Re:LA VERITA



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Sent: Saturday, June 12, 2004 4:27 AM
Subject: [Forumempoli] Re:LA VERITA


Date      : Fri, 11 Jun 2004 23:05:24 +0200
Subject : LA VERITA' VERRA' A GALLA. Notiziario del Campo Antimperialista -
11 giugno 2004

> LA VERITA' VERRA' A GALLA
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>           http://www.antiimperialista.org
>           Notiziario del Campo Antimperialista .... 11 giugno 2004
>           itacampo at antiimperialista.org
>
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>   IL CAMPO ANTIMPERIALISTA 2004
>   SI SVOLGERA' AD ASSISI LA PRIMA SETTIMANA DI AGOSTO
>   al sito www.antiimperialista.org il programma degli incontri e le schede
di prenotazione
>
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>           Questo Notiziario contiene:
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> COMUNICATO STAMPA
>
> LA VERITA' VERRA' A GALLA
>
> Non tutte le ciambelle vengono col buco. E siccome a Silvio Berlusconi
quasi tutte gli sono venute male, ci sono buone probabilita' che anche
questa degli ostaggi gli si sfasci tra le mani. Affinche' la rudimentale
bugia del blitz che avrebbe portato alla liberazione regga nel tempo occorre
che non vi siano smagliature nella catena omertosa che i Servizi segreti
hanno arraffazzonato per sorreggere questo governo traballante. E' possibile
ma altamente improbabile. Sacerdoti delle menzogne di Stato, essi non
mancano certo di scaltrezza e abilita'. Hanno anzitutto tappato la bocca ai
tre simil-Rambo i quali, appena sbarcati a Ciampino, sono stati
risequestrati, strappati a familiari e giornalisti e portati di peso in una
misteriosa carserma dei Carabinieri, allo scopo evidente di istruirli su
cio' che avrebbero dovuto dire --chissa', forse li hanno anche edotti su
come avrebbero dovuto condurre le inevitabili
conferenze-stampa-messa-in-scena: ci riferiamo alle penose ostentazioni di
filo-berlusconismo e filo-americanismo che i tre hanno sciorinato. Subito
dopo sono stati consegnati ai Pubblici Ministeri del pool di Ionta, i quali,
come si sa, sono a caccia di improbabili traccie dei registi italiani del
sequestro. In tanto affanno non hanno questa volta avuto il tempo per
erudire e ammaestrare i giornalisti, che per mestiere, in questi casi, si
limitano a trasformare le veline in articoli digeribili. Cosi gia' adesso
qualcosa non funziona. Le contraddizioni tra le diverse versioni sul blitz
fornite da polacchi, italiani e americani, sono talmente plateali che vari
giornalisti si vanno pudicamente chiedendo se non siano stati presi,
un'altra volta ancora, per i fondelli.
>
> Si dice che il governo (non si sa bene attingendo a quali tasche: quelle
sfondate del Cavaliere? Fondi neri dei Servizi?) abbia pagato un ingente
riscatto. Si parla di nove milioni di dollari. Noi denunciammo gia' ai primi
di maggio che il governo, pur di far saltare la missione di Gino Strada,
stava interferendo, e indicammo come: attraverso il SISMI il governo aveva
fatto arrivare al gruppo dei guerriglieri la proposta del pagamento di un
riscatto. Questo si diceva Bagdad. E si facevano pure i nomi del triangolo:
Maurizio Scelli, crocerossino del Cavaliere, Abdulsalam Kubaissi, l'imam
religioso che fa parte del Consiglio degli Ulema, e il personaggio piu'
losco di tutti: il trafficante  doppiogiochista Salih Mutlak. Non appena i
guerriglieri comunicarono in Italia la decisione di consegnare i tre
prigionieri ad una delegazione del movimento contro la guerra, il governo ha
accelerato le sue mosse e infittito la trama affinche' il tentativo della
delegazione capeggiata da Strada fallisse. Presumibilmente alzando la posta.
Essi puntavano su una divisione del gruppo guerrigliero che aveva catturato
i tre italiani, affinche' prevalesse, come alla fine e' prevalsa, la
tendenza allo scambio in denaro.
> Una parte di questi quattrini sara' sicuramente andata ai trafficanti
arabi, un'altra, certamente, l'ha intascata il gruppo guerrigliero che di
sicuro potra' approvvigionarsi di un sostanzioso quantitativo di armi sul
mercato nero iracheno (i cui prezzi, a causa dell'arruolamento massiccio
nelle diverse formazioni guerrigliere, sono saliti alle stelle).
>
> En passant: vorremmo adesso sapere con che faccia Lorsignori insisteranno
con l'inchiesta contro di noi chiamata "Dieci euro per la Resistenza". Non
erano, i nostri, soldi destinati ad acquistare armi, ma per aprire un
giornale della Resistenza. E dato che ogni voce antimperialista in Iraq e'
rigorosamente illegale, nessun euro e' ancora stato inviato in quel paese.
Ora, ammettendo che la legge sia uguale per tutti, dovremmo supporre che
qualche PM sia in procinto di aprire un fascicolo contro Berlusconi e il
SISMI come finanziatori del "terrorismo". Lo prescrive il 270ter e
l'adesione del Parlamento italiano ai  dispositivi "antiterroristici"
contenuti nelle famigerate Liste Nere.
>
> In attesa di vedere Berlusconi indagato come mecenate del "terrorismo
internazionale", come colui che finanzia l'acquisto di armi e  esplosivi con
cui verosimilmete potrebbero essere uccisi altri soldati (non solo
italiani), noi ci permettiamo di esprimere due desideri.
>
> Il primo e' appunto quello che la verita' venga a galla e che vada in
frantumi la grande menzogna del blitz (e con essa questo governo il cui
servilismo agli USA e' pari alla sua cialtronaggine). Cio' che mostrerebbe
non solo che la "linea della fermezza" era una pinocchiata, non solo che il
governo ha buggerato i cittadini, non solo che pur di avere uno spot
elettorale esso ha utilizzato, pro domo sua, i Servizi di sicurezza:
mostrerebbe che queso governo ha calpestato la stessa legalita'
istituzionale e internazionale di cui va fiero e per la cui presunta
violazione, i militanti antimperialisti sono andati e vanno in prigione.
>
> Il secondo augurio e' che la Resistenza irachena faccia tesoro di questa
triste vicenda. Oltre al dato generale che la sua divisione e'
obiettivamente il suo attuale punto debole, e' un fatto indiscutibile che lo
scambio per denaro, se consente ad una frazione guerrigliera di accrescere
la sua potenza nella lotta antimperialista, ha momentaneamente rafforzato il
governo Berlusconi, ovvero una delle potenze occupanti e quella piu' ligia
alle direttive USA --un governo che in tutta questa vicenda su poche cose
non ha mai mentito: che si considera il più zelante alleato di Bush, che
manterra' le sue truppe in Iraq, che considera la Resistenza come
"terrorismo criminale". Lo scambio ha infine lesionato l'immagine della
Resistenza agli occhi di comuni cittadini che con essa si sentono solidali e
non credono come i media la dipingono:  un'accozzaglia di banditi.
>
> Il danno non e' irreparabile. Ben altri sono i fattori di fondo e i punti
di forza qualificanti di una Resistenza che, ne siamo certi, prima o poi
otterra' la vittoria.
>
> Campo Antimperialista
>  12 giugno


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