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Comunicato Stampa su estradizione Cesare Battisti e fuoriusciti in Francia
- Subject: Comunicato Stampa su estradizione Cesare Battisti e fuoriusciti in Francia
- From: "Retedigreen" <retedigreen at retedigreen.com>
- Date: Wed, 30 Jun 2004 17:15:44 +0200
Un libro racconta le vie di fuga dei latitanti del terrorismo di sinistra Dalla Francia al Nicaragua, dall'Argentina alla Libia fino alle isole sperdute dell'Oceano Pacifico: sono queste le vie di fuga dei 163 latitanti del terrorismo di sinistra ricercati dalle autorità di Polizia italiane. Daniele Biacchessi, giornalista di Radio 24 e scrittore, le ha ripercorse nel libro, edito da Mursia: VIE DI FUGA, storie di clandestini e latitanti. Una mappa inquietante sulle modalità della fuga, sulle coperture e sui silenzi che hanno segnato negli anni la latitanza dei protagonisti degli anni di piombo. Il libro prende le mosse dalla Francia, dove vive il gruppo di latitanti più numeroso. Scrive Biacchessi: "Solo pochissimi sostengono ancora idee di lotta armata. I più si sono sposati, sono integrati, in tasca hanno il permesso di soggiorno e pagano tasse allo Stato francese. L'ex brigatista Roberta Cappelli (esponente della colonna romana) è architetto; Luigi Rosati, ex Potere operaio è etnomusicologo, Gianfranco Pancino è un medico stimato, Gianni Mainardi è proprietario di un ristorante (..). altri invece fanno i venditori ambulanti, imbianchini, muratori. Qualcuno è alla deriva tra alcoolismo e tossicodipendenza.". Dalla Francia all'America Latina dove i latitanti "rossi" si dividono tra Nicaragua e Argentina. Vive a Managua per esempio Alessio Casimirri, ricercato anche per la strage di via Fani e l'omicidio Moro; mentre Leonardo Bertulazzi, brigatista della prima generazione, condannato a ventisette anni di reclusione per associazione sovversiva e banda armata vive oggi a Buenos Aires in attesa che la Corte suprema argentina si esprima sulla richiesta di estradizione respinta dal tribunale federale."A rendere complesso il rientro in Italia dei latitanti del terrorismo vecchio e nuovo sono i cosiddetti "trattati della discordia", cavilli burocratici, discordanze tra codici di procedura penale dei vari Paesi. Basti pensare che Italia, Francia, Germania, Austria , Lussemburgo, Olanda e Grecia non hanno ancora inserito nel loro codice di procedura penale il mandato d'arresto europeo firmato in sede Ue a Laeken." scrive Biacchessi, " Con Paesi extra europei le cose sono ancora più complicate. Non esiste trattato di estradizione firmato tra Italia e Nicaragua. Tra l'Argentina e l'Italia c'è un trattato firmato nel 1987 e diventato legge nel nostro paese cinque anni dopo; tra Italia e Algeria c'è un trattato del luglio del 2003 che prevede "l'estradizione per fatti che la legge di entrambi le parti punisce con una pena superiore a un anno.Non esistono invece accordi bilaterali con quasi tutti i Paesi del Centro e del Sud America e con quelli asiatici. In alcuni casi si fa riferimentoa norme che risalgono all'Ottocento. E' così per Bahams, Bolivia, Costa Rica, Cuba, El Salvador, Messico, Venezuela, Uruguay, Singapore e Sri Lanka. Sul piano giuridico le vie di fuga restano in gran parte aperte" Per informazioni Mursia comunicazione 02 67378502 email press at mursia.com
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