[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Conferenza Stampa FINI-TREMONTI del 6-5-04
- Subject: Conferenza Stampa FINI-TREMONTI del 6-5-04
- From: 2vinceremo.s at tiscali.it
- Date: Thu, 20 May 2004 18:05:26 +0200
Ciao, sembra incredibile ma ancora oggi, dopo quasi 2 settimane dalla firma a Palazzo Chigi, c'è qualcuno dei soliti noti sindacalisti che tenta di confondere il vero significato dell'accordo Governo-9 Sigle. Si tenta in particolare di confutare che il 'sindacato' presente a quella trattativa abbia avallato con la firma l'avvio della privatizzazione di Alitalia e il riassetto societario (=smembramento) della Compagnia di Bandiera. BASTEREBBE LEGGERE CON ATTENZIONE IL DOCUMENTO SOTTOSCRITTO DALLE 9 SIGLE PER TROVARE IL VERO SIGNIFICATO DI COSA CONTIENE QUELL'ACCORDO E CAPIRE COSÌ LA VALENZA DEL TRADIMENTO COMPIUTO A DANNO DEI LAVORATORI Per facilitare la comprensione del contenuto dell'accordo di Palazzo Chigi la CUB TRASPORTI, già nei giorni scorsi, ha distribuito la video-conferenza dell'On. Fini e del Ministro Tremonti (scaricata da www-governo.it), organizzata subito dopo la firma delle 9 sigle. LA CONFERENZA HA SUSCITATO NON POCA MERAVIGLIA TRA I COLLEGHI PER LE CHIARE AMMISSIONI DEI RAPPRESENTANTI DEL GOVERNO IN MERITO ALLA RINUNCIA DEL SINDACATO AD ESPRIMERE LA PROPRIA CONTRARIETÀ ALLO SMEMBRAMENTO E ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ALITALIA. A tale proposito, la CUB TRASPORTI ha provveduto alla trascrizione dei dialoghi della Conferenza così da consentire a tutti i lavoratori di venire a conoscenza dei contenuti della Conferenza Stampa suddetta, anche a coloro che non hanno avuto la possibilità di avere il CD in distribuzione. Come potrai cverificare, sono state messe in evidenza anche le frasi che riteniamo molto significative. Sono poche le parole che, a causa del pessimo audio, non siamo riusciti a trascrivere: in tal caso non troverete la parola in questione. Anche alcune domande dei giornalisti sfuggono alla registrazione nonché non si comprende, talvolta, il nome del giornalista. Tali lacune, però, non pregiudicano la una adeguata comprensione di quanto dichiarato da Fini e Tremonti... Buona lettura A presto P.S. Si allega anche il testo dell'agenzia parlamentare AgenParl del 19-5-2004, in merito all'Alitalia. P.P.S. Per chi volesse prendere visione della video conferenza, ancora sono in distribuzione i CD. __________________________________________________________________ 6 MAGGIO 2004 CONFERENZA STAMPA FINI-TREMONTI DOPO LA FIRMA GOVERNO-9 SIGLE DELL'ACCORDO SULLA VERTENZA ALITALIA A PALAZZO CHIGI FINI: La lunga trattativa fra il Governo, le Organizzazioni Sindacali ed i vertici dell'Azienda per affrontare la questione dell'Alitalia, trattativa iniziata lunedì e svoltasi ininterrottamente per tre giorni, si è conclusa qualche istante fa positivamente. E' stato siglato un documento di accordo tra il Governo e le 9 Organizzazioni Sindacali rappresentate al tavolo, documento che il Governo saluta con soddisfazione perché, a nostro avviso, consentirà di affrontare e di risolvere in termini strutturali la questione e la vicenda relativa all'Alitalia. Desidero innanzi tutto ringraziare tutti i colleghi del Governo che, così come deciso in Consiglio dei Ministri, mi hanno affiancato nella trattativa, ed in particolar modo il Ministro Tremonti, senza la cui collaborazione sarebbe stato difficile raggiungere un'intesa. Ricordo che i colleghi sono, per competenza: il Ministro Maroni, il Ministro Lunardi, il Ministro Buttiglione, il Sottosegretario Tassone e, ovviamente, il Sottosegretario alla Presidenza Gianni Letta e il Ministro delle Attività Produttive Marzano. Identico ringraziamento alle OO. SS. che hanno condotto la trattativa con grande senso di responsabilità, perfettamente consapevoli che il rischio di una crisi irreversibile dell'Alitalia era un rischio drammaticamente reale. L'accordo si è reso possibile anche per l'assunzione di responsabilità delle OO. SS. e per la manifesta disponibilità ad affrontare, nel prosieguo, una delle questioni strutturalmente più rilevanti, vale a dire l'assetto societario dell'Azienda. Certamente, non in ultimo, il ringraziamento ai vertici dell'Azienda: al dott. Bonomi e al dott. Zanichelli per la grande determinazione con cui hanno accettato il confronto con le OO. SS. sul piano industriale che avevano predisposto; un piano che era certamente in grado di affrontare l'emergenza determinata dall'aggravamento della crisi dell'Alitalia, un piano industriale che aveva in sé tutti quei requisiti che il Governo aveva auspicato. L'accordo si basa su sei punti che sono stati compresi nel verbale e su un punto, in qualche modo cornice, che impegna le OO. SS. al mantenimento della pace sociale e quindi alla sospensione di qualsiasi attività di protesta o qualsiasi agitazione nel prossimo futuro. In rapidissima sintesi, i punti dell'accordo sono i seguenti: Punto 1°: è un impegno tra Governo e OO. SS. per affrontare la fase di emergenza con soluzioni che garantiscano la continuità aziendale e, quindi, l'approvazione del bilancio 2003. Il Punto 2° impegna a definire un nuovo progetto industriale finalizzato alla crescita del Gruppo Alitalia, secondo il modello analogo a quello proprio delle compagnie europee di riferimento, ivi compreso un coerente riassetto organizzativo e societario. Il Punto 3° impegna alla ricapitalizzazione aperta al mercato attraverso un nuovo assetto proprietario con la partecipazione d'investitori privati. Il Punto 4°: il ruolo dell'azionista pubblico, essenziale nella prima fase di transizione, potrà comunque esprimersi, ad ogni livello, solo in termini di reale economicità e di piena compatibilità con le norme di legge interne e con le regole europee. Il Punto 5°: per realizzare quanto sopra, l'azionista chiederà le dimissioni del Consiglio di Amministrazione e provvederà alla nomina di un nuovo Presidente Amministratore Delegato con tutte le deleghe, assistito da un Consiglio di Amministrazione ridotto. Il Punto 6° ed ultimo: le parti concordano di effettuare una verifica congiunta, che si terrà a Palazzo Chigi, sulla progressiva realizzazione di quanto convenuto, anche in ordine alla soluzione delle criticità individuate nel settore. Le parti ritengono opportuno che, nel successivo confronto tra Azienda e Sindacati, si ricerchino modalità per il ruolo attivo, responsabile e propositivo delle OO. SS. e delle Associazioni professionali, nella definizione del nuovo progetto industriale e nella sua attuazione. Grazie e la parola al Ministro Tremonti. TREMONTI: Grazie. Tutto quanto sopra. E' una crisi, quella dell'Alitalia, che è arrivata a un punto di assoluta criticità nei giorni scorsi. Non è mai stata considerata l'ipotesi della liquidazione, dell'insolvenza, del commissariamento: tutto un armamentario che non era neppure concepibile. I fattori di crisi sono strutturati nel tempo, complessi si sono alimentati nel corso degli anni; probabilmente la comune convinzione dell'intensità della crisi, che si è manifestata, noi l'abbiamo percepita nella sua espressione più drammatica questa notte ha consentito una soluzione. Una soluzione che, non dal punto di vista del Governo, ma dell'azionista, trova (vedete nel comunicato le sue parole chiave, le sue formule essenziali nell'ipotesi su cui ora consente anche il Sindacato di un riassetto organizzativo e societario), l'apertura del mercato, la partecipazione agli investitori privati. E' coerente con questo schema la soluzione che abbiamo concordato di nominare un Presidente-Amministratore delegato con un Consiglio di Amministrazione ristretto. Su queste basi, pensiamo che possano essere rispettate le regole interne che sembra singolare, il Governo nomini, ma sono fondamentali ad una società quotata che sono i meccanismi di vigilanza, ci sono obblighi da rispettare verso il mercato, verso controparti private, ci sono organismi di controllo pubblico e c'è un vincolo imposto dalla regolamentazione europea: divieto di aiuti di Stato Noi pensiamo che, siamo profondamente convinti del fatto che, sulla base di quest'accordo, sulla base della scelta che abbiamo fatto, la società possa non solo continuare, ma svilupparsi. Grazie. FINI: Prego. DOMANDA GIORNALISTA: Buongiorno. Sono Pagliotti (Sole 24 Ore). Vorrei soffermarmi sul punto primo. Si parla di affrontare la fase di emergenza con soluzioni che garantiscano la continuità aziendale e, quindi, l'approvazione del bilancio. Considerando che il 20 maggio è alle porte, data per la scadenza dell'approvazione del bilancio, cosa farete?. Darete, domani,Šprevedete, appunto, d'intervenire con i famosi requisiti di sistema o con un prestito-ponte o conŠ?. Insomma: con quale forma sosterrete, e quando, la continuità aziendale? Quindi: quando e con quale forma?. Grazie. FINI: Rispondo per quanto riguarda i requisiti del sistema. Il Ministro Tremonti per quel che riguarda l'altra parte della sua domanda. Fin dalla prima riunione, lunedì, è emerso chiaramente a tutte le parti che l'intervento governativo sui cosiddetti requisiti di sistema sarebbe stato un intervento necessario ma di per sé non sufficiente (e uso un'espressione che non è governativa, ma è un'espressione delle OO. SS.), nel senso che - trattandosi come lei sa d'interventi che non potevano essere finalizzati soltanto al sostegno di Alitalia ma a tutto il settore del trasporto aereo - il semplice intervento sui requisiti non avrebbe contribuito a risolvere la situazione; per cui, nel corso delle tre giornate di trattative, non si è affrontato il tema dei requisiti del sistema, che rimane una delle questioni sul tappeto, ma che tornerà di attualità nello stesso momento in cui il nuovo vertice aziendale, nel nuovo rapporto con le OO. SS. e con la presenza attiva del Governo, avvierà la fase di ristrutturazione e di modulazione del piano industriale. Per quel che riguarda il bilancioŠ. TREMONTI: Per quanto riguarda le procedure tecniche di ristrutturazione del Consiglio ci riserviamo un'analisi, una conversazione domani, sono in atto tutte le operazioni che ci consentono un istantaneo subentro del nuovo Presidente Amministratore delegato. Può essere che, da oggi e da domani, sia solo l'Amministratore delegato che diventi Presidente nella prossima assemblea; sono, credo francamente, dettagli tecnici. La scelta dell'azionista è quella di esprimere una figura che concentra tutte le deleghe. Non è necessario allo Stato il prestito ponte. Francamente ci sembra una generosa ipotesi formulata ma non è necessaria. Sono necessari interventi che l'Amministratore Delegato sottoporrà all'azionista, ai mercati e alle controparti nella sua responsabilità, a partire dall'assunzione del suo incarico. Quindi, tutto questo tipo di domande avrete l'opportunità di farle nei prossimi giorni all'Amministratore Delegato. DOMANDA GIORNALISTA (Pagliotti): la domanda non si sente TREMONTI: Guardi, l'ha detto il Presidente Fini. Il discorso dei requisiti del sistema, formula un po' complicata per indicare una serie d'interventi di carattere fiscale e parafiscale, non è stato oggetto (della trattativa ?) nella discussione è stato chiaro che ai limitati possibili benefici finanziari per Alitalia avrebbe fatto da contrappeso un'estensione di benefici alla concorrenza. E quindiŠ DOMANDA GIORNALISTA: la domanda non si sente TREMONTI: Sì, signore. FINI: In altri terminiŠ senza un risanamento strutturale dell'Azienda, qualsiasi intervento si sarebbe rivelato un palliativo. La novità che io metto in evidenza della trattativa è che le OO. SS. si sono dimostrate perfettamente consapevoli di questo aspetto. Questa è stata la chiave di volta che poi ha portato alla stesura dei punti del verbale di accordo. DOMANDA GIORNALISTA: Alfieri(?) (Ansa). Volevo sapere: il precedente Consiglio di Amministrazione sosteneva che per garantire la continuità aziendale era necessario varare il piano. A questo punto mancano pochi giorni, credo, per indire eventualmente un'assemblea straordinaria------. Il piano, visto che s'inizia da capo, ci sta? C'è un'indicazione del Governo? E, a questo proposito, l'ipotesi che circolava ieri su una divisione in due (diciamo delle attività operative con quelle che andrebbero in esternalizzazione) è rimasta in piedi? Il piano siŠ.?. FINI: Le dimissioni dell'attuale vertice aziendale, ovviamente, comportano il venir meno dell'obbligo di presentazione del piano nel Consiglio di domani. Il compito del nuovo Presidente Amministratore delegato sarà, per l'appunto, quello - nell'ambito di questa cornice d'accordo tra Governo e Sindacati - di predisporre il piano industriale e di procedere alla sua attuazione; mette in evidenza, ma credo che l'abbiate compreso tutti benissimo, che è la cornice che muta perché, rispetto al passato, vi è la disponibilità a prendere in considerazione il confronto non solo sul piano industriale. Le OO. SS. non hanno mai messo in discussione il dovere, il diritto-dovere di confrontarsi su un piano industriale. L'elemento di novità è la disponibilità al confronto sull'assetto societario, che è cosa ovviamente diversa rispetto al piano industriale. DOMANDA GIORNALISTA: Alessandro Barbera della Stampa. Fra i sei punti c'è l'ingresso di capitale privato nell'azionariato di Alitalia. Nel 2005 vedremo le nozze tra l'Alitalia, Air France e KLM ? TREMONTI: Senta: quando il testo sarà -io suppongo- distribuito, troverà una risposta ovvero saprà anche formulare la domanda. C'è scritto: nuovo progetto industriale basato su un coerente riassetto organizzativo e societario, ricapitalizzazione e assunzione di uno schema che sia compatibile con quello delle Compagnie di riferimento. Al prossimo Amministratore Delegato chiederà cosa intende per progetto industriale coerente con il mercato, capace di mettere la Compagnia in condizioni di piena competitività. FINI: Il Governo non si sostituisce, ovviamente, al vertice aziendale. No?. DOMANDA GIORNALISTA: Sono Antonella Baccaro (Corriere della Sera). Volevo chiedere: il Vice-Presidente dice che c'è una nuova disponibilità dei sindacati a confrontarsi non solo