Fw: Iraq: i candidati Verdi capilista chiedono ledimissioni di Rumsfeld e Hoon



I VERDI EUROPEI
Comunicato stampa
Bruxelles, 13 maggio 2004
I candidati Verdi capilista per le prossime elezioni europee del 10-13
giugno, tra cui i portavoce della campagna elettorale europea Monica
Frassoni e Daniel Cohn-Bendit, hanno pubblicato oggi una dichiarazione
congiunta sullo scandalo delle torture in Iraq.
Dichiarazione sulle conseguenze dello scandalo delle torture in Iraq
I Verdi europei hanno oggi espresso la loro profonda preoccupazione per il
rapido deterioramento della situazione in Iraq, in seguito alla rivelazione
di terribili casi di tortura e abusi nei confronti dei prigionieri iracheni
da parte di soldati americani e alla decapitazione di un ostaggio civile
americano. Per fermare la terribile spirale di violenza, i Verdi europei
hanno chiesto una risposta rapida e risoluta ai maltrattamenti e alle
torture inflitte ai prigionieri di guerra in Iraq. Chiediamo un cambiamento
di direzione radicale della politica internazionale per impedire che la
situazione in Iraq peggiori ancora.
Di seguito il testo della dichiarazione firmata dai candidati Verdi teste di
lista:
I Verdi Europei fanno appello agli Stati Uniti e al Regno Unito affinché
mettano immediatamente fine agli abusi nei confronti dei prigionieri in loro
custodia. Chiediamo che le Nazioni Unite e le organizzazioni internazionali
per i diritti dell'uomo possano accedere liberamente e senza bisogno di
richieste speciali alle carceri in Iraq, Afganistan e a Guantamo, come
previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro le torture. I
prigionieri devono essere accusati e giudicati nel rispetto delle norme
internazionali per un processo equo, altrimenti devono essere rilasciati.
Chiediamo le dimissioni dei Ministri della Difesa americano e inglese,
Donald Rumsfeld e Geoff Hoon. In uno spirito di giustizia, coloro che
eseguono gli ordini, non devono essere portati a subire le conseguenze di
una filosofia di colui che considera di essere nel diritto assoluto,
promossa dai loro superiori, che chiaramente disprezzano gli Iracheni.
Quello che è successo in Iraq è un perfetto esempio di un caso che dovrebbe
essere sottoposto alla Corte penale internazionale. Abbiamo bisogno di
portare alla luce tutti questi fatti in un tribunale per crimini di guerra.
Altrimenti, l'impressione che i tribunali per i crimini di guerra vengano
applicati solo ai paesi meno potenti ne risulterà rafforzata.
Noi domandiamo al Procuratore della Corte penale internazionale di aprire
un'inchiesta, su propria iniziativa, sui crimini commessi in Iraq, per
possibili accuse di crimini contro l'umanità e crimini di guerra.
I Verdi europei fanno appello agli Stati Uniti affinché riconsiderino il
proprio atteggiamento nei confronti della Corte penale internazionale e vi
aderiscano. Una tale decisione aiuterebbe ricostruire una credibilità degli
USA seriamente compromessa agli occhi della comunità internazionale.
Accettando un'inchiesta ed un processo da parte della Corte penale
internazionale, gli Stati Uniti dimostrerebbero di voler ritornare ai valori
fondamentali radicati nella loro Costituzione.
Il Regno Unito ha ratificato il trattato della Corte penale internazionale e
i misfatti dei suoi soldati potrebbero essere giudicati in quel consesso, ma
sarebbe ingiusto che i soldati inglesi fossero giudicati dalla Corte penale
internazionale e quelli americani no.
È stupefacente ed inaccettabile che i governi coinvolti abbiano
deliberatamente ignorato le relazioni della Croce Rossa sul maltrattamento
dei prigionieri in Iraq da un anno a questa parte. Facciamo appello agli
stati membri della Croce Rossa affinché comincino un dibattito per garantire
che l'organizzazione in futuro sia autorizzata ad informare per tempo
l'opinione pubblica in caso di misfatti simili, e che questo avvenga secondo
regole e tempi chiari. Il principio di neutralità non deve impedire alla
Croce Rossa di svolgere questo compito.
Riformuliamo la nostra richiesta di una commissione d'inchiesta
internazionale che sia incaricata di effettuare indagini indipendenti,
approfondite ed imparziali sulle violazioni dei diritti umani in Iraq,
indipendentemente da quando e da chi siano state commesse. Chiediamo inoltre
che tutte le fotografie delle torture e degli abusi commessi nelle prigioni
irachene ed attualmente nascoste al pubblico siano trasmesse a questa
commissione d'inchiesta.
La filosofia nefasta di smantellare norme internazionali giuridicamente
vincolanti in nome della "guerra contro il terrorismo" deve essere
abbandonata. Le regole della Convenzione di Ginevra e il diritto umanitario
internazionale valgono per tutti i paesi, indipendentemente dal loro potere
o dalla loro dimensione. Le forze di occupazione sono responsabili della
sicurezza e del protezione della popolazione sotto il loro controllo.
Crediamo che il Consiglio europeo abbia una particolare responsabilità
nell'assicurare che tutti gli stati membri dell'Unione europea rispettino
gli obblighi del diritto internazionale umanitario e in materia di diritti
umani. Chiediamo che il prossimo Consiglio europeo che si riunisce il 16 e
17 giugno si occupi in maniera approfondita di questa questione.
In nome del Dream Team verde per le elezioni europee:
Monica Frassoni, Federazione dei Verdi, Italy
Daniel Cohn-Bendit, Bündnis90/Die Grünen, Germany
Arnold Cassola, Alternattiva Demokratika, Malta
Hélène Flautre, Les Verts, France
Satu Hassi, Vihrea Liitto, Finland
Pierre Jonckheer, Ecolo, Belgium
Jean Lambert, The Green Party, UK
Magdalena Mosiewicz, Zieloni 2004, Poland
Claude Turmes, Déi Greng, Luxembourg
Johannes Voggenhuber, Die Grünen, Austria
-FINE-