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(Fwd) N.E. Balcani #797 - Albania
- Subject: (Fwd) N.E. Balcani #797 - Albania
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Tue, 11 May 2004 19:16:03 +0200
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------- Forwarded message follows ------- Date sent: 11 May 2004 13:08:53 -0000 To: <free at notizie-est.com> From: "Notizie Est" <info at notizie-est.com> Subject: N.E. Balcani #797 - Albania Send reply to: info at notizie-est.com Notizie Est - http://www.notizie-est.com N.E. BALCANI #797 - ALBANIA 11 maggio 2004 IL SECONDO ISOLAMENTO DELL’ALBANIA di Gjergj Buxhuku - ("Shekulli" [Tirana], 25 aprile 2004) La decisione da parte dell’Unione europea di bloccare i negoziati per l’accordo di associazione e stabilizzazione ha fatto sorgere forti timori per un nuovo isolamento dell’Albania. L’autore di questo articolo denuncia la corruzione dei funzionari delle ambasciate straniere presenti a Tirana, ritenuti responsabili per la mancata liberalizzazione del regime dei visti, accuse che l’ambasciata italiana a Tirana ha respinto con veemenza - Lucia Pantella Relativamente al problema della libera circolazione, ormai gli Albanesi condividono la propria condizione solo con i popoli coinvolti nella guerra: serbi, macedoni e bosniaci. I cittadini di tutti gli altri stati balcanici possono muoversi liberamente nella zona Shengen. Di nuovo gli Albanesi sono gli ultimi nella lista dei diritti e i primi in quella dell’isolamento. Nel corso dell’ultimo ciclo dei negoziati tra l’Albania e l’Unione Europea, per l’accordo di stabilizzazione e di associazione, i rappresentanti europei hanno dichiarato apertamente che le richieste albanesi per la liberalizzazione del regime dei visti, ancora per molto tempo, non potranno essere realizzate. In altre parole, gli Albanesi saranno costretti, come è stato finora, a interminabili code davanti alle porte delle ambasciate straniere, dove l’ultima cosa che viene presa in considerazione è la dignità umana. O, se non hanno alcuna chance per assicurarsi il visto tanto sospirato per uscire dal paese, non resta loro che affidarsi alle “flotte” di gommoni o peregrinare, come in una sorta di esodo biblico, tra le vette delle montagne. Quando si afferma che non hanno nessuna chance di assicurarsi un visto regolare dalle ambasciate, in realtà non si dice esattamente la verità. Perchè, come è noto a tutti gli Albanesi, esiste anche un metodo più pratico per procurarsi l’autorizzazione a passare nel “mondo libero”, un metodo vecchio come il mondo, vale a dire l’acquisto dei visti nei negozi-consolati stranieri. Le richieste di visti da parte degli Albanesi sono così numerose che la loro vendita diviene un commercio assolutamente appetibile per i trafficanti stranieri. I trafficanti sono generalmente i funzionari delle ambasciate che, limitando il rilascio dei visti ufficiali, riescono di conseguenza a massimizzare i loro profitti, creando in questo modo un vero e proprio business. Il giro di affari è veramente favoloso e con un rischio pari a zero visto che non vi è necessità di effettuare investimenti, come invece accade negli altri settori del mercato. A pagare milioni di euro ogni anno sono i poveri Albanesi. A dir la verità, in molti casi non abbiamo a che fare con dei veri sfortunati, ma semplicemente con i rappresentanti della mafia internazionale, trafficanti, contrabbandieri, criminali ecc. cioè con una categoria di persone che oltrepassa con facilità le barriere stabilite dalla “pedante” burocrazia occidentale. La facilità deriva dal fatto che proprio questo tipo di persone hanno la possibilità finanziaria di comprare il visto a qualsiasi prezzo. Il massimo rigore del regime dei visti Shengen imposto dall’UE è funzionale alla grande fonte di guadagno proveniente dalla corruzione di massa presente in quasi tutte le ambasciate estere in Albania. Non dimentichiamo che i funzionari stranieri che fanno parte del giro del traffico di visti sono divenuti un’intera gerarchia di persone, che si occupa di trovare i clienti e di eseguire le procedure predefinite della gigantesca rapina. Il traffico dei visti ha un giro d'affari dell’ordine di decine di milioni di euro all’anno, che dalle porte delle ambasciate straniere in Albania, finiscono probabilmente nelle mani degli alti funzionari dei paesi corrispondenti, andando ad intessere una ragnatela di corruzione consolidata e allo stesso tempo perfettamente efficiente. Nessuno degli interessati intende rovinare un tale paradiso di ricchezza, cui un semplice timbro sul passaporto porrebbe fine. D’altra parte sono proprio i funzionari stranieri corrotti a dare le informazioni sbagliate, e, speculando sulle infinite procedure burocratiche, posticipano all’infinito il rilascio dei visti. C’è anche una seconda categoria che non desidera la fine del regime dei visti per gli Albanesi. Sono i trafficanti di esseri umani, che perderebbero in questo modo la loro clientela. Naturalmente la responsabilità dello stato albanese, riguardo la garanzia della libera circolazione dei suoi cittadini nell’area Shengen, è totale. In primo luogo, di fatto lo stato non è ancora in grado di sapere il numero esatto dei suoi cittadini. Caso unico, e non solo in Europa. È incomprensibile come uno stato che pretende di chiamarsi europeo e democratico non sia in grado allo stesso tempo di dire con esattezza quanti e quali siano i suoi cittadini. Nessun progetto sarebbe più importante della registrazione dei cittadini albanesi. Proprio per questa ragione, non siamo stati in grado di realizzare le basi della costruzione di uno stato democratico: elezioni libere e trasparenti. Il registro degli elettori in Albania è assolutamente inesatto. Per quanto costoso possa essere, il censimento dei cittadini albanesi e la creazione di un corretto e completo registro dei votanti dovrebbe essere la priorità assoluta del paese. Indipendentemente dal suo costo, alcuni milioni di euro sono poca cosa rispetto ai vantaggi eccezionali derivanti dalla realizzazione del progetto. Nessuno è in grado di dire con esattezza quali siano gli argomenti addotti dai politici albanesi per giustificare come mai, fino ad oggi, non è stata possibile la realizzazione di un tale progetto. Mentre la perfetta alleanza tra i corrotti dei consolati, i politici albanesi, i funzionari stranieri e la mafia internazionale si arricchisce, gli albanesi sono costretti ancora a pagare, per garantirsi uno dei diritti fondamentali della democrazia: la libera circolazione. L’alleanza sopra nominata evidentemente ha deciso di mantenere gli Albanesi nel secondo isolamento dopo quella della dittatura comunista. (traduzione dall'albanese di Lucia Pantella) -------------------------------- Se volete cancellare il vostro abbonamento a "Notizie Est - Balcani", o cambiare l'e-mail alla quale ricevete la newsletter, potete farlo accedendo alla sezione "Area utenti" del sito web http://www.notizie- est.com con la password che vi è stata assegnata. ------- End of forwarded message -------
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