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Alitalia - Un accordo pre-elettorale
- Subject: Alitalia - Un accordo pre-elettorale
- From: 2vinceremo.s at tiscali.it
- Date: Sun, 9 May 2004 21:17:25 +0200
Ciao, la vertenza Alitalia non è affatto finita. La firma dell'accordo non cancella il progetto aziendale di liquidare la Compagnia di Bandiera e di colpire, quindi, l'intero comparto del Trasporto Aereo. La CUB TRASPORTI conferma lo sciopero indetto in tutto il comparto del Trasporto Aereo LUNEDì 17 MAGGIO 2004 dalle ore 12,00 alle ore 16,00 per i settori operativi intero turno per i settori non operativi A presto __________________________________________________________________ VERTENZA ALITALIA A PALAZZO CHIGI LE 9 SIGLE FIRMANO UN ACCORDO PRE-ELETTORALE IN 6 PUNTI SMANTELLANO L'ALITALIA Come il 29-12-2003, anche il 6 maggio u.s le 9 sigle sindacali a Palazzo Chigi, SENZA AVER PRIMA CONSULTATO LA CATEGORIA, hanno firmato un accordo che, nel rinviare la soluzione della vertenza Alitalia, pone una seria ipoteca sull'integrità della Compagnia di Bandiera, sul futuro e sulle condizioni di migliaia di lavoratori. L'intesa sottoscritta dal Governo e dalle 9 sigle sancisce esplicitamente: ÿ l'avvio della privatizzazione dell'Alitalia e il ridimesionamento del ruolo dello Stato. Una scelta che non era affatto obbligata e che doveva essere evitata nell'interesse dei lavoratori, del Paese e dei cittadini. Si pone fine all'esistenza di un servizio pubblico e di un bene collettivo; ÿ la "ridefinizione dell'assetto societario" dell'Alitalia. Una questione su cui i lavoratori hanno espresso una netta contrarietà e si sono mobilitati per respingere il disegno di smembramento, di terziarizzazioni/societarizzazioni e partnership che incombe da tempo su tutto il comparto di terra della nostra Compagnia. Restano, invece, oscure le "soluzioni" individuate dal Governo per garantire la continuità aziendale e l'approvazione del bilancio 2003: non è chiaro quali, quanti e quando saranno stanziati i fondi per la ricapitalizzazione. Una misura che sembrava urgente è ancora rinviata. A tale proposito l'assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti è stata fissata per il 17 Giugno p.v., guarda caso Š dopo le elezioni europee! È evidente che non è stato il colpo di penna delle 9 sigle ad allontanare il rischio del fallimento/commissariamento minacciato da azienda e Governo fino ad un'ora prima della firma: solo la mobilitazione e le lotte dei lavoratori hanno costretto il Governo a decidere di non decretare la fine immediata dell'Alitalia. È inquietante l'accordo di Palazzo Chigi sulla questione degli esuberi: non una parola né un riferimento per RESPINGERE tale strumentale e vergognoso ricatto. Anzi. Le dichiarazioni di Pezzotta ed Epifani insieme a quelle di altri rappresentanti delle 9 sigle sono esplicite a tal proposito: "di esuberi si parlerà successivamente". Nell'accordo, inoltre, non si definisce il ruolo che Alitalia eserciterà all'interno di Sky-Team: vettore globale o di secondo ordine, subalterno ad AF e KLM? Solo invertendo l'inesorabile regionalizzazione e il progressivo ridimensionamento dell'Alitalia (avvenuto nel silenzio di quasi tutte le 9 sigle!) si assicura il rilancio, si garantiscono i lavoratori e si tutela l'economia del nostro Paese. Altro che esuberi, tagli e sacrifici per i lavoratori: solo ripristinando le tratte intercontinentali si assicura un futuro di sviluppo per AZ, come confermano le analisi e le comparazioni con altri vettori (vedi, ad esempio il Tempo del 7-5-2004). Neppure un riferimento o un vago impegno sulla questione dei requisiti di sistema, dapprima rivendicati e poi dimenticati dalle 9 sigle che glissano su tale fondamentale richiesta. Molto chiaro invece il sesto punto con il quale il sindacato si è assicurato un ruolo di cogestore delle scelte aziendali: altro che tutela collettiva dei