Autunno caldo, tocca alla Fiat



Autunno caldo, tocca alla Fiat

Licenziamenti all'Alfa di Arese scatenano la protesta degli operai.

Le voci, non confermate né smentite dalla Fiat, che parlano di un piano per
320 licenziamenti allo stabilimento Alfa Romeo di Arese, hanno spostato
l'asse dell'autunno caldo dall'Alitalia alla Fiat.
Questa volta però il destino degli operai di Arese non ha scaldato solo gli
animi degli operai cassintegrati, «ormai esasperati», secondo la
definizione dello Slai Cobas. Ma è costato anche qualche ammaccatura
all'auto del sindaco di Milano, Gabriele Albertini, coinvolto nei
tafferugli tra forze dell'ordine e operai, intenzionati a farsi ricevere ad
ogni costo dal presidente della Regione, Roberto Formigoni, che poi ha
parlato con loro. Scenario l'inaugurazione del primo distributore ad
idrogeno gassoso in Italia, alla Bicocca. Un emblema, cioè, di quell'auto
ecologica tanto voluta da Formigoni, e parte centrale dell'accordo di
aprile per la reindustrializzazione dell'area. I piani concordati parlavano
infatti di un polo della mobilità sostenibile, con l'insediamento di 15
aziende impegnate anche a sostenere la ricerca per lo sviluppo
dell'idrogeno.
Nessuna occasione migliore dunque per lo Slai Cobas: garantito l'effetto di
disturbo sull'inaugurazione all'aperto dell'impianto. I megafoni chiedevano
tra l'altro spiegazioni sulle indiscrezioni di stampa relative al "motore
pulito" che sarebbe pronto a partire a Monza, proprio con aziende (Sol,
Sapio, in concorso con l'Enea, Ansaldo ricerche, Aem e Bmw) che secondo i
piani erano destinate a insediarsi ad Arese. Casus belli, una presunta
promessa ai lavoratori di un incontro Formigoni. Secondo i rappresentanti
dello Slai di Arese, l'appuntamento era stato preannunciato «dalle forze
dell'ordine, dalla Digos e da alcuni funzionari della Regione». Formigoni
nega, segnala come fosse già previsto un incontro con tutti i sindacati tra
il 10 e il 15 di ottobre.
Ad ogni modo, vedendo sfumare l'incontro con il governatore della Lombardia
e Albertini, che cercavano di allontanarsi sulle loro auto da un'uscita
laterale, gli operai hanno protestato cercando di bloccarle. La Mercedes di
Albertini nei momenti più concitati è stata bersagliata da calci e pugni,
con il sindaco del capoluogo lombardo barricato per qualche istante
all'interno, prima che l'auto riuscisse a defilarsi. La vettura del
governatore è stata invece fermata da operai sedutisi a terra per bloccarne
la corsa. E Formigoni è uscito dall'auto intavolando subito un dialogo con
i dipendenti di Arese.