[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Cina: capodanno col boia. Amnesty International denuncia un notevole aumento delle esecuzioni
- Subject: Cina: capodanno col boia. Amnesty International denuncia un notevole aumento delle esecuzioni
- From: press at amnesty.it
- Date: Wed, 9 Feb 2005 11:08:22 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS13-2005 CINA: CAPODANNO COL BOIA. AMNESTY INTERNATIONAL DENUNCIA UN NOTEVOLE AUMENTO DELLE ESECUZIONI Amnesty International ha denunciato oggi un notevole aumento delle esecuzioni in Cina in occasione delle celebrazioni per il nuovo anno lunare. Secondo dati comunque incompleti, le esecuzioni nelle ultime due settimane sono state 200. Tra dicembre e gennaio, i mezzi d'informazione cinesi hanno riferito di almeno 650 esecuzioni. Si tratta di mesi considerati 'normali', in cui cioe' non si registrano incrementi di esecuzioni legati a festivita' nazionali. Questa cifra e', in ogni caso, molto inferiore alla realta' in quanto le autorita' rifiutano di fornire dati completi. 'C'e' un baratro tra quello che la Cina afferma e quello che fa' ? ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. 'Il governo di Pechino dichiara di applicare la pena di morte con 'cautela', ma il picco di esecuzioni cui stiamo assistendo in questi giorni rende questa parola priva di significato'. 'Va sottolineato inoltre' - ha proseguito Bertotto ? 'il rischio assai concreto che molte persone messe a morte fossero innocenti. Il sistema giudiziario cinese semplicemente non garantisce processi equi'. Secondo fonti ufficiali, le recenti esecuzioni (anche di gruppi di dieci o piu' persone) vengono giustificate come 'un modo per proteggere la stabilita' sociale e assicurare alla popolazione un sicuro, gioioso e felice anno nuovo'. 'Non e' stata mai prodotta alcuna prova convincente sul maggiore effetto deterrente della pena di morte rispetto ad altre pene. Suggerire che protegga la stabilita' sociale e' sbagliato e pericoloso' ? ha affermato Bertotto. Il recente, intenso dibattito all'interno della Cina sull'eccessivo ricorso alla pena di morte si e' concentrato sulla riforma che permettera' alla Corte suprema del popolo di riesaminare tutte le condanne a morte, al posto dell'attuale sistema in cui ogni tribunale applica differenti standard. Tuttavia questa riforma, cosi' come il suggerimento che in alcuni casi la pena di morte potrebbe essere sostituita da lunghe pene detentive, non affronta ancora alcuni nodi cruciali: le 'confessioni' estorte con la tortura, il limitato accesso alla difesa e le interferenze politiche nel sistema giudiziario. Queste interferenze comprendono, ad esempio, le cosiddette campagne anti-crimine 'Colpire duro', in cui gli imputati ricevono sentenze piu' dure rispetto ad altri periodi. Una delle ultime vittime di queste campagna e' stato Lu Shile, giudicato colpevole di omicidio da un tribunale di Qingdao: in 24 ore e' stato processato, ha visto il suo appello respinto ed e' stato messo a morte. Il procedimento e' stato lodato come 'altamente efficiente' e 'un esempio della politica di sentenze rapide e dure'. In modo decisamente insolito, il tribunale che ha condannato a morte Lu Shile ha comunicato che nel 2004, sotto la sua giurisdizione, hanno avuto luogo 57 esecuzioni. Considerando che quello di Qingdao e' solo uno dei circa 400 tribunali abilitati a emettere e a eseguire condanne a morte, il numero delle esecuzioni su scala nazionale ogni anno tende a essere astronomico. L'Unione europea da tempo considera quella della pena di morte la principale preoccupazione per i diritti umani in Cina. Tra le 200 persone messe a morte, molte erano state condannate per reati che non contemplavano violenza contro persone o di natura economica. 'Speriamo che i leader dell'Unione europea si ricorderanno di queste persone quando decideranno se abolire l'embargo sulle armi, che venne imposto in risposta agli abusi dei diritti umani commessi nel 1989' ? ha proseguito Bertotto. 'Il governo cinese ha agito con grande velocita', negli ultimi anni, per adeguare le proprie leggi sul commercio alle regole del Wto. Ora ha il dovere, nei confronti dei propri cittadini, di mostrare analoga determinazione adeguando le proprie leggi al diritto internazionale dei diritti umani. Quando il mondo si riunira' a Pechino nel 2008 per 'celebrare l'umanita'' sotto la bandiera olimpica, le esecuzioni dovranno essere cessate e la pena di morte abolita nelle leggi e nella prassi' ? ha concluso Bertotto. Amnesty International si oppone alla pena di morte in ogni circostanza, in quanto pena estremamente crudele, inumana e degradante che viola il diritto alla vita. FINE DEL COMUNICATO Roma, 9 febbraio 2005 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia ? Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it ******************************************************** Paola Nigrelli Ufficio Stampa Amnesty International - Sezione Italiana Via G.B. De Rossi, 10 - 00161 ROMA Tel. 06 44.90.224 fax 06 44.90.222 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it Internet: www.amnesty.it MAI PIU' VIOLENZA SULLE DONNE Sostieni la campagna di Amnesty per i diritti delle donne su www.amnesty.it ******************************************************** Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty International. # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
- Prev by Date: Inf0rmazi0nelibera, liberainf0rmazi0ne 39 : Appello [Fwd: FW: comunicato Lampedusa]
- Next by Date: Foibe. La minoranza slovena in Friuli continua a pagare per i crimini jugoslavi
- Previous by thread: Inf0rmazi0nelibera, liberainf0rmazi0ne 39 : Appello [Fwd: FW: comunicato Lampedusa]
- Next by thread: Foibe. La minoranza slovena in Friuli continua a pagare per i crimini jugoslavi
- Indice: