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23/06 Roma: "PER UNA LEGGE EQUA ED EFFICACE SUL DIRITTO D'ASILO"
- Subject: 23/06 Roma: "PER UNA LEGGE EQUA ED EFFICACE SUL DIRITTO D'ASILO"
- From: "cds focus" <info at dirittisociali.org>
- Date: Tue, 22 Jun 2004 14:32:13 +0200
INVITO Il Tavolo cittadino del Comune di Roma per i richiedenti asilo e rifugiati in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato (20 giugno) invita la S.V. alla Tavola rotonda "PER UNA LEGGE EQUA ED EFFICACE SUL DIRITTO D'ASILO" Roma 23 giugno 2004, ore 11.00 Centrale Montemartini, Via Ostiense n. 106 Nel pieno del dibattito parlamentare per l'approvazione di una legge sul diritto di asilo in Italia che dia finalmente attuazione al dettato costituzionale (art.10 comma 3 Cost.), i maggiori enti di tutela e assistenza dei rifugiati in Italia alle confederazioni sindacali, insieme ad alcune amministrazioni locali, organizzano un incontro per evidenziare i punti critici del progetto di legge e ribadire gli elementi irrinunciabili di tutela e garanzia per rifugiati e richiedenti asilo su cui è urgente rivolgere l'attenzione della stampa e dell'opinione pubblica: - necessità di un ricorso effettivo davanti al giudice per chi si vede rigettata la richiesta d'asilo e diritto a rimanere in Italia durante il tempo di attesa del ricorso; - previsione di una procedura equa e dotata di sufficienti garanzie per tutti i richiedenti asilo, inclusi coloro che hanno fatto ingresso in Italia senza passaporto o che sono privi di un permesso di soggiorno; - accoglienza dignitosa e diritto al lavoro per tutti i richiedenti asilo, con il coinvolgimento degli enti locali nelle attività di accoglienza e integrazione dei rifugiati; Inviamo in allegato il testo dell'appello con il quale è stata lanciata la campagna. Interverranno alla Tavola Rotonda: Raffaela Milano, Assessore alle Politiche Sociali e Promozione della Salute, Comune di Roma; Umberto Saleri, Ufficio politiche immigrazione; Antonio Soda, Camera dei Deputati, I Commissione Affari Costituzionali; Michele Manca Di Nissa, Vicedelegato UNHCR in Italia - Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati; Le Quyen Ngo Dinh, Responsabile Asilo Caritas italiana. Moderatore dell'incontro sarà il direttore del CIR, Christopher Hein. Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa CIR Consiglio Italiano per i Rifugiati Tel. 06 69200114 - Fax 06 69200116 - E-mail: <mailto:cirstampa@cir-onlus>cirstampa@cir-onlus Si prega di confermare la partecipazione ________________________________________________________________________ Enti promotori della campagna " Per una legge equa ed efficace sul diritto d'asilo": ACLI, ARCI, Associazione Centro Astalli, Caritas Italiana, Casa dei Diritti Sociali - FOCUS, CIR Consiglio Italiano per i Rifugiati, Comunità di Sant'Egidio, CGIL, CISL, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia - SRM, Fondazione Migrantes, Fondazione Franco Verga, ICS Consorzio Italiano di Solidarietà, Unione Forense per la Tutela dei Diritti dell'Uomo, UIL. Per una legge equa ed efficace sul diritto d'asilo L'Italia si appresta, per la prima volta nella sua storia repubblicana, a dare attuazione al diritto d'asilo costituzionale attraverso una legge del Parlamento che potrà, finalmente, consentire una gestione coerente ed organica dei vari aspetti concernenti le persone straniere che necessitano di protezione internazionale, al momento dell'arrivo e durante la loro presenza sul territorio nazionale. Si tratta di un'opportunità storica. Da molti anni, l'Alto Commissariato dell'ONU per i Rifugiati e tutte le associazioni ed organismi impegnati per la difesa dei diritti umani e le libertà fondamentali della persona auspicano l'adozione di una legge organica sull'asilo. Le associazioni e gli organismi firmatari si appellano al Parlamento, al Governo e all'opinione pubblica affinché questa opportunità non sia inquinata da considerazioni restrittive, che enfatizzano unicamente la prevenzione dell'abuso del diritto d'asilo. L'asilo è da sempre espressione di umanità, generosità e solidarietà con chi è perseguitato nel proprio paese. Non può in alcun modo essere considerato uno strumento per combattere l'immigrazione irregolare. I firmatari accolgono con favore la circostanza che molti elementi della proposta di legge nel testo approvato dalla I Commissione della Camera dei Deputati rispecchiano fedelmente lo spirito e la lettera del dettato costituzionale, dei princìpi e del diritto internazionale e possono rappresentare un importante passo verso un ordinamento equo ed efficace della materia. Ricordiamo, a titolo di esempio, la definizione della persona avente diritto d'asilo; la menzione di "genere", di "orientamento sessuale" e di "appartenenza a un gruppo etnico" quali elementi che possono portare al riconoscimento dello status di rifugiato; il decentramento della procedura per il riconoscimento dello status di rifugiato; l'indipendenza ed autonomia delle commissioni territoriali; norme sul ricongiungimento familiare; il diritto al lavoro per il richiedente asilo, anche se il termine stabilito in sei mesi, che deve decorrere prima di poter instaurare un regolare rapporto lavorativo, appare troppo ampio. Purtroppo, il testo contiene altri elementi, quali, segnatamente, quelli riguardanti le garanzie procedurali, che richiedono