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Amnesty International: diritti umani a rischio dopo il maremoto nell'Oceano indiano
- Subject: Amnesty International: diritti umani a rischio dopo il maremoto nell'Oceano indiano
- From: press at amnesty.it
- Date: Thu, 13 Jan 2005 12:29:19 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. 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Esse stabiliscono che occorre fornire assistenza sulla base delle necessita', senza distinzione dovuta a razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, origine sociale o nazionale, proprieta', nascita o altro status dei destinatari. Amnesty International sta analizzando le notizie riguardanti episodi di discriminazione, con particolare attenzione nei riguardi di gruppi che hanno specifiche necessita' di protezione, come i gruppi indigeni, le comunita' svantaggiate, i bambini, gli immigrati e le donne. Le operazioni di soccorso non dovrebbero essere utilizzate per mascherare trasferimenti forzati di popolazione, con l'obiettivo di stroncare il presunto sostegno a gruppi di opposizione. Ogni trasferimento delle popolazioni sfollate dovrebbe essere di natura volontaria e non dovrebbe essere ottenuto con la pressione o con la minaccia di sospendere gli aiuti. I diritti umani sono notoriamente a rischio in situazioni di crisi e di emergenza. Pertanto, e' indispensabile che i governi e le altre parti coinvolte riconoscano e sostengano il ruolo fondamentale dei difensori dei diritti umani, compresi coloro che sono attualmente impegnati in attivita' di assistenza umanitaria e nella verifica di violazioni, tanto nella fase dei soccorsi quanto in quella della ricostruzione. Specifiche aree di preoccupazione per Amnesty International Aceh Anche prima di questo disastro, la provincia aveva conosciuto i gravi effetti del conflitto tra il gruppo armato Gerakan Aceh Merdeka (Movimento per Aceh libera) e le forze armate indonesiane: un conflitto in cui, dalla dichiarazione dello stato d'emergenza nel maggio 2003, sono state uccise almeno 3000 persone. L'accesso delle organizzazioni umanitarie e per i diritti umani era rigorosamente limitato. E' fondamentale assicurare che la situazione non sia sfruttata da alcuna delle due parti per perpetrare ulteriori abusi dei diritti umani. Amnesty International sta esaminando l'atteggiamento delle autorita' indonesiane e, in particolare, il ruolo preminente assunto dai militari nei soccorsi. L'organizzazione seguira' da vicino ogni eventuale abuso dei diritti umani legato al conflitto in corso nella provincia. Sri Lanka Amnesty International e' particolarmente preoccupata per le crescenti denunce di violenza sessuale nei confronti delle donne che si trovano nei campi per le popolazioni sfollate. Nel corso della sua campagna 'Mai piu' violenza contro le donne', Amnesty International ha gia' messo in luce gli elevati rischi che corrono le donne nei campi per sfollati e la necessita' di misure concrete per prevenire la violenza sessuale e indagare sulle denunce in modo tempestivo, esauriente e imparziale. Amnesty International e' anche preoccupata per le notizie secondo cui bambini rimasti orfani nel nordest di Sri Lanka potrebbero essere arruolati dalle Tigri per la liberazione del Tamil Eelam (Ltte) e sta seguendo da vicino la vicenda. Il reclutamento dei bambini da parte delle Ltte costituisce un problema da molto tempo. Amnesty continua a chiedere l'immediata fine di questa pratica e a premere affinche' i bambini tuttora arruolati siano restituiti alle proprie famiglie o comunita'. Inizialmente vi sono stati alcuni segnali positivi sulla cooperazione tra le Ltte e il governo. Ora, si nota un crescente disaccordo tra le due parti sulla distribuzione degli aiuti. Amnesty International auspica che cio' non ritardi ne' ostacoli il supporto essenziale per la popolazione e continua a seguire l'evolversi della situazione. Thailandia Amnesty International sta indagando su denunce di accanimento da parte della polizia della Thailandia nei confronti di immigrati di Myanmar che hanno perso le loro carte d'identita'. FINE DEL COMUNICATO Roma, 13 gennaio 2005 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia ? Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6976920, e-mail: press at amnesty.it ******************************************************** Paola Nigrelli Ufficio Stampa Amnesty International - Sezione Italiana Via G.B. De Rossi, 10 - 00161 ROMA Tel. 06 44.90.224 fax 06 44.90.222 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it Internet: www.amnesty.it MAI PIU' VIOLENZA SULLE DONNE Sostieni la campagna di Amnesty per i diritti delle donne su www.amnesty.it ******************************************************** Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty International. # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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