lavoratori e degli interessi generali! Si tratta della solita e pericolosa concertazione che, oltre a Cgil, Cisl e Uil, ora praticano anche altre sigle, con buona pace di quanto sostengono e raccontano. UN ACCORDO SMASCHERATO FIN DA SUBITO Il coro di approvazione e di festa che hanno inscenato politici e sindacalisti dopo l'accordo raggiunto si è subito smorzato ed è venuto a galla il vero significato dell'intesa. Le dichiarazioni del Ministro Lunardi (Sole24Ore del 7-5) ed i numerosi articoli pubblicati hanno confermato quanto abbiamo denunciato. SI SMANTELLA L'ALITALIA: HOLDING E PARTNERSHIP Alla società di volo, ALITALIA FLY (vedi Corriere della Sera, Sole24Ore, La Stampa, Repubblica, del 7-5 e Mercati & Finanza, La Stampa, Corriere della Sera, Repubblica, Avvenire dell'8-5), si affiancherà un'altra società, ALITALIA SERVICE, in cui far confluire quasi tutte le attività di terra a loro volta terziarizzate (manutenzioni, amministrazione, call center, informatica, cargo e handling). Dunque al super-manager Cimoli, quasi commissario (Presidente-Amministratore Delegato con tutte le deleghe), sarà assegnato il compito di attuare tale smembramento dopo l'avallo dato dalle 9 sigle non solo alla privatizzazione ma anche, come recita l'accordo, al "riassetto societario" dell'Alitalia. Nulla di diverso dal famigerato progetto Tremonti (best-bad company) con l'aggiunta di quella privatizzazione reclamata a gran voce dal Ministro Tremonti, schierato a sostegno degli imprenditori del nord-est a lui tanto cari (Šsentiremo presto parlare di Volare!). AIR FRANCE SI ANNETTE L'ALITALIA Š DI VOLO! In sostanza il progetto, come già denunciato dalla CUB TRASPORTI a febbraio 2004, punta a snellire l'Alitalia per abbandonare la neonata società di volo nelle braccia di Air France, dopo aver scaricato dalla Compagnia il personale di terra (10.000 lavoratori), prima abbondantemente ridotto (cassa integrazione e mobilità) e poi travasato nelle società di servizi. D'altra parte sembra che l'accordo tra Berlusconi ed il Presidente francese Jacques Chirac affiancato dal primo Ministro francese, Jean-Pierre Raffarein, si sia concluso proprio il 5 maggio u.s. (Šguarda caso si sono incontrati proprio il giorno prima dell'accordo Governo-sindacati): l'Alitalia (nel cui CdA resta il Presidente di AF, Spinetta), come ha denunciato il 7-5 u.s. il Presidente dell'ADUC, è stata scambiata con il treno ad alta velocità sulla tratta Lione-Torino-Milano-Venezia-Trieste-Kiev. Ai francesi l'Alitalia, a noi qualche commessa per l'alta velocità! UN ACCORDO PERICOLOSO PER I LAVORATORI Quindi, alla luce delle notizie e delle considerazioni venute a galla subito dopo la firma dell'accordo di Palazzo Chigi, la CUB TRASPORTI conferma il giudizio nettamente contrario su tale intesa. Alle 9 sigle non rimane altro che millantare di aver salvato l'Alitalia dal fallimento, mentendo sia sulle vere ragioni del dietro-front del Governo che ha temuto le nostre mobilitazioni, che sulle enormi responsabilità per il ritardo con cui sono intervenuti dopo i rinvii, le meline e le false trattative. Al momento, stando anche a quanto dichiarato da Epifani su Repubblica del 7-5 u.s., resta sul tavolo di Cimoli la disponibilità del sindacato ad un piano di risparmi (Šsulle spalle dei lavoratori!) per un ammontare di oltre 200 mln di Euro al quale aggiungere eventuali altri sacrifici si renderanno necessari. Come se già non bastassero il basso costo dei lavoratori di terra ed i livelli vergognosi di precarizzazione raggiunti in tutta la categoria. Molteplici sono, dunque, le ragioni che hanno indotto la CUB TRASPORTI a proclamare lo SCIOPERO DEL 17 MAGGIO PER TUTTO IL TRASPORTO AEREO e a non concedere la tregua che le 9 sigle hanno accordatoŠ senza interpellare i lavoratori! PASSA DALLA TUA PARTE Š ORGANIZZATI CON LA CUB! 10 Maggio 2004 C.U.B. TRASPORTI
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