una diversa impostazione per assicurare la conformità della legge ai princìpi universali di protezione internazionale e con la nostra Costituzione. In questa richiesta, le associazioni e gli organismi firmatari si vedono confrontati con le recenti pronunce emanate sia dalla Corte Costituzionale che dal Consiglio di Stato: appare oltremodo irrinunciabile la possibilità di proporre un ricorso effettivo all'organo giurisdizionale contro il diniego di concessione del diritto d'asilo<>[i]. Il richiedente deve essere autorizzato a rimanere in Italia durante il tempo di attesa della decisione dell'organo giurisdizionale, diversamente i rischi per la vita e l'incolumità della persona potrebbero portare a danni gravi e irreparabili. Si auspica d'altro canto che tale periodo sia il più breve possibile. L'organo giurisdizionale deve avere la possibilità di ordinare il rilascio del permesso di soggiorno per richiesta d'asilo quale misura cautelare, valutando a tal fine fumus boni iuris e periculum in mora. Si ritiene comunque che costituisce senz'altro un obbligo per il richiedente asilo garantire la propria reperibilità durante tutta la procedura, purtuttavia egli deve essere messo in grado di onorare tale obbligo attraverso un sistema di accoglienza in strutture adeguate. Si rileva inoltre che la mancanza di posti disponibili per l'accoglienza non può in nessun caso danneggiare la posizione legale del richiedente asilo, tanto più in un paese che deve senz'altro adoperarsi per incrementare la rete di accoglienza<>[ii]. Non appare comunque adeguatamente giustificato in punto di diritto il motivo per cui la persona che presenta spontaneamente la propria richiesta d'asilo alle autorità competenti venga trattenuta in centri speciali e sottoposta ad una procedura semplificata che offre un livello inferiore di garanzie procedurali, rispetto alla procedura ordinaria, così come si evince attualmente dal testo approvato in Commissione. La grande maggioranza dei rifugiati in Italia e in tutta Europa arrivano nel Paese d'asilo privi di passaporto, di visto o altri requisiti per l'ingresso regolare. Tale circostanza non può assolutamente portare al sospetto generalizzato che la persona intenda fare un uso strumentale del diritto d'asilo. Il collegamento automatico tra l'istituto del "trattenimento" e l'applicazione della "procedura semplificata" così come attualmente configurato, non sembra dare sufficienti garanzie procedurali ai richiedenti asilo in tale delicatissima fase. Per quanto riguarda le misure di assistenza e di accoglienza, si auspica che il testo sia emendato così da garantire un'accoglienza dignitosa a tutti i richiedenti asilo e da recepire adeguatamente la recente Direttiva dell'Unione Europea sulle condizioni minime di accoglienza. Le associazioni e gli organismi firmatari, molti dei quali da anni impegnati direttamente per l'accoglienza e l'integrazione di richiedenti asilo e rifugiati, considerano che il coinvolgimento istituzionale degli enti locali in tale attività, quale previsto dalla proposta di legge in oggetto, sia ormai acquisito. Tuttavia, emerge l'esigenza che lo Stato si impegni con continuità al fine di garantire la copertura finanziaria delle spese degli enti locali per l'accoglienza della totalità dei richiedenti asilo e dei rifugiati bisognosi di assistenza. Enti promotori: ACLI ARCI Associazione Centro Astalli Caritas Italiana Casa dei Diritti Sociali - FOCUS CIR Consiglio Italiano per i Rifugiati Comunità di Sant'Egidio CGIL CISL Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia - SRM Fondazione Migrantes Fondazione Franco Verga ICS Consorzio Italiano di Solidarietà Unione Forense per la Tutela dei Diritti dell'Uomo UIL Hanno aderito: ACISEL Associazione Amici della Casa Marta Larcher - Milano Associazione Armadillo Associazione interculturale Grammelot Associazione Les Cultures onlus Associazione per i Popoli Minacciati - Sudtirol Associazione PIMENTEL - Napoli Associazione Popoli Insieme - Padova Associazione Trama di terre, donne native e migranti - Imola AUSER RisorsAnziani Centro Astalli Sud Centro Interculturale "Trame di Terra- donne native e migranti" Centro Migranti (Ce.Mi) CISP Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli Comitato per la Promozione e la Protezione dei Diritti Umani Consorzio PARSEC Daniela Barberi-giornalista Federazione Giovani Evangelici in Italia Fondazione Di Liegro Fondazione Emmanuel per il Sud del Mondo "Insieme per fare" p.c.s. onlus Luciana Castellina Medici contro la Tortura Medici Senza Frontiere Pastora Silvia Rapisarda Psichiatria Democratica Sol. Co Roma Suore Orsoline di Caserta Tam Tam Village Tavola Valdese UCSEI - Don Remigio Musaragno WILPF Women International League for Peace and Justice Amministrazioni locali aderenti: Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Sociali Comune di Firenze Comune di Ancona Comune di San Lazzaro (BO) Regione Emilia Romagna <>[i] Nei vari paesi dell'Unione Europea, la percentuale dei rifugiati che ottiene il riconoscimento dello status soltanto in seconda istanza, ovvero dopo un iniziale diniego della domanda d'asilo, oscilla tra il 30 e il 60 per cento. <>[ii] Nel 2003, 7600 richiedenti asilo sono risultati irreperibili - la maggior parte di essi a causa della mancanza di posti in centri di accoglienza.
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