sul piano industriale, ma anche sul nuovo assetto societario. Da parte dei sindacati, prima, all'inizio della trattativa lunedì, c'era stata una pregiudiziale molto forte; cioè: non vogliamo parlare di nessun piano di riassetto che prevede uno spezzatino , come lo vogliamo chiamare. Esiste da parte del Governo, dell'azionista, dell'Azienda, un impegno di qualsiasi tipo in questo senso, ad evitare una soluzione di questo tipo?. Grazie. FINI: Temo di non aver capito la domanda. GIORNALISTA: sempre Antonella Baccaro (Corriere della Sera) I sindacati non vogliono, sostanzialmente, uno spezzettamento dell'Azienda. Vogliono, accettano il riassetto societario a tutti gli effetti, però pongono questa pregiudiziale. Esiste, gli è stata data, concessa questa------?. E' stata data qualche assicurazione in questo senso dai Sindacati che non ci sarà uno spezzettamento? FINI: Se Lei rilegge bene -non lo può rileggere perché non ce l'ha- ma, se mi consente di rileggere i punti, vedrà che la risposta è, inequivocabilmente, scritta nel verbale di accordo. Ricapitalizzazione aperta al mercato attraverso un nuovo assetto proprietario con la partecipazione d'investitori privati. Il ruolo dell'azionista pubblico, essenziale nella prima fase di transizione, potrà comunque esprimersi ad ogni livello solo in termini di reale economicità e di piena compatibilità con le norme di legge interne e con le regole europee. TREMONTI: Punto 2° FINI: Punto 2: definizione di un nuovo progetto industriale finalizzato alla crescita del Gruppo Alitalia, secondo il modello analogo a quello proprio delle Compagnie europee di riferimento, ivi compreso un coerente riassetto organizzativo e societario. E, quando ho messo in evidenza che le OO. SS. hanno dato prova di grande senso di responsabilità e di piena consapevolezza del fatto che la situazione dell'Azienda era arrivata ad un punto tale da far dire a tutte le persone responsabili: o s'interviene in termini strutturali o il rischio di interventi non sufficienti di panicellicaldi è talmente elevato da far prendere in considerazione persino l'ipotesi che sarebbe stata devastante delŠ del fallimento, intendevo riferirmi proprio a questo passo avanti che, inequivocabilmente, il sindacato ha fatto. DOMANDA GIORNALISTA: Luca Parei (?). Buona sera. Oggi il Governo, oltre all'Alitalia, ha visto anche che si fa con insistenza il nome di Cimoli. Ha preso decisioni anche sulle FF.SS ? E, poi, volevo chiedere: il Presidente Berlusconi, circa un mese fa, aveva promesso, per la fine di aprile inizio di maggio, un provvedimento per quanto riguarda la riduzione delle tasse. Ci sono previsioni per il Consiglio dei Ministri di domani?. FINI: La conferenza stampa è monotematica e, quindi, l'On. Tremonti ed io siamo impegnati a rispondere unicamente sulle questioni relative all'Alitalia. Per quel che riguarda l'ipotesi che è circolata di affidare all'Ing. Cimoli il compito di Presidente-Amministratore Delegato, confermo che questo è l'orientamento del Governo e non sono ancora state prese le decisioni relative alle F.S. Decisioni che prenderemo nelle prossime ore. DOMANDA GIORNALISTA: Sono Leoni(?) di Sky Volevo sapere se questo riassetto societario, cioè questa consapevolezza è propria anche di altre parti del Governo che nelle settimane scorse si erano opposte, per lo meno nelle intenzioni, alla divisione tra una best e una bad-company di cui si è parlato tempo fa?. Mi riferisco al Ministro Maroni, per esempio, che si era detto assolutamente contrario a questa ipotesi. QuindiŠ FINI: Il Ministro Maroni oggi è a Londra ma, se fosse stato in Italia, sarebbe stato qui; nel senso che non è retorica quello che ho detto all'inizio. Una delle condizioni politiche che ha reso possibile la soluzione di questa estremamente complicata vicenda è stata l'assoluta unitarietà di posizioni che, fin dal primo momento -per la precisione fin dal momento in cui il Consiglio dei ministri ha affidato a me l'incarico di coordinare la delegazione ed ha individuato i membri della delegazione- da quel momento, fino ad un istante fa, non vi è stata alcuna dissonanza all'interno dell'Esecutivo, nonostante abbiamo letto tutti cose profondamente diverse rispetto al vero. DOMDNDA GIORNALISTA: Gianni Dragoni (Sole 24 Ore). Vorrei capire se, siccome si parla di ricapitalizzazione, aperture ai privati, se c'è un mandato esplicito a privatizzare la società, cioè nel senso a far sì che lo Stato scenda, effettivamente, sotto il 50% o anche sotto soglie di controllo ma più basse. Poi, ecco, mi sembra, per quello che, quel poco che noi ancora possiamo conoscere sapendo solo questi cinque-sei punti, anzi, sei più uno, che quello che, rispetto a ieri, è cambiato