dipendenza, scoprendo secondo i nostri
desideri quale esistenza vogliamo condurre, creando situazioni che rendano
impossibile l¹imperio della disumanita¹.

Raoul Vaneigem

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fonte: http://www.informationguerrilla.org

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(http://www.criticalpoint.it/news.php?cod=227)