"Bene"/"Male" (P. S. 7)



Da: Joe <flespa at tiscali.it>
Data: Fri, 18 Feb 2005 01:50:54 +0100
A: <antiamericanisti at yahoogroups.com>
Oggetto: Re: [antiamericanisti] "Bene"/"Male" (P. S. 6)

https://www.ecn.org/wws/arc/movimento/2005-01/msg01626.html
https://www.ecn.org/wws/arc/movimento/2005-01/msg01627.html
https://www.ecn.org/wws/arc/movimento/2005-01/msg01629.html
https://www.ecn.org/wws/arc/movimento/2005-01/msg01632.html
https://www.ecn.org/wws/arc/movimento/2005-01/msg01641.html
https://www.ecn.org/wws/arc/movimento/2005-01/msg01642.html
https://www.ecn.org/wws/arc/movimento/2005-01/msg01708.html
https://www.ecn.org/wws/arc/movimento/2005-02/msg00702.html

°°°°°°°

Il giorno 17-02-2005 22:54, Gino Candreva - Istituto pedagogico della
Resistenza ha scritto:

> Intervengo su questa questione perchè credo che l'antisemitismo e/o
> l'antisionismo siano una cartina di tornasole per la sinistra "antagonista".
> Io credo che su Auschwitz (e quello che significa) non si insisterà mai
> abbastanza. Paradossalmente proprio per le ragioni indicate da Gilad Atzmon,
> o da Finkelstein o da Breitman (autore del "Silenzio degli alleati"). E' una
> capitolazione al liberalismo pensare che insistere su Auschwitz significhi
> avallare la menzogna della "democrazia americana". E' invece vero il
> contrario; insistere su Auschwitz vuol dire smascherare le complicità delle
> "democrazie" e della Chiesa con il genocidio nazista, complicità che vanno
> dal rifiuto a bombardare le linee di trasporto della deportazione, al
> mantenimento di quote estremamente basse per l'immigrazione, al rifiuto di
> trattare per gli ebrei ungheresi fino al sostegno all'emigrazione negli
> Stati Uniti e in America Latina per i boia nazisti e il loro utilizzo in
> funzione anticomunista (nell'estate del 2003 "Il secolo XIX" di Genova compì
> una lunga inchiesta sulla questione). Ma questo riguarda anche Dresda e
> Hiroshima, riguarda l'Irak e la Palestina. Proprio perchè Auschwitz
> rappresenta questo paradigma, del "male assoluto" (chiaramente una
> costruzione immaginaria), esiste la "complicità" col male assoluto. Una
> complicità che non risparmia i "democratici". In un articolo di qualche anno
> fa avevo paragonato la tattica militare che gli Israeliani avevano usato nei
> campi profughi somigliavano in maniera impressionanate a quelle usata dai
> nazisti contro la Resistenza dei ghetti. Un'argomentazione del genere trae
> la sua forza dal fatto che è ampiamente conosciuta la sofferenza del popolo
> ebraico sotto il nazismo. Così possiamo dire che Auschwitz e Hiroshima sono
> facce della stessa medaglia, come lo è Dresda, come i bombardamenti in Irak.
> E c'è ancora un altro elemento: i marxisti non ritengono che tra
> fascismo/nazismo e capitalismo "democratico" ci sia un'opposizione assoluta,
> sono due facce della stessa medaglia, al servizio del profitto capitalista,
> i due regimo sono mutualmente intercambiabili (chiedo perdono per la
> schematicità, ma qui non mi posso dilungare). Paradossalmente sono i
> fascisti da una parte e i liberali democratici dall'altra che si spacciano
> per "antagonisti" l'uno dell'altro, ma tra fascismo e democrazia borghese
> non esiste una soluzione di continuità; e infatti ci sono tutta una serie di
> regimi intermedi, dal bonapartismo alla "democrazia autoritaria", ecc., che
> si verificano concretamente. Se noi parliamo di "soluzione finale" del
> popolo palestinese (sebbene questa espressione sia esagerata) ognuno sa di
> cosa stiamo parlando, perchè il termine è entrato nell'immaginario
> collettivo, nel "senso comune". E' qui che bisogna lavorara, in termini
> diciamo così culturali e psicologici, non nella negazione della morte di sei
> milioni di ebrei. Anzi, proprio perchè ci stanno a cuore le sorti
> dell'umanità intera, dovremmo essere coloro che con maggior forza ricordano
> i crimini del capitalismo, cui sono da ascrivere i sei milioni di ebrei (e
> zingari, omosessuali, oppositori politici, testimoni di Geova, ecc.) che
> perirono nei campi. Non bisogna lasciare ai borghesi "democratici" il
> monopolio della memoria, negandone l'importanza. Quando si parla
> dell'antisemitismo, ci sarà smpre qualcuno che chiederà: perchè è successo?
> Per chiarire questo punto, scusandomi per i riferimenti personali, ho
> proposto a un gruppo di studenti una riflessione sulla Shoà con un rapporto
> con l'attualità. E quasi tutti hanno correttamente individuato un legame tra
> l'antisemitismo degli anni Trenta-Quaranta con il razzismo antiarabo odierno
> nei paesi capitalisti avanzati. Certamente non è immediato, il legame, ma è
> molto comprensibile. Spero di essere stato chiaro e mi scuso per la
> lunghezza.
> 
> Ciao, Gino

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Mah, non so... E' evidente che molte cose che affermi nel tuo messaggio sono
le stesse che posso pensare e che sostengo io - alcune poi si ritrovano alla
lettera proprio nell'articolo di Atzmon che ho appena girato alla lista. Il
problema è che, al contempo, continui implacabile a non tenere in alcuna
considerazione (più che altro come se si fosse parlato nel vuoto spinto, nel
nulla) i rilievi critici essenziali, FONDATISSIMI, da cui ha avuto inizio
questo (non-)dibattito - si vedano, a proposito e dei "sei milioni" e di
tutto il resto, i links riportati più sopra. Dà una sensazione spiacevole e
un po' folle, non so se te ne rendi conto. In sostanza ribadisci, come se
niente fosse, che tutta la liturgia industriale sionista sulla sacra UNICA
"Shoah" è imprescindibilmente - sempre, comunque, in ogni dove e
circostanza, momento e stagione - buona, bella, giusta, indispensabile e
insostituibile... necessaria ai pargoli e ai decrepiti come un farmaco senza
la cui quotidiana dose si è spacciati. Non conta nulla ai tuoi occhi che
intorno a questo tabernacolo degli orrori veri e presunti il Grande Fratello
"democratico", vincitore ed erede dei nazifascisti, abbia innalzato una
costruzione chimerica di autoassoluzione perpetua, un immenso recinto di
nebbie (e insieme di Diktat), e lo abbia munito di tutti i possibili
apparati polizieschi, inquisitorii, giuridici, censorii... Ogni altoparlante
del Ministero della Verità ci trapana le meningi da mane a sera, ma tu - o
il tuo Istituto (fa lo stesso) - proclami: "ANCORA, ANCORA, NON BASTA,
AVANTI, IN ETERNO, IN ETERNO!"...
Che devo aggiungere... fa come preferisci (l'ho detto: ognuno attui la
propria natura e il proprio destino). Di certo io continuerò a seguire la
mia coscienza e a ragionare con la mia testa.

Joe