concorso morale in omicidio



Se le persone che dichiarano le guerre e che armano gli eserciti fossero
le stesse che poi le combattono e vi muoiono, forse la guerra
apparterrebbe già da tempo al novero dei tabù inviolabili o almeno non
sarebbero così frequenti, almeno perché la razza – per quanto prolifica
- dei maneschi e dei sanguinari avrebbe cominciato ad estinguersi.
Invece accade, come dai tempi della pietra e della fionda, che i
berlusconi che dichiarano le guerre (o si accodano a chi le dichiara) e
occupano altrui paesi mandino a morire altre persone che non sono certo
i propri figli, e che i migliori guerrafondai da giovani abbiano fatto
di tutto per farsi riformare alla leva, un po’ in tutti i paesi.
Tecnicamente, l’uso della forza al di là del diritto internazionale e
contro la costituzione italiana (dati assodati ed incontestabili per la
guerra contro l’Iraq) è atto illegittimo, e l’ordine che la impone è
illegittimo; in ogni caso dell’omicidio conseguente ad un ordine
illegittimo risponde anche chi lo ha dato, secondo il codice Rocco del
1930 – tempi non sospetti ed immuni da governi comunisti -, quanto meno
a titolo di concorso morale – che non attenua la responsabilità diretta
nel reato-.
Non cederò all’ipocrisia nazionale del lutto e del silenzio pudico, che
serve solo a farla passare liscia a chi dichiara le guerre (non certo a
chi muore per le guerre da altri dichiarate, che tanto è morto e nessuno
ci fa proprio nulla, che rida o pianga): quanto altro sangue sarà
versato, quanti altri sequestri con annessa decapitazione o esecuzione,
quanti altri attentati a contingenti “di pace”, quante altre azioni
suicide saranno annunciate dai telegiornali, seguite inevitabilmente
dall’ineluttabile faccia tosta dei berlusconi che giocano a braccio di
ferro con le braccia altrui :”il contingente italiano resterà in Iraq”?
Se ci fosse uno straccio di giustizia i berlusconi sarebbero già alla
sbarra per le loro responsabilità di sangue, che hanno tutte intere
sulla loro coscienza – ma forse è l’unica cosa che manca alla loro ricca
esistenza -.
Almeno mi piacerebbe ascoltare qualcuno della sedicente opposizione,
sempre più autoimbavagliata, che, anziché mettersi in gramaglie,
gridasse finalmente “il re è nudo”, con gli annessi e connessi.
Di peggio della censura c’è solo l’autocensura.
Saluti.