le proposte del volontariato della giustizia sulle carceri



comunicato stampa e invito


E se, invece di costruire nuove carceri, "costruissimo" piuttosto
integrazione sociale?



La Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia, che si riunisce a Roma da
giovedì 21 a sabato 23 ottobre, rileva come nei 205 Istituti di pena
attualmente in funzione sono recluse circa 57.000 persone, quasi 15.000 in
più rispetto ai posti disponibili. A questa situazione di drammatico
affollamento il Ministero della Giustizia risponde con un programma di
edilizia penitenziaria che prevede, tra l'altro, la costruzione urgente di
13 nuove carceri: circa 2.500 posti-branda, per una spesa complessiva di
circa 320 milioni di euro.

Cifra che si aggiunge ai quasi 3 miliardi di euro (2.967.045.195), vale a
dire quasi 6.000 miliardi di lire, stanziati per il programma ordinario di
edilizia penitenziaria dal 1971 sino alla finanziaria del dicembre 2001.
Una somma enorme (vanno poi considerati i fondi speciali stanziati dalla
legge 30.12.97, n. 458 "interventi urgenti per il potenziamento delle
strutture, delle attrezzature e dei servizi dell'Amministrazione della
giustizia", con cui si sono destinati al DAP, per la realizzazione di
interventi di edilizia penitenziaria presso le strutture di Roma Rebibbia e
la casa lavoro di Castelfranco Emilia, finanziamenti per complessivi 21
miliardi di lire. Ulteriori fondi vengono dagli enti locali: i 2 nuovi
istituti di Trento e Bolzano saranno realizzati con fondi e a cura delle
rispettive Province Autonome. Altri finanziamenti arrivano con la modalità
della locazione finanziaria: con i fondi stanziati dalla legge 259/2002
saranno realizzati, con il ricorso allo strumento della locazione
finanziaria, i nuovi istituti di Varese e Pordenone) che tuttavia vede una
situazione disastrosa: il presidente della Commissione Giustizia del
Senato, Antonino Caruso, dopo aver visitato l'80% degli istituti e
registrando un sostanziale abbandono di quasi tutte le carceri della
penisola negli ultimi 50 anni, ha recentemente dichiarato che: "In un
panorama nazionale non proprio edificante (...) abbiamo trovato i
penitenziari di costruzione più recente spesso in condizioni peggiori di
quelli più antichi".

Peraltro, i tempi previsti per l'edificazione e l'apertura delle nuove
strutture sono, credibilmente, di 8-10 anni e, nel frattempo, sarà
necessario assumere e preparare il personale per farle funzionare: almeno
2.000 agenti, alcune centinaia di operatori "civili". Dal 1990 a oggi il
numero dei detenuti è aumentato (mediamente) di mille unità all'anno.
Quindi, se questo corso non si inverte, il problema del sovraffollamento
diventerà sempre più graveŠ nonostante la realizzazione delle nuove carceri.

La domanda che poniamo è: ha senso tutto ciò?

L'unico vero rimedio sta in una diversa politica penale, volta a evitare la
recidiva (che porta, ovviamente, a riempire le carceri di persone che
entrano ed escono senza prospettive) e a puntare a un effettivo
re-inserimento (o inserimento, per chi inserito non lo è stato mai). Per
questo bisogna:

·        creare le condizioni "materiali" affinché i condannati con pene
inferiori a tre anni possano scontarle fuori dal carcere (le leggi che lo
consentono ci sono già, ma sono migliaia i detenuti che non accedono alle
misure alternative per mancanza di un lavoro o di un alloggio);

·        sostenere effettivamente i percorsi di reinserimento dei
condannati ammessi a misure alternative alla detenzione e degli ex
detenuti, in modo da ridurre le recidive.

Con quei 320 milioni di euro (o anche meno) si possono fare tante cose per
la reintegrazione sociale dei detenuti ed ex detenuti, cominciando dal
rafforzamento degli Uffici di Sorveglianza, dei C.S.S.A., degli educatori
penitenziari (potrebbe anche essere l'occasione per riattivare i
fantomatici Consigli di Aiuto Sociale, istituiti nel 1975 per garantire un
minimo di assistenza penitenziaria e post-penitenziaria ma mai resi
operativi per mancanza di risorse, ma ancor più per disattenzione sia
dell'amministrazione che degli enti locali, al pari di tante altre parti
della riforma carceraria).

