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Iran: Leyla Mafi non è più in imminente rischio di esecuzione
- Subject: Iran: Leyla Mafi non è più in imminente rischio di esecuzione
- From: press at amnesty.it
- Date: Wed, 12 Jan 2005 15:28:10 +0100
# Questa lista per la distribuzione delle informazioni # e' gestita dalla Sezione Italiana di Amnesty International. # Questo messaggio viene elaborato e inviato automaticamente. Si # prega di non rispondere a questo messaggio di e-mail in quanto non # vengono controllate eventuali risposte inviate al relativo indirizzo COMUNICATO STAMPA CS02-2005 IRAN: LEYLA MAFI NON E' PIU' IN IMMINENTE RISCHIO DI ESECUZIONE Leyla Mafi, la ragazza diciannovenne condannata a morte in Iran per 'reati di natura morale', costretta a prostituirsi sin da bambina, non e' piu' in pericolo di esecuzione. Le autorita' iraniane hanno annunciato una revisione del caso, alla luce delle notizie secondo le quali Leyla avrebbe uno sviluppo mentale pari a quello di una bambina di otto anni. Il 26 dicembre il ministro degli Esteri iraniano ha annunciato alla stampa che il caso di Leyla Mafi era stato affidato agli organi competenti per ulteriori indagini. E' possibile che la Corte suprema, prima di pronunciarsi sulla condanna a morte ? che rimane in vigore ? attenda i risultati di queste indagini, che potrebbero durare diversi mesi. Leyla Mafi e' stata avviata alla prostituzione dalla madre all'eta' di otto anni. Un anno dopo, ha dato alla luce il suo primo figlio ed e' stata condannata a 100 frustate con l'accusa di prostituzione. A 12 anni e' stata venduta a un uomo di nazionalita' afgana, la cui madre ha continuato a farla prostituire. A 14 anni ha avuto altri due figli ed e' stata condannata di nuovo a 100 frustate. Infine, e' stata venduta a un altro uomo. Leyla Mafi e' stata condannata a morte da un tribunale della citta' di Arak per 'atti contrari alla castita'', ovvero per aver diretto un bordello, aver avuto rapporti sessuali con consanguinei e aver dato alla luce un figlio illegittimo. Un quotidiano di Teheran, alla fine dello scorso novembre, aveva sollevato il caso, citando la disabilita' mentale di Leyla e il fatto che la ragazza era stata condannata a morte solo sulla base della propria testimonianza e senza essere esaminata da un medico. Una seconda condanna a morte nei confronti di una donna e' stata sospesa alla fine del 2004. Il 23 dicembre le autorita' iraniane hanno annunciato di aver sottoposto alla Commissione per l'amnistia e la clemenza il caso di Hajieh Esmailvand, condannata alla lapidazione per adulterio. FINE DEL COMUNICATO Roma, 12 gennaio 2005 Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia ? Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell. 348-6976920, e-mail: press at amnesty.it ******************************************************** Paola Nigrelli Ufficio Stampa Amnesty International - Sezione Italiana Via G.B. De Rossi, 10 - 00161 ROMA Tel. 06 44.90.224 fax 06 44.90.222 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it Internet: www.amnesty.it MAI PIU' VIOLENZA SULLE DONNE Sostieni la campagna di Amnesty per i diritti delle donne su www.amnesty.it ******************************************************** Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty International. # Le comunicazioni effettuate per mezzo di Internet non sono affidabili e # pertanto Amnesty International non si assume responsabilita' legale per i # contenuti di questa mail e di eventuali allegati. L'attuale infrastruttura # tecnologica non puo' garantire l'autenticita' del mittente ne' dei # contenuti di questa mail. Se Lei ha ricevuto questa mail per errore, e' # pregato di non utilizzare le informazioni in essa riportate e di non # portarle a conoscenza di alcuno. Opinioni, conclusioni e altre # informazioni contenute in questa mail rappresentano punti di vista # personali e non, salvo quando espressamente indicato, quelli di Amnesty # International.
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