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Pechino 2008: la Cina deve garantire i diritti civili!
- Subject: Pechino 2008: la Cina deve garantire i diritti civili!
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft fuer bedrohte Voelker <info at gfbv.it>
- Date: Mon, 30 Aug 2004 10:39:06 +0200
www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040719it.html Giochi olimpici di Pechino 2008: la Cina deve garantire i diritti civili! Bolzano, Göttingen, 29 agosto 2004Se nel 2008 Pechino vuole garantire agli sportivi di tutto il mondo gare olimpiche giuste in una atmosfera distesa come quella di Atene, deve in primo luogo rispettare i diritti civili fondamentali dei propri cittadini. Questa è la richiesta che l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) inoltra alle autorità di Pechino in occasione della chiusura dei Giochi Olimpici di Atene. Il mondo non vuole dei giochi olimpici che si svolgono sotto gli occhi dei servizi segreti che minacciano e reprimono la propria popolazione. Arresti domiciliari, sgomberi, razzie, filo spinato e armi contraddicono lo spirito olimpico.
L'attuale situazione in Cina non lascia certo prevedere un'atmosfera da festa per le prossime olimpiadi: nelle grandi città vengono arrestati quasi quotidianamente seguaci di Falun Gong così come vengono arrestati Cristiani a causa del loro credo, mentre personalità di spicco, critiche del regime, vengono messe agli arresti domiciliari o espulsi dalla capitale prima di grandi eventi come atti commemorativi e convention di partito. Il 6 agosto ad esempio sono stati arrestati otto preti cattolici e due membri del seminario della diocesi di Baoding, 200 km a sudest di Pechino.
L'APM chiede con forza che la Cina liberi immediatamente tutti i prigionieri politici del Tibet e Xinjiang (Turkestan Orientale) come anche tutti i membri del movimento democratico e di Falun Gong. Altresì devono essere smantellati i campi di lavoro, nei quali sono attualmente trattenute 280.000 persone senza aver avuto un processo giusto. Se la Cina iniziasse finalmente un dialogo credibile con il Dalai Lama per risolvere la questione tibetana in modo pacifico, questo potrebbe essere un primo segnale per la serietà con cui la Cina sostiene di voler realizzare il rispetto dei diritti umani.
Vedi anche:* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040719it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040504it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040325it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040319it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040126it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/031029it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030909it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/020909it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/01-3/011206it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/01-3/011108it.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/mongol/mongol.html | www.gfbv.it/3dossier/uiguri.html
* www: www.iccnow.org | www.hrichina.org
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