Per il presidente della Conferenza, Livio Ferrari, spesso i percorsi di
reinserimento sociale non riescono a partire, oppure falliscono, perché gli
operatori dell'area trattamentale e i magistrati di sorveglianza sono pochi
e oberati di lavoro: costruendo nuove carceri bisogna necessariamente
assumere nuovi agenti, invece puntando alla decarcerizzazione e al
reinserimento dei detenuti le stesse risorse economiche possono essere
destinate all'assunzione di assistenti giudiziari e magistrati e,
soprattutto, di assistenti sociali e educatori, da sempre la "cenerentola"
degli operatori penitenziari.

Sul versante del lavoro servono incentivi alle aziende che assumono
detenuti ed ex detenuti (gli sgravi fiscali previsti dalla "Smuraglia", già
di per sé assai ridotti, non si applicano per chi è finito in carcere dal
luglio 2000 in poi e le cooperative sociali, che hanno delle particolari
agevolazioni contributive, non possono offrire posti di lavoro a
sufficienza per tutti).

L'altro problema su cui intervenire è quello dell'abitazione: servono
strutture per la fruizione dei permessi premio, centri-diurni per i
semiliberi, ma soprattutto alloggi per gli ex detenuti e per le
detenute-madri, per la fruizione dell'affidamento e della detenzione
domiciliare (da una recente ricerca, realizzata nella Casa di Reclusione di
Padova, risulta che il 25% dei reclusi non ha un luogo dove andare ad
abitare all'uscita dal carcere).



·        Utilizzando il budget previsto per il programma di edilizia
penitenziaria, proviamo a stendere una proposta alternativa, quantificando
la spesa per gli interventi sopra descritti.



      Tipo di intervento
     Obiettivo
     Spesa (¤)

      Rafforzamento Uffici di Sorveglianza, C.S.S.A., educatori (assunzione
di personale e allestimento uffici)
     2.000 nuovi operatori, destinati a sostenere il reinserimento sociale
     150 milioni

      Incentivi alle aziende per assunzione detenuti ed ex detenuti

      (agevolazioni fiscali, sgravi contributivi, borse lavoro)
     10.000 detenuti ed ex detenuti avviati al lavoro
     100 milioni

      Alloggi per ex detenuti e fruizione misure alternative

      (case di accoglienza, case-famiglia, housing sociale, etc.)
     5.000 posti-letto, per ex detenuti, affidati, etc.
       70 milioni




Per un carcere più umano e più rispondente alle leggi esistenti e alla
Costituzione non c'è bisogno di grandi rivoluzioni: basterebbe cominciare
con un diverso utilizzo delle risorse.



Questa è solo una delle proposte di cui si discuterà nel corso della


Terza Assemblea Nazionale del Volontariato Giustizia dal titolo

 Giustizia, diritti, solidarietà e gratuità nel nostro tempo

che aprirà i battenti giovedì 21 ottobre alle ore 15,00 nel carcere romano
di Rebibbia e terminerà sabato 23 ottobre con il lancio di alcune campagne
e iniziative



come dal programma sottostante

NB: Si ricorda ai giornalisti che volessero presenziare alla prima giornata
dentro il carcere di Rebibbia che è necessario accreditarsi

 **************





CONFERENZA                   organizza

NAZIONALE

VOLONTARIATO

GIUSTIZIA

"Giustizia, diritti, solidarietà

e gratuità nel nostro tempo"



III Assemblea Nazionale del volontariato giustizia


Rebibbia - Nuovo Complesso - Roma - Via Raffaele Majetti, 70


Giovedì 21 ottobre
Ore 15,00
Giustizia e diritti in carcere

Introduzione artistica        Ivana Monti



Coordinatore                   Giovanni Anversa (Giornalista Rai)



Saluti                              Carmelo Cantone  (Direttore Rebibbia N.C.)

