Bonino: «Le scuse di Bush sarebbero più credibili se gli Usa aderissero al TPI»



Bonino: «Le scuse di Bush sarebbero più credibili se gli Usa aderissero al TPI»

Questa la dichiarazione di Emma Bonino all'indomani delle scuse poste dal presidente Bush in diretta Tv al mondo arabo a seguito delle torture inflitte dai marines americani nei confronti dei soldati iracheni prigionieri. 

Roma, 6 maggio 2004
«Benché la guerra sia stata dichiarata conclusa il 9 aprile 2003, i conflitti armati in corso e comunque l'occupazione militare in Iraq rendono le torture praticate contro cittadini iracheni 'crimini di guerra', reato previsto dallo Statuto della Corte Penale Internazionale permanente. Mentre la Gran Bretagna ha ratificato lo Statuto che l'obbliga a perseguire penalmente gli atti compiuti in Iraq dai propri soldati, sia gli Stati Uniti sia l'Iraq, non firmatari, si trovano invece fuori dalla sua giurisdizione. In altre parole, la Corte non ha modo di imporre a Iraq o Stati Uniti di indagare i carnefici né difendere le vittime. Le assicurazioni date direttamente dal Presidente Bush, attraverso le emittenti Al-Hurra e Al-Arabiya, sull'apertura di un'inchiesta sugli eventuali colpevoli, invece che limitarsi ad un atto di fede nel sistema giudiziario americano, poteva certamente risultare più credibile se gli Usa avessero aderito allo Statuto della Corte. Ancora oggi un impegno in tal senso dimostrerebbe al mondo intero, in maniera inequivocabile, la volontà degli Usa a processare i propri cittadini coinvolti in simili crimini e di condividere con il resto della comunità internazionale che l'unica risposta al crimine è la certezza della pena».