nella situazione dell'Alitalia, che fino a ieri anche fonti governative definivano catastrofica e sull'orlo del -------. Come è stato ricordato, che effettivamente, in questo momento, a parte la disponibilità dei sindacati ad esaminare un futuro piano di------ cui ancora non è chiaro se ci sarà lo spacchettamento, le due compagnie con la Holding etc, ci sia solo la pace sociale, quindi la pace sociale che potremmo definire la pax elettorale, con un po' di malizia, un impegno del Governo, alla ricapitalizzazione, il cambio del vertice. Però, quale sia il piano industriale?. Quali siano gli interventi di riduzione dei costi?. Cioè, l'Alitalia da oggi fino al 13 giugno non avrà un abbattimento dei costi, perché non c'è un piano industriale, non c'è un'accettazione di esuberi, non ci sono ammortizzatori sociali. Quindi io non capisco: se fossi un investitore, se fossi il mercato, se fossi Š anzi sono, un contribuente, di cosa mi dovrei rallegrare? FINI: Una sua risposta flash da parte mia sulla pace sociale. Per il Governo è un obbiettivo cui tendere sempre e comunque, che vi siano o non vi siano le elezioni, soprattutto in un settore come quello del trasporto aereo che determina, quando non vi è pace sociale, disagi enormi per tutti i cittadini. Per il resto, il ministro Tremonti. TREMONTI: Ma, senta: la Società ha accumulato criticità di vario tipo e di varia origine nel corso degli ultimi anni, nel corso di tanti anni. La situazione è diventata sempre più critica e sulla criticità della situazione si è accumulato un crescendo di comprensione e di preoccupazione e alla fine di responsabilità da parte dell' azionista e da parte del sindacato. Quello che viene fuori oggi è, a mio parere (credo di avere una certa conoscenza dei meccanismi di mercato), di enorme importanza. Vede, non è che tutto avviene di colpo, per magia, in un giorno. I meccanismi capitalistici sono abbastanza complessi e richiedono presupposti, procedure e tempi. Quello che è fondamentale è che tutto sia coerente in una direzione: l'impegno del Governo e dell'azionista, l'impegno del nuovo management. L'impegno del sindacato è verso il mercato in una direzione che è, potenzialmente, alla crescita della società che riteniamo assolutamente possibile nel rispetto delle regole del mercato, delle regole che regolano il mercato, nel rispetto dei principi comunitari. Noi siamo assolutamente convinti del fatto che, nei prossimi giorni, emergeranno: un piano industriale credibile, capace di raccogliere non solo il consenso degli operatori, ma anche il consenso degli investitori. Noi pensiamo che da qui all'assemblea - e comunque da qui in avanti- emergerà un piano che hai requisiti necessari, non per la continuità, ma, per lo sviluppo della società. Non può chiederci ora unaŠ.Vede, se, davvero, uno tiene conto dei meccanismi del mercato, delle socità per azioni , la domanda che lei fa adesso è una domanda che avrebbe senso se fosse formulata al nuovo Amministratore Delegato con tutte le deleghe. E avrà quest'opportunità nei prossimi giorni. Non può chiedere al Governo e all'azionista, sarebbe negare la stima di mercato. Beh! Vedrà un piano industriale credibile, pensiamo, a questo punto, responsabilmente condiviso. Non sarà facile ma pensiamo che sia possibile. Non ci saranno aiuti di Stato. Non ci possono essere aiuti di Stato. Quindi Lei, come contribuente, può essere assolutamente tranquillo che il suo denaro non sarà bruciato in questa esperienza, perché non può esserlo. DOMANDA GIORNALISTA: la domanda non si sente TREMONTI: Beh! Di questa opinione mi sembra che fosse convinta, in questi termini, anche la Commissione Europea!. La mitica Commissione Europea!. Quindi era di mercato. Poi, evidentemente, si sonoŠŠ Cosa? GIORNALISTA: ŠŠ TREMONTI: No. Non volevo angosciarla. Ecco. GIORNALISTA: Non volevo trasformare il tema inŠ. TREMONTI: No. Però voglio direŠ... lei sì, sì. Scusi: FINI: Io capisco la sua, capisco la sua ansia ma un tema così non lo affrontiamo con una battuta. TREMONTI: Scusi. Quando uno scrive: ricapitalizzazione aperta al mercato attraverso un nuovo assetto proprietario con la partecipazione d'investitori privati, questo è l'obbiettivo. DOMANDA GIORNALISTA: la domanda non si sente TREMONTI: Vedremo. Saranno le ipotesi che si formuleranno a partire dal piano che ci presenterà come azionisti, non come Governo, a questo punto, l'Amministratore Delegato. Poi faremo le nostre valutazioni e ne riferiremo al Consiglio dei Ministri, al Governo, nei limiti in cui ciò è compatibile con una società quotata. Per inciso, è chiaro che non erano possibili -ed è stato abbastanza evidente in questo periodo- aumenti di capitale operati ulteriormente. L'ultimo, definito con la formula una tantum o ------ è stato quello dell'agosto 2002. Nessun aumento ulteriore, se non a condizioni di riassetto sostanziale. FINI: Ha provato a chiedersi perché la ricapitalizzazione del 2002 non si è rivelata sufficiente per la ripresa, la competitività dell'Azienda?. Io non credo che si possa addebitare la responsabilità al management. Molto più semplicemente perché non vi erano le condizioni per procedere, non al piano industriale, ma per procedere alla definizione del nuovo assetto proprietario. DOMANDA GIORNALISTA: Una cosa, ministro Tremonti. Lei prima ha detto " nei prossimi giorni vedremo, pian piano nascere questo nuovo piano". Prima, parlando con i Sindacati, ci hanno detto "nei prossimi mesi vedremo unaŠ." . Adesso Le chiedo, al di là diciamo delŠ. FINI: Facciamo le prossime settimane, che è una via di mezzo tra i mesi e i giorni.. DOMANDA GIORNALISTA: Ecco. Questo è importante perché se non sembra che quello che abbiamo raccontato fino a ieri era fantascienza. Cioè, voglio dire: l'opinione pubblica italiana è stata informata sul disastro imminente a 48 ore. Così è stata presentata la vicenda Alitalia. Mi pare di capire che, in fondo, la bombola d'ossigeno, se non era proprio piena, metà ancora c'era. EccoŠ TREMONTI: Posso darle una risposta relativamente tecnica. Il Consiglio di amministrazione deve approvare il bilancio 2003. Ha un'alternativa: lo valuta in termini di non continuità aziendale o lo valuta in termini di possibile continuità aziendale. Se lo valuta in termini di non continuità, c'è un certo percorso; se lo valuta in termini di continuità, c'è un altro percorso. E' responsabile in ordine alla scelta per l'una e l'altra ipotesi. La seconda ipotesi, quella della continuità, presuppone argomenti che giustifichino la possibile continuità dell'Azienda. Allora, allo stato dei fatti, ieri-l'altro ieri, non c'erano elementi o argomenti per sostenere l'ipotesi della continuità, salva l'impostazione di un ambizioso, sostanziale progetto di ristrutturazione. Se Lei mi chiede quando sarebbe avvenuto il punto di erosione del terzo del capitale, d'ingresso nel netto negativo, francamente, con l'orologio, è anche adesso piuttosto difficile dirlo. Ma, certamente, problemi di erosione di capitale sociale e d'ingresso nel netto negativo c'erano assolutamente evidenti. Poi, se Lei mi chiede il fenomeno sarebbe avvenuto, il punto di passaggio, alle ore x del giorno y ..no , però certamente questo è. Quindi, i giornali non hanno riferito fantascienza; la crisi era evidentissima e -aggiungo, proprio perché l'evidenza della crisi è diventata assoluta anche per il sindacato- questa notte e stamattina siamo arrivati ad una soluzione che contiene la riorganizzazione societaria e la privatizzazione---- e l'ingresso di capitale d'investitori privati alle condizioni di mercato. Quindi entreranno se vedranno la possibilità e giudicheranno loro secondo la convenienza. Noi riteniamo che sia necessario e possibile questo esito. Il discorso che abbiamo fatto l'altra volta con il sindacato era molto chiaro: l'Alitalia è una Società per Azioni. La Società per Azioni è il tipo prevalente nella famiglia di società di capitali, e come dice il nome stesso. Per far funzionare una società di capitali ci vuole il capitale e se te lo erodi, se te lo mangi, devi aumentarlo; per aumentarlo devi avere partners, soci di mercato. Perché, se non li hai, è vietato in quanto aiuto di Stato. Questa è la realtà che abbiamo gestito in questi giorni e in queste ore. Quindi, non è vero che i giornali hanno radicalizzato (?) e che quello che è avvenuto agli aeroporti era una simulazione scherzosa o che altro. Era la drammatica conclusione di una vicenda industriale. Crediamo che ci siano i presupposti societari e finanziari per un'uscita dalla crisi da oggi in poi, con un nuovo vertice che riteniamo abbia i requisiti di sistema: cioè dire che abbia una forte esperienza, abbia una forte e significativa storia professionale, capacità di rapporto costruttivo con il sindacato, ma duro e necessariamente impegnativo, responsabile, che abbia credibilità sui mercati e che abbia capacità di trattare con le istituzioni di riferimento a partire dalla Commissione Europea. DOMANDA GIORNALISTA: la domanda non si sente FINI: No, no. Guardi: non è né un pettegolezzo né un retroscena; e quindi vi diamo, se volete, anche un po' di colore. Non abbiamo nessuna difficoltà a svelare l'arcano. Il dott. Cimoli è stato allertato questa notte, è venuto qui questa mattina. Manca un soggetto perché, insieme al Ministro Tremonti e a me, era ovviamente coinvolto e perfettamente al centro di tutte leŠŠ. il dott. Letta. Uno, due e tre. Dopodiché non