Fiat Melfi-Pomigliano: basta col lavoro 'penitenziario' !



Comunicato stampa



Fiat Melfi-Pomigliano: basta col lavoro 'penitenziario'  !



RIESPLODE LA PROTESTA A POMIGLIANO: IMPIANTI FERMI PER L'INTERA GIORNATA
ALL'ALFA FIAT PER LA MASSICCIA ADESIONE DEI LAVORATORI ALLO SCIOPERO DELLO
SLAI COBAS IN SOLIDARIETA' CON GLI OPERAI DI MELFI E CONTRO GLI INFERNALI
RITMI DI LAVORO IN FABBRICA .

DURA POLEMICA DEL SINDACATO DI BASE CHE ACCUSA DI COMPORTAMENTO STRUMENTALE
ED AMBIGUO LA FIOM CHE A MELFI SI 'APPROPRIA' DELLA LOTTA DEI LAVORATORI E
A POMIGLIANO INVITA GLI OPERAI A NON SCIOPERARE



Nuova giornata di completo stop produttivo nello stabilimento dell'Alfa di
Pomigliano d'Arco per le 8 ore di sciopero  per ogni turno di lavoro
proclamato dallo Slai cobas: l'adesione alla protesta sfiora il 100% tra i
circa 9.000 lavoratori addetti allo stabilimento  Fiat ed alla miriade di
aziende collegate. Ferme a 'produzione zero' tutte le catene di montaggio.
Disatteso dai lavoratori l'appello  dei sindacati confederali (inclusa la
Fiom) che ieri hanno invitato i lavoratori a non scioperare.



"Con lo sciopero di oggi" (si tratta della tredicesima giornata di sciopero
effettuata a Pomigliano dall'inizio dell'anno), dichiara lo Slai Cobas, "i
lavoratori della Fiat e dell'indotto di Pomigliano si sono schierati
compatti in appoggio alla dura vertenza in corso dei loro colleghi della
Fiat di Melfi e per dare un consistente contributo alla lotta per riportare
nelle fabbriche Fiat la democrazia sindacale e la tutela dei diritti e
della dignità dei lavoratori proprio a cominciare dagli stabilimenti di
Melfi e Pomigliano, dove in quest'ultimo i lavoratori hanno ingaggiato da
mesi un vero e proprio braccio di ferro contro l'azienda disintegrando nei
fatti l'accordo del TMC 2 (tempo dei movimenti collegati) sottoscritto tra
Fiat  e FIOM-FIM-UILM con cui l'azienda intendeva aumentare del 20% i già
massacranti ritmi di lavoro: in conseguenza delle lotte dei lavoratori
quest'anno il marchio Alfa ha già registrato una caduta complessiva della
produzione e delle vendite del 4,5%". "E' inaccettabile", continua il
sindacato di base, " assistere al supersfruttamento a 'sotto diritti e
sotto salari' del lavoro operaio al sud collegati alla chiusura delle
fabbriche del nord come sta avvenendo all'Alfa Romeo di Arese".





Slai Cobas Alfa Fiat e aziende terziarizzate

Pomigliano d'arco, 7/5/2004