NGAWANG SANGDROL IN ITALIA
"…avevamo la possibilità di qualche ora d'aria nel cortile ma a partire
dal maggio 1998 siamo sempre state tenute al chiuso. Nella cella eravamo
dodici detenute e c'era un unico secchio di latta che faceva da
latrina…Nella stessa stanza mangiavamo, lavoravamo e passavamo tutta la
giornata…La puzza era insopportabile…" "…Voglio ringraziarvi per tutto
il lavoro che avete fatto per me e che io non immaginavo neanche
lontanamente. Se sono stata liberata con dieci anni di anticipo è
probabilmente grazie alla forte pressione internazionale che avete fatto.
Continuate, continuate anche per quelli che non sono stati scarcerati ma
che continuano a subire controlli e minacce". (Dall'intervista a
Ngawang Sangdrol, di Paolo Pobbiati - Amnesty International- e Vicky
Sevegnani - Associazione Italia-Tibet -, Zurigo, 25 maggio 2002).
Amnesty International e l'Associazione Italia-Tibet hanno il
piacere di annunciare che Ngawang Sangdrol, la monaca tibetana arrestata a
soli 16 anni e liberata nell'ottobre 2002, dopo aver trascorso oltre dieci
anni nelle carceri cinesi, sarà in Italia dal 14 febbraio al 5 marzo 2005.
La sua liberazione ha premiato l'impegno di quanti, in tutto il mondo, si
sono battuti contro l'ingiusta punizione inflitta a questa giovane donna
per il solo fatto di aver reso manifesta la sua opinione. La particolarità
della sua storia ha fatto sì che il suo caso venisse preso come simbolo
della repressione non solo del popolo tibetano ma di tutti gli attivisti
non violenti oppressi da poteri brutali.
Amnesty International Associazione Italia-Tibet Circoscrizione
Lombardia Via Pinturicchio 25 Via degli Angioli 1 20133 Milano 20121
Milano tel./fax 02.70638382 tel. 02.72003901 e-mail:
info at italiatibet.org e-mail: info at amnestylombardia.org
Queste le tappe del tour in Italia di Ngawang Sangdrol:
Lunedì 14 febbraio Vercelli: presso Piccolo Studio dell'Abbazia di
Sant'Andrea, ore 21.30 Martedì 15 febbraio Torino: conferenza presso il
Consiglio Regionale del Piemonte - Palazzo Lascaris, ore
10.30 Mercoledì 16 febbraio Biella Giovedì 17 febbraio
Savona Venerdì 18 febbraio Milano, presso: Unione Nazionale
Femminile Corso di Porta Nuova 32, ore 20.15 Sabato 19 febbraio
Trento Domenica 20 febbraio Padova Martedì 22 febbraio
Bologna Mercoledì 23 febbraio Ravenna Giovedì 24 febbraio
Ancona Venerdì 25 febbraio Firenze Sabato 26 febbraio
Cecina Lunedì 28 febbraio Roma Martedì 1 marzo Roma Mercoledì 2
marzo Napoli Giovedì 3 marzo Palermo Venerdì 4 marzo Bari
Seguirà un aggiornamento sui luoghi e gli orari degli incontri.
Scheda biografica di Ngawang Sangdrol
Nata a Lhasa nel 1977 ed entrata come monaca nel convento di Garu,
Ngawang Sangdrol fu arrestata la prima volta a soli undici anni e detenuta
per quindici giorni per aver preso parte alle dimostrazioni
indipendentiste svoltesi a Lhasa negli anni 1987-1988. A tredici anni fu
nuovamente imprigionata nel centro di detenzione di Gutsa per avere
partecipato, con altre monache, a una manifestazione politica. A causa
delle percosse ricevute, riportò danni permanenti ad entrambe le mani.
Liberata dopo nove mesi, nell'autunno 1992 fu nuovamente condannata a
tre anni di carcere per aver tentato di inscenare una manifestazione.
L'anno successivo le furono inflitti altri sei anni di prigione per aver
registrato con altre monache su una cassetta audio, poi portata
all'esterno del carcere da alcuni compagni di prigionia, alcune canzoni
inneggianti alla libertà del proprio paese. Nel 1996 le furono comminati
altri otto anni di carcere per aver rifiutato di riconoscere il Panchen
Lama imposto da Pechino, per essersi rifiutata di salutare con il dovuto
rispetto una guardia carceraria entrata nella sua cella e per aver gridato
"il Tibet è libero!" mentre, in piedi sotto la pioggia, era punita per non
aver sufficientemente pulito la propria cella. Nell'ottobre 1998 la sua
pena fu nuovamente prolungata di sei anni per aver cercato di inscenare
una protesta nel corso della visita alla prigione di Drapchi di una
delegazione dell'Unione Europea. In base alla nuova sentenza, avrebbe
dovuto lasciare il carcere nel 2013 (o, secondo altre fonti, nel 2011),
dopo aver scontato la pena detentiva più lunga inflitta ad una prigioniera
politica tibetana. Indebolita e in precarie condizioni di salute,
Ngawang Sangdrol era stata esonerata dai lavori più pesanti e,
nell'ottobre 2001, la sua pena era stata ridotta di diciotto mesi " per
aver mostrato sincero pentimento e volontà di cambiare". E' stata
inaspettatamente liberata il 17 ottobre 2002. Lasciata la famigerata
prigione di Drapchi, la "Prigione Numero Uno" della Regione Autonoma
Tibetana, ha raggiunto la famiglia a Lhasa. Nel marzo 2003 ha ottenuto il
permesso di lasciare il Tibet e di recarsi negli Stati Uniti, dove ha
ricevuto asilo politico, per ricevere le opportune cure
mediche. Ngawang Sangdrol, che attualmente lavora a Washington presso
International Campaign for Tibet, si batte per la liberazione di tutti i
prigionieri politici tibetani che ancora languono nelle carceri cinesi e
porta, in tutto il mondo, la testimonianza degli orrori e delle
umiliazioni subite.
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