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concorso morale in omicidio
- Subject: concorso morale in omicidio
- From: "francesco" <ultrared at libero.it>
- Date: Fri, 27 Aug 2004 13:37:07 +0200
- Importance: Normal
Se le persone che dichiarano le guerre e che armano gli eserciti fossero le stesse che poi le combattono e vi muoiono, forse la guerra apparterrebbe già da tempo al novero dei tabù inviolabili o almeno non sarebbero così frequenti, almeno perché la razza – per quanto prolifica - dei maneschi e dei sanguinari avrebbe cominciato ad estinguersi. Invece accade, come dai tempi della pietra e della fionda, che i berlusconi che dichiarano le guerre (o si accodano a chi le dichiara) e occupano altrui paesi mandino a morire altre persone che non sono certo i propri figli, e che i migliori guerrafondai da giovani abbiano fatto di tutto per farsi riformare alla leva, un po’ in tutti i paesi. Tecnicamente, l’uso della forza al di là del diritto internazionale e contro la costituzione italiana (dati assodati ed incontestabili per la guerra contro l’Iraq) è atto illegittimo, e l’ordine che la impone è illegittimo; in ogni caso dell’omicidio conseguente ad un ordine illegittimo risponde anche chi lo ha dato, secondo il codice Rocco del 1930 – tempi non sospetti ed immuni da governi comunisti -, quanto meno a titolo di concorso morale – che non attenua la responsabilità diretta nel reato-. Non cederò all’ipocrisia nazionale del lutto e del silenzio pudico, che serve solo a farla passare liscia a chi dichiara le guerre (non certo a chi muore per le guerre da altri dichiarate, che tanto è morto e nessuno ci fa proprio nulla, che rida o pianga): quanto altro sangue sarà versato, quanti altri sequestri con annessa decapitazione o esecuzione, quanti altri attentati a contingenti “di pace”, quante altre azioni suicide saranno annunciate dai telegiornali, seguite inevitabilmente dall’ineluttabile faccia tosta dei berlusconi che giocano a braccio di ferro con le braccia altrui :”il contingente italiano resterà in Iraq”? Se ci fosse uno straccio di giustizia i berlusconi sarebbero già alla sbarra per le loro responsabilità di sangue, che hanno tutte intere sulla loro coscienza – ma forse è l’unica cosa che manca alla loro ricca esistenza -. Almeno mi piacerebbe ascoltare qualcuno della sedicente opposizione, sempre più autoimbavagliata, che, anziché mettersi in gramaglie, gridasse finalmente “il re è nudo”, con gli annessi e connessi. Di peggio della censura c’è solo l’autocensura. Saluti.
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