Nepal, terminata la missione di Amnesty International: una crisi dei diritti umani ignorata ora sull'orlo della catastrofe



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COMUNICATO STAMPA
CS18-2005

NEPAL, TERMINATA LA MISSIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL: UNA CRISI DEI
DIRITTI UMANI IGNORATA ORA SULL'ORLO DELLA CATASTROFE

Dopo l'entrata in vigore dello stato d'emergenza, proclamato dal re
Gyanendra il 1° febbraio, sul Nepal incombe una catastrofe dei diritti
umani. Lo ha dichiarato oggi Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty
International, presentando le conclusioni della missione che
l'organizzazione ha svolto nel paese dal 10 al 16 febbraio.

'Il lungo conflitto tra i maoisti e le forze armate ha distrutto i diritti
umani nelle zone rurali. Ora lo stato d'emergenza li sta distruggendo
nelle aree urbane e sta portando il paese sull'orlo di un disastro' ? ha
dichiarato Irene Khan. 'Lo stato d'emergenza ha rafforzato i poteri delle
forze di sicurezza, ridotto le prospettive di un percorso politico verso
la pace e aumentato le probabilita' di un'escalation del conflitto che
potrebbe provocare sofferenze e abusi ancora piu' gravi'.

Le persone arrestate subito dopo l'entrata in vigore dello stato
d'emergenza - dirigenti politici, studenti, attivisti per i diritti umani,
giornalisti e sindacalisti ? restano in carcere dopo oltre due settimane.
Accanto ad alcuni rilasci, si segnalano nuovi arresti, specialmente a
livello locale, insieme a una ferrea censura sull'informazione e al
completo azzeramento del dissenso politico. Numerosi attivisti per i
diritti umani, giornalisti e sindacalisti sono entrati in clandestinita' o
hanno lasciato il paese.

'Dovunque siamo andati, abbiamo riscontrato un profondo senso di paura,
incertezza e insicurezza tra la popolazione' ? ha proseguito Irene Khan.
'La vivace societa' civile nepalese e' stata profondamente colpita dallo
stato d'emergenza. Chi osa denunciare e condannare gli eccessi delle forze
di sicurezza e le atrocita' dei maoisti viene ridotto al silenzio. Tutto
questo serve solo ad alimentare l'impunita' e a rafforzare il ciclo di
abusi dei diritti umani da ambo le parti, con disastrose conseguenze per
la gente comune'.

I recenti rapporti di Amnesty International dimostrano un drammatico
aumento degli abusi dei diritti umani ? torture, detenzioni, sparizioni,
espulsioni, sequestri e omicidi illegali - dalla fine del cessate-il-fuoco
dell'agosto 2003. A Nepalgunj, Biratnagar e Katmandu, i delegati di
Amnesty International hanno incontrato molte vittime di abusi commessi sia
dall'esercito che dai maoisti, tra cui donne sopravvissute allo stupro,
persone sottoposte a tortura e bambini soldato.

Nel corso di un'udienza privata, Irene Khan ha sottoposto al re Gyanendra
le proprie preoccupazioni sul peggioramento della situazione dei diritti
umani causato dal conflitto armato e acuito dallo stato d'emergenza. Il Re
ha garantito il proprio impegno a rispettare i diritti umani e gli
obblighi internazionali.

'Il re verra' giudicato non dalle sue promesse ma da come queste promesse
saranno tradotte in azione dal suo governo' ? ha commentato Irene Khan,
aggiungendo che 'in quanto principali alleati e fornitori di aiuti
militari, gli Usa, l'India e il Regno Unito hanno un ruolo determinante.
Si sono espressi a favore del ripristino della democrazia e ora devono
dare uguale peso alla richiesta che il governo nepalese garantisca il
rispetto dei diritti umani. Per la gran maggioranza della popolazione del
Nepal, la parola democrazia senza i diritti umani non ha significato.
Considerando l'alleanza tra il palazzo e i militari, il ruolo delle forze
di sicurezza nella limitazione e nella violazione dei diritti umani e
l'accresciuto ruolo di queste ultime durante lo stato d'emergenza, i paesi
donatori dovrebbero sospendere ogni forma di assistenza militare come
strumento di pressione sul governo per modificare la sua politica in
materia di diritti umani'.

In relazione all'imminente visita in Nepal del segretario agli Esteri del
Regno Unito, Irene Khan ha affermato che essa rappresenta una concreta
opportunita' per Londra di mostrare la propria leadership all'interno
dell'Unione europea, assumendo una forte posizione sui diritti umani e
sulla sospensione dell'assistenza militare.

'Il tempo sta scadendo e il Nepal si sta avvitando in una spirale
pericolosa. La comunita' internazionale, negli ultimi dieci anni, non ha
saputo aiutare la popolazione nepalese. Ora non deve proseguire in questo
atteggiamento'.

FINE DEL COMUNICATO
Delhi/Roma, 17 febbraio 2005

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia ? Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it



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