è che abbiamo valutato tante coseŠ Il nome non l'ha fatto il dott. Letta. Quando siamo arrivati alla determinazione di seguire questa strada, ci siamo chiesti chi poteva assolvere nel miglior modo un incarico così difficile e ci siamo trovati d'accordo nel dire che il Dott. Cimoli è la persona adatta. Posso, con altri termini, più o meno esprimere le stesse cose: i giornali non hanno scritto delle bugie; non è almeno mio costume dire che la stampa scrive bugie. Può enfatizzare maŠ. La situazione dell'Alitalia era ed è grave. Non è che l'accordo di questa sera ha tolto l'Alitalia da una situazione di assoluta criticità. E' cambiato il contesto in cui il nuovo vertice aziendale affronterà la situazione dell'Alitalia. Ed è cambiato perché il mandato che l'azionista dà al nuovo vertice aziendale è quello di muoversi all'interno di una cornice che è compresa nell'accordo sottoscritto con le parti sociali. Credo che questa sia una novità di tutta evidenza che, a mio modo di vedere, non garantisce solo la parte sociale; a mio modo di vedere dà sufficienti garanzie di serietà e di attuabilità del progetto anche agli occhi dei mercati. Perché è di tutta evidenza che ci possono essere degli ottimi piani industriali. Io ho detto prima, in inciso, che il piano industriale che era stato predisposto da Bonomi e Zanichelli era a tutti gli effetti un ottimo piano industriale. Era un piano industriale che non era di facile praticabilità, realizzabilità, perché non c'erano le condizioni per un confronto costruttivo con le OO. SS. Lei sa perfettamente che, tra quel che si vuol fare e quello che si può fare qualche volta c'è una sostanziale differenza. No? TREMONTI: Tra l'altro, sempre per tornare a temi, nelle strutture delle imprese del capitalismo e del mercato è fondamentale anche il ruolo che viene giocato dalle persone, la credibilità personale, le esperienze. Noi riteniamo che questo sia un punto essenziale: i pieni poteri. Perché il nuovo Amministratore-Presidente avrà tutte le deleghe. Un Consiglio ristretto che rispetta la forma della società ma che collabora, nel senso della concentrazione, con la nuova figura. Evidentemente non basta avere un uomo. Sono necessari altri strumenti ed elementi. Ma riteniamo che la composizione del tutto sia l'unica chance che c'era. Diversamente, l'aumento sarebbe stato impossibile e avrebbe prodotto fenomeni fortemente negativi per la Compagnia stessa, per i dipendenti, per i fornitori, per gli azionisti, per i prestatori di denaro e per altri soggetti. DOMANDA GIORNALISTA: L'aumento futuro? TREMONTI: L'aumento futuro ci sarà a condizioni, questa volta, davvero di mercato. DOMANDA GIORNALISTA: Ministro, io vorrei fare una domanda tecnica, se permette: Volevo sapere questo CdA quando si dimetterà eŠ. FINI: Sembra quasi una minaccia. __________________________________________________________________ ALITALIA-CUB TRASPORTI: CAMBIANO I SUONATORI MA NON LA MUSICA ROMA, 19 maggio 2004 - AgenParl - "La mobilitazione non deve arrestarsi, anzi deve crescere di intensità per contrastare l'immutato disegno governativo di smembramento e liquidazione del Gruppo Alitalia: cambiano i suonatori, ma non cambia la musica !". E' questo il rinnovato grido di allarme lanciato dai sindacalisti della Confederazione Unitaria di Base-CUB Trasporti, che invita tutti i dipendenti Alitalia "a partecipare compatti a tutte le mobilitazioni che saranno indette a sostegno della piattaforma votata dai lavoratori nelle assemblee." "Unica organizzazione sindacale, nell'universo del comparto aereo - dichiara orgogliosamente ad Agen Parl il leader Antonio Amoroso - a schierarsi con forza e determinazione a difesa dei diritti e degli interessi dei lavoratori, obiettivo che oggi richiede una mobilitazione straordinaria ed eccezionale contro il piano di smembramento, attraverso la societarizzazione, la privatizzazione e la precarietà, in una parola contro la liquidazione del gruppo Alitalia". "Le altre organizzazioni sindacali e associazioni professionali rimangono ambiguamente silenziose. Purtroppo, nonostante gli impegni presi, le 9 sigle non hanno finora convocato assemblee generali, per informare i dipendenti Alitalia sulla consistenza e le implicazioni dello sbandierato accordo". CUB: "Il movimento sindacale è nato per difendere i diritti e gli interessi dei lavoratori, non delle aziende, sulla testa dei lavoratori" Amoroso - prendendo spunto dal contenuto di una lettera inviata dalla Filt-CGIL di Roma e Lazio ai suoi iscritti, ritenuta oltraggiosa nei confronti della CUB Trasporti, organizzazione non allineata e, pertanto, accusata pretestuosamente di intolleranza - ricorda ai sindacalisti delle 9 sigle firmatarie del