Luigi Nieri (Assessore al lavoro del Comune di Roma)

Rosario Priore (Capo Dipartimento Giustizia Minorile)

Rosa Rinaldi  (Vice Presidente Provincia di Roma)

Giovanni Tinebra (Capo Dipart. Ammin. Penitenziaria)



Relazione                         Carmen Bertolazzi

(Vice Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia)



Testimonianze di:                     persone detenute nelle sezioni
maschili, femminili, ospedali

psichiatrici giudiziari, alta sicurezza, istituti minorili, case

lavoro, centri di permanenza temporanea e Ristretti Orizzonti


Ore 19,00                               Buffet della Cooperativa Sociale
"Men at work" di Roma
Ore 20,00
Concerto musicale            "Nicolò Fabi" - "I presi per caso"



Sala Conferenze di Palazzo Marini - Roma - Piazza S. Claudio, 166

Venerdì 22 ottobre
Ore 09,00
Giustizia e solidarietà del nostro tempo

Coordinatore          Stefano Trasatti (Direttore Agenzia Redattore Sociale)



Sono stati invitati    Emilio Di Somma (Vice Capo Dipartimento Amm.ne
Penitenziaria)

                            Enrico Gasbarra (Presidente Provincia di Roma)

Walter Veltroni (Sindaco di Roma)



Relazione               Livio Ferrari

(Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia)



Contributi              Fabio Alberti (Presidente Un ponte perŠ)

Marco Bertotto (Presidente Amnesty International sezione Italiana)

Albino Bizzotto (Presidente Beati Costruttori di Pace)

Luigi Ciotti (Presidente Gruppo Abele)

Anita Morhard (EAPN - Rete Europea delle Associazioni di lotta contro la
povertà e l'eslusione sociale)

Teresa Sarti (Presidente di Emergency)


Ore 13,30                   Buffet  in via della Mercede n. 52 - Roma
della Cooperativa Sociale "En Kanà" di Roma
Ore 15,00
La CNVG e gli organismi nazionali sulle strade della giustizia

Coordinatore          Paola Roselli (Addetto stampa CNVG)



Contributi              Francesca D'Elia (Antigone) - Franco Uda (Arci Ora
d'Aria) - Giancarlo Perego (Caritas Italiana) - Paola Papi Barbato
(Comitato per il Telefono Azzurro) - Mauro Cavicchioli (Comunità Papa
Giovanni XXIII) - Renato Frisanco (Fondazione Italiana per il Volontariato)
- Gabriella Stramaccioni (Libera) - Piergiorgio Licheri (Seac) - Claudio
Messina (Società di San Vincenzo De' Paoli)



La CNVG e le conferenze regionali sulle strade della giustizia

Contributi              Loredana Costa (CRVG Abruzzo e Molise) - Apollonia
Annunziata (CRVG Campania) - Maurizio Artale (CRVG Sicilia) - Virgilio
Balducchi (CRVG Lombardia) - Patrizia Costantini (CRVG Umbria) - Ettore
Cannavera (CRVG Sardegna) - Paola Cigarini (CRVG Emilia Romagna) - Lucia
Cima (CRVG Basilicata) - Italo Dal Ri (CRVG Trentino Alto Adige) - Stefano
Danti (CRVG Marche) - Romeo Gatti (CRVG Toscana) - Alberto De Nadai (CRVG
Friuli Venezia Giulia) - Maria Teresa Figari (CRVG Liguria) - Maurizio
Mazzi (CRVG Veneto) - Antonio Morelli (CRVG Calabria) - Raffaele Sarno
(CRVG Puglia) - Claudio Sarzotti (CRVG Piemonte e Valle d'Aosta) - Vittorio
Trani (CRVG Lazio)

  Dibattito

Sala di Porta Castello - Roma - Via di Porta Castello, 46


Sabato 23 ottobre
Ore 09,00

Giustizia e gratuità del futuro

Coordinatore          Paola Springhetti (Direttore Rivista del Volontariato)



Saluti                    Claudio Cecchini (Assessore Politiche Sociali
Provincia di Roma)

                            Raffaela Milano (Assessore Politiche Sociali
Comune di Roma)



Contributi              Luciano Eusebi (Docente Università Cattolica)

                            Giovanni Nervo (Fondazione Zancan di Padova)



Programmi, prospettive e politiche della Conferenza

Contributo          Celso Coppola (Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia)
Sergio Segio (Associazione Società INformazione)


Conclusioni            Livio Ferrari (Presidente Conferenza Nazionale
Volontariato Giustizia)







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Con il contributo e il patrocinio:



 Comune di Roma

           Assessorato alle Politiche per le Periferie, per  lo Sviluppo
Locale, per il Lavoro





                       Vice Presidenza e Assessorato alle Politiche giovanili





Con l'Alto patronato del

 Presidente della Repubblica