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rassegna cinematografica
- Subject: rassegna cinematografica
- From: "disobbedientimolise\@libero\.it" <disobbedientimolise at libero.it>
- Date: Thu, 22 Apr 2004 18:16:58 +0200
Continua la rassegna CìBì CINEMA' Assaggi, assalti e altri accidenti cinematografici a cura dei Disobbedienti presso il dopolavoro ferroviario di Campobasso. Mercoledi 21 aprile ore 21,30 proiezione di GOOD BAY LENIN Regia: Wolfgang Becker Sceneggiatura: Wolfgang Becker, Bernd Lichtenberg Fotografia: Martin Kukula Interpreti: Daniel Brühl, Katrin Sass, Maria Simon, Chulpan Khamatova, Florian Lukas, Alexander Beyer, Michael Gwisdek, Burghart Klaussner, Jürgen Holtz, Christine Schorn, Andreas Thiek, Jürgen Vogel, Stefan Walz, Willy Brandt, Lothar de Maizière, Hans-Dietrich Genscher, Mikhail Gorbachev, Raisa Gorbachev, Erich Honecker, Helmut Kohl, Egon Krenz Nazionalità: Germania, 2002 Durata: 2h. 01' Good Bye Lenin! di Wolfgang Becker Finalmente è arrivato in Italia "Good Bye, Lenin!", il film tedesco vincitore del Premio 'Der Blaue Engel' (L'Angelo Blu) come miglior film europeo al Festival di Berlino 2003. L'eccezionale bellezza di questo film è tutta racchiusa nel modo curioso usato dal regista per raccontare una delle pagine più importanti della storia europea: la fine di un'epoca per i tedeschi dell'est e l'inizio per loro di una nuova vita all'insegna del capitalismo e della riunificazione dello Stato. Un modo divertente e velatamente nostalgico di descrivere la nascita di una nuova Germania unita dopo il caduta del muro di Berlino e del leninismo. Christiane (Katrin Sass) è una donna dai saldi principi, socialista convinta ed accanita attivista per i diritti dei consumatori. Quando nell'ottobre 1989 la donna cade in coma dopo un forte shock, lascia i due figli Alex (Daniel Brühl) e Ariane (Maria Simon) in una profonda disperazione da cui usciranno solo otto mesi dopo, quando la loro mamma si risveglierà. Quello che però lei non sa è che in quei mesi tutto si è stravolto ed il 'suo' mondo non è più quello di prima: il muro che divideva la sua città era crollato e i 'disadattati', come lei chiamava i tedeschi dell'ovest, avevano 'invaso' anche l'altra parte con le loro stranezze, insieme al consumismo ed a tutte le più grandi multinazionali. Quando Alex capisce che lo stato di cose fuori dall'ospedale potrebbe essere un trauma per lei ed esserle fatale decide, contro il parere di tutti, di riportarla a casa e di ricreare per lei in una stanza il mondo che aveva lasciato otto mesi prima, quello in cui Lenin aveva trionfato e di cui era il simbolo. Inizia così il suo calvario, che lo vedrà indaffarato a recuperare nei cassonetti sotto casa quel che resta della loro ormai vecchia vita nella loro ormai 'vecchia' Berlino Est. Col passare del tempo però quella che era iniziata come un'innocente piccola frottola a fin di bene finirà per diventare un pericoloso vortice in cui finiranno per essere coinvolti in troppi: i vicini di casa, i colleghi di lavoro di Christiane e persino l'ex marito e padre di Alex e Ariane, scomparso dalla loro vita quando erano molto piccoli. Alla resa dei conti tutte le piccole grandi verità verranno a galla, di certo non nel modo in cui avrebbero dovuto; finalmente svaniranno tutte le ombre di un passato ormai troppo pesante da sopportare e che purtroppo per loro non potrà mai più tornare... Il dramma e la più esilarante delle commedie si combinano perfettamente in questa elegante pellicola diretta e co-sceneggiata da Wolfgang Becker ("Life is all you get") la cui idea iniziale è nata da un gruppo di suoi studenti di Colonia. E' stato capace come pochi altri film di far scendere più di una lacrima vuoi per la commozione di alcuni momenti vuoi per le grasse risate. Francamente non sembra di stare di fronte ad un prodotto tedesco, a quegli inespressivi e sbiaditi film privi di trasporto e di emozioni sullo stile glaciale dell'Ispettore Derrick come quello uscito l'anno scorso dal titolo "The Experiment", un thriller spasmodico che pur incuriosendo lo spettatore rimaneva sempre un po' piatto, stereotipato e grigiastro. E' invece comico e coinvolgente questo "Good Bye, Lenin!" che vi conquisterà per la semplicità ma anche per la sua imparzialità visto che è un film che vuole semplicemente 'raccontare' un pezzo di storia ed in alcun modo 'prendere posizione' in merito. Un film diretto da un tedesco dell'ovest e quindi da 'uno dell'altra sponda', deciso semplicemente a descrivere in modo accessibile anche ai più giovani una pagina importante del suo Paese e dell'Europa intera. Certo è che Becker dopo questo suo importante lavoro entra di diritto nella lista di quegli 'anziani' registi che non brillano della luce riflessa del mondo hollywoodiano ma che fanno tesoro delle proprie esperienze di vita (nella storia d'Europa c'è solo l'imbarazzo della scelta) narrandole nelle loro opere affinché arrivino in tutto il mondo. E siamo certi che questo film coglierà in pieno questo obbiettivo. Non sappiamo come cambierà il film quando verrà doppiato in lingua italiana per l'uscita nelle sale, quel che vi possiamo dire è che in lingua originale sottotitolato in italiano è apparso in tutta la sua innata bellezza nonostante il tedesco sia una delle lingue più sgradevoli del mondo, senza perdere neanche per un istante la sua spontaneità e l'efficacia delle favolose battute dei personaggi. Le interpretazioni dei due protagonisti Daniel Brühl e Katrin Sass sono appassionate al punto giusto, viscerali ed avvolte da una naturalezza quasi sorprendente. Bellissima e di grande effetto la voce fuori campo di Alex che apre e chiude il film come se leggesse la prima ed ultima pagina di un libro dedicato alla sua adorata mamma. Assolutamente uno spettacolo da non perdere.
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