cosiddetto "accordo di palazzo Chigi", del 6 maggio scorso, "le motivazioni profonde che dovrebbero ispirare l'azione e giustificare l'esistenza di un movimento sindacale, così come avveniva ai tempi di Di Vittorio e di Buozzi". "Ricordino che il loro ruolo non è quello di difendere gli interessi dei padroni, delle aziende o dei partiti-amici. Ricordino che sono i rappresentanti dei lavoratori, non delle controparti aziendali, presidenti, amministratori delegati o dirigenti - continua sferzante il leader di base - il loro ruolo è quello di schierarsi contro gli abusi e i soprusi, le palesi ingiustizie e le storture del sistema, certamente non è quello di favorire il clientelismo o fare da cinghia di trasmissione di interessi estranei ai lavoratori". "Vergognose sono le affermazioni palesemente pretestuose di chi, per nascondere le proprie responsabilità di fronte agli iscritti, tenta di screditare un percorso sindacale che la CUB ha intrapreso, alla luce del sole, senza mai tradire il mandato assembleare, più volte dato e riconfermato dai lavoratori". "Senza vergogna, lo chiamano "rilancio" dell'Alitalia" La CUB Trasporti non lascia adito a dubbi "La verità è che nell'alleanza Air France-KLM non c'è posto per i lavoratori di terra dell'Alitalia, dal momento che il loro lavoro è già svolto dai colleghi francesi e olandesi"Š "Le prime mosse di Cimoli, evidentemente avallate dal governo e dalle 9 sigle sindacali firmatarie, confermano la volontà di privatizzare la compagnia, con la dismissione dell'intero comparto di terra e l'espulsione dei suoi oltre 10 mila dipendenti. Mentre le 9 sigle sindacali non danno alcun cenno di voler convocare le assemblee generali per illustrare e dibattere i contenuti del "tanto decantato accordo di palazzo Chigi", Cimoli - come risulta dal comunicato ufficiale diffuso dopo il CdA del 13 maggio scorso - annuncia, per la prima volta nero su bianco, la sua intenzione di voler spaccare il Gruppo Alitalia, con la creazione di due società distinte: Alitalia Flight, con personale navigante e aerei, e Alitalia Service, con tutto il personale di terra e i servizi. Quest'ultima frazionata, a sua volta, in una miriade di piccole e medie società, più o meno partecipate, come i servizi di manutenzione, l'handling, l'informatica, il call center, le merci, l'amministrazione, i reclami bagaglio. Attività di terra che, in una seconda fase - da attuarsi dopo le elezioni europee - dovrebbero essere terziarizzate, con buona pace del personale di terra, in esse relegato". "Da più parti viene fatto rilevare che tale operazione - continua Amoroso - è una scelta suicida che non trova alcun riscontro nel modello societario ed organizzativo delle principali compagnie europee". Giovedì 20 maggio, manifestazione dei lavoratori davanti al Centro direzionale Alitalia della Magliana In attesa di annunciare la nuova data dello sciopero, dopo che l'intervento della commissione di garanzia ha vietato quello indetto per tutto il trasporto aereo il 17 maggio scorso, la CUB Trasporti chiama a raccolta i lavoratori per una manifestazione, a Roma, davanti al Centro direzionale dell'Alitalia, in concomitanza con la riunione del CdA convocata nel pomeriggio di giovedì 20 maggio, alle 15,30. Nel corso della manifestazione verrà annunciato l'avvio di una iniziativa "volta a coinvolgere le più alte cariche istituzionali del nostro Paese per sollecitare un intervento a difesa dell'Alitalia e del futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie". Privatizzazione Alitalia: una operazione assurda e incomprensibile di dismissione di un asset strategico per tutto il Paese Torna intanto sotto gli occhi dei riflettori la sorte riservata dal governo alla mozione - n° 1/00216 del 4 dicembre 2003 - presentata in Senato dagli esponenti di un larghissimo arco di forze parlamentari, di cui è primo firmatario il senatore Egidio Pedrini. Mozione, di ampio respiro, che denuncia, tra l'altro, i rischi e i danni di una eventuale privatizzazione del gruppo Alitalia, invitando il governo " a ripensare la prevista privatizzazione dell'Alitalia che, se collocata temporalmente in una fase di estrema instabilità come l'attuale e in presenza di una strutturale debolezza della compagnia, rappresenterebbe una incomprensibile operazione di smembramento societario e di svendita di un asset strategico per il Paese".
- Prev by Date: Inoltra: Comunicato stampa CUB primi dati sciopero autoferrotranvieri 190504
- Next by Date: iniziative operatori sociali e sciopero del 28 maggio
- Previous by thread: Inoltra: Comunicato stampa CUB primi dati sciopero autoferrotranvieri 190504
- Next by thread: iniziative operatori sociali e sciopero del 28 maggio
- Indice: