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Milano: iniziative sull'impronta ecologica e processo Leyla Zana
- Subject: Milano: iniziative sull'impronta ecologica e processo Leyla Zana
- From: "associazione culturale punto rosso" <pr at puntorosso.it>
- Date: Fri, 9 Apr 2004 01:17:50 +0200
LA GUERRA IN IRAQ E IL RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ITALIANE Mobilitiamoci per imporre il ritiro immediato delle truppe straniere in Iraq, in primo luogo il ritiro del contingente italiano. Per la fine delle sofferenze del popolo iracheno e per la sua autodeterminazione nel processo democratico. Ritiriamo la guerra dalla storia e dall'orizzonte umano. Ritiriamo un modello di sviluppo e una concezione del mondo, occidentalocentrici e Usacentrici, energivori, gerarchici, egemonici che fanno scempio degli esseri umani e della natura. Buona Pasqua a tutti/e. _____ programma MILANO-ITALIA. IL PROGETTO DI UN'ALTRA CITTÀ PER SCONFIGGERE LA CITTÀ DEL LIBERISMO, PER COSTRUIRE LA CITTÀ DELL'ALTERNATIVA PER UNA CITTÀ VIVIBILE, CIVILE E SOLIDALE, GIUSTA Un appuntamento per la riscossa di una città messa in ginocchio dal craxismo e dal liberismo. Perché Milano da laboratorio del liberismo possa diventare un laboratorio dell'alternativa. Per proporre un progetto complessivo di trasformazione centrato sulla democrazia e sulla partecipazione dei cittadini. Primo convegno MILANO/METROPOLI: UN'ALTRA MILANO E' POSSIBILE Milano da città faro della buona amministrazione, della convivenza civile, delle lotte operaie, della cultura avanzata e innovativa dell'Italia del dopoguerra, alla degenerazione negli anni del craxismo imperante. Le trasformazioni strutturali, dalla deindustrializzazione alla città dei servizi, al cambiamento della morfologia sociale. Il dominio della finanza, la terziarizzazione, il processo di privatizzazione dei servizi pubblici. La precarizzazione, l'allargamento della povertà e l'espansione della disgregazione sociale. Dalla "rivoluzione" di Mani Pulite alla fine della cultura riformista della tradizione politica milanese. Per la ripresa del protagonismo sociale dei cittadini e delle loro associazioni, per una riforma radicale della politica e delle sue istituzioni, per il lancio della democrazia partecipativa. Per la ricostruzione di una cultura della solidarietà, della condivisione e della città come bene comune e pubblico. Il traffico e l'inquinamento. Il problema della casa. Il saccheggio del territorio e dei beni comuni della città. Per un progetto di organizzazione sociale ed economica della città a misura dei suoi cittadini, in funzione della loro qualità della vita. MILANO - VENERDI' 16 APRILE E SABATO 17 APRILE 2004 SALA CENTRO CULTURALE SAN FEDELE - PIAZZA SAN FEDELE 4 Venerdì 16 aprile ore 18 - 23 Prima sessione: Storia della crisi di Milano Relazioni * ANDREA FUMAGALLI (Università di Pavia), La trasformazione economica e sociale di Milano * ANDREA DI STEFANO (giornalista e saggista), La città dei poteri forti: finanza, lavori pubblici, media da Craxi a Berlusconi * ROBERTO BIORCIO (Università di Milano), Il craxismo * GIORGIO FERRARESI (Politecnico di Milano), Milano tra trasformazione urbanistica e sociale e proposte alternative * GIORGIO BOCCA (giornalista e saggista), breve intervento filmato * GIANNI BARBACETTO (giornalista Il diario), La stagione di Mani Pulite * BRUNO AMBROSI (presidente dell'Associazione Walter Tobagi per la formazione al giornalismo), L'informazione e il ruolo dei mass media * La Milano della Lega e di Berlusconi (interventi dei consiglieri comunali GIOVANNI COLOMBO (pres. La Rosa Bianca, Ds), GIANNI OCCHI (capogruppo Prc), BASILIO RIZZO (Miracolo a Milano) Sabato 17 aprile ore 9.30 -18.30 Seconda sessione Il progetto di una città vivibile, civile, giusta: un'altra Milano è possibile * BRUNO BOSCO (Università di Milano), L'alternativa dei beni comuni e dell'economia pubblica * MARIO VITIELLO (Attac Milano), L'alternativa urbanistica, dei trasporti e della viabilità * MARIO AGOSTINELLI (Forum mondiale delle alternative), L'alternativa nel campo del lavoro e dei servizi pubblici * Don ALBERTO VITALI (Pax Christi), L'alternativa di una Milano della pace, solidale e inclusiva, dai migranti alle culture diverse Comunicazioni: EMANUELE PATTI (Arci), Il problema dei migranti * Padre GIUSEPPE PIROLA (filosofo e teologo gesuita, Aloisianum), Per una cultura della solidarietà * L'alternativa sociale e politica. Dibattito tra AUGUSTO ROCCHI (segr. Prc Milano), SABINA SINISCALCHI (resp. Fondazione di Banca Etica), SERGIO SILVOTTI (Arci Milano), VITTORIO AGNOLETTO (cons. int. Fsm), PIERFRANCESCO MAJORINO (segr. Ds Milano) * Conclusioni di EMILIO MOLINARI (Punto Rosso-Fma, vicepres. Comitato Italiano Acqua) Sono invitati a intervenire associazioni, gruppi, organismi di Milano che operano sui temi del convegno: Federico Ceratti (Acea Onlus), Antonio Lareno (segr. Camera Lavoro di Milano) e altri in via di definizione. Nel corso del convegno presentazione del giornale il manifesto con Bruno Perini (giornalista del Manifesto) nell'ambito della campagna "Democrazia preventiva". organizza Associazione Culturale Punto Rosso-Forum Mondiale delle Alternative in collaborazione con Arci, il manifesto, LavoroSocietà - area programmatica Cgil Lombardia, Associazione Aprile, Attac Italia, Acea Onlus, Miracolo a Milano, Carta, Alternative e altri in via di definizione _____ Rete Lilliput, Associazione Culturale Punto Rosso - FMA, CGIL Lombardia e altri in via di definizione, nell'ambito della: Terza settimana nazionale dell'impronta ecologica e sociale organizzano l'incontro pubblico: "Scelte individuali e sociali per un mondo di pace e in armonia con l'ambiente" Con la collaborazione di Banca Etica Milano - Mercoledì 5 maggio - ore 20.45 Camera del Lavoro - Corso di Porta Vittoria 43 Relatori: Maurizio Pallante - Esperto di problemi energetici Sergio Zabot - Dirigente del settore energia dell'Agenzia regionale per l'ambiente della Lombardia Andrea Saroldi - Rete Lilliput - Fondatore dei Gruppi di acquisto solidale italiani Mario Agostinelli - Ricercatore Enea, Punto Rosso-Forum Mondiale delle Alternative Marina Forti - giornalista del Manifesto E' sempre più facile constatare gli effetti degli stili di vita individuali più o meno consumistici e delle strategie politico-economiche più o meno dissennate riguardo all'uso dell'energia: gli enormi problemi sociali e ambientali, le guerre che ne conseguono impongono veloci e decisi cambiamenti culturali. Chi é impegnato come individuo per creare un nuovo mondo troverà in questo incontro numerosi spunti concreti per abbattere il proprio impatto ambientale, per misurare la propria impronta ecologica e l'efficienza energetica della propria casa e per aggiornarsi sui Gruppi di acquisto solidali e le nascenti Reti di economia solidale. Chi vuole indurre le amministrazioni pubbliche ad adottare strategie per un minore impatto ambientale verrà informato sulle procedure per abbattere i consumi energetici pubblici (scuole, centri sportivi ecc.) - a costo zero per le amministrazioni stesse - grazie alle Energy Service Companies (ESCO). Gli aderenti a questa terza edizione della "Settimana nazionale dell'impronta ecologica e sociale" intendono quindi fornire strumenti concreti per un mondo di pace e in armonia con l'ambiente. Nell'occasione presentazione dei libri Marina Forti - La Signora di Narmada - Feltrinelli 2004 Maurizio Pallante - Un futuro senza luce? - Editori Riuniti 2004 aderiscono: Ambiente Italia, Amici della terra (Lombardia), Anniverdi, Bilanci di Giustizia, Campagna per la riforma della Banca Mondiale, Coop. Chico Mendes, Ekoclub international onlus Sezione provinciale di Milano, Federazione Italiana Amici della Bicicletta - FIAB Onlus, Federazione Nazionale Pronatura, FIAB CICLOBBY Onlus, Forum Ambientalista, Acea Onlus, Vivi e progetta un'altra Milano, Legambient (Lombardia), Officinadellambiente, ROBA dell'Altro Mondo, Touring Club Italiano, <http://www.failacosagiusta.it> www.failacosagiusta.it e altri in via di definizione _____ Una prima sintesi e alcune considerazioni sulla tredicesima udienza del processo a Leyla Zana a cura di Silvana Barbieri La tredicesima udienza del processo a Leyla Zana, Selim Sadak, Orhan Dogan e Hatip Dicle si è svolta, come la precedente udienza, in assenza degli imputati. Ricordo che i motivi di ciò sono dovuti alle dichiarazioni del Ministro della Giustizia Cicek di un mese fa circa, secondo le quali rimanere in carcere era per gli imputati una scelta per attirare l' attenzione del Parlamento Europeo e degli osservatori internazionali. La tredicesima udienza è stata impegnata quasi tutta dall'arringa di Yusuf Alatas, Presidente del Collegio degli avvocati della Difesa. Tocca infatti ora a loro. Il Procuratore a conclusione della precedente udienza ha infatti chiesto la riconferma per gli imputati della pena a 15 anni di carcere, comminata loro nel processo del 1994. L'avvocato Alatas ha parlato per più di tre ore e mezza, ripercorrendo tutte le tappe del processo in corso e mettendolo a confronto con quello del 1994. L'unica differenza tra i due processi, ha sottolineato, sta nel fatto che nel 1994 la Corte comprendeva anche un giudice militare, abolito dalle recenti riforme. Per il resto non ci sono differenze né di metodo né di contenuto. Tutte le decisioni della Corte, dice Alatas, sono state prese di comune accordo con l'Accusa. Ogni volta che la Corte si è ritirata lo ha fatto con l'Accusa. Ogni volta che gli avvocati della difesa hanno proposto dei testimoni, la Corte, accogliendo le richieste dell'accusa, li ha rifiutati. Alatas ha sottolineato inoltre come anche l'Associazione Internazionale dei Giuristi Indipendenti condivida il giudizio di un carattere iniquo di questo processo. I rappresentanti di quest'Associazione sono presenti a questo processo sin dalla sua prima udienza. La totalità dei testimoni dell' Accusa erano, ha continuato Alatas, poliziotti o guardie del villaggio, gente quindi tutta pagata dallo Stato turco, oppure si tratta di ex militant i del PKK pentiti tuttora in carcere, per la cui testimonianza avranno un premio. Non solo, la stragrande maggioranza di questi testimoni ha confermato le dichiarazioni di 10 anni fa senza però riuscire a specificare cosa dissero 10 anni fa. Inoltre la maggior parte di queste testimonianze venne rilasciata nel 1994 non nel corso del processo ma fu raccolta nei commissariati di vari paesi e villaggi del Curdistan, allora in guerra. Alcuni tra i pochi testimoni che la Difesa è riuscita a imporre sono venuti in aula a ritrattare le accuse fatte nel 1994 perché erano state loro estorte sotto tortura. Tutte le prove riportate dai testimoni della difesa, che potevano scagionare Leyla Zana e gli altri imputati, sono state rifiutate. E' stata rifiutata la possibilità di verificare con il prefetto di Dijarbakir se Leyla Zana nel 1991 era impegnata nella campagna elettorale che la fece eleggere in Parlamento invece che essere stata per un mese in un campo di addestramento militare del PKK in Libano. Qui la Corte ha ritenuto sufficiente la testimonianza di un pentito in carcere e mai messo a confronto con Leyla Zana, che ha dichiarato di aver riconosciuto Leyla Zana in quel campo. E' stato rifiutato dalla Corte l'ascolto di una cassetta registrata che testimonierebbe la propaganda fatta dagli imputati per il PKK e per la lotta armata, che è una cassetta mai portata e mai ascoltata in Tribunale nemmeno durante il processo del 1994. Analogamente per quanto riguarda il bar dove la maggioranza dei testimoni dell'accusa avrebbe ascoltato Leyla Zana, Selim Sadak e Hatip Dicle fare propaganda per la lotta armata, senza però riuscire a specificare coerentemente se gli imputati si trovavano dentro o fuori il bar o la distanza che separava il bar dalla caserma della gendarmeria. Un capo guardiano di villaggio ha dichiarato che suo figlio entrò nel PKK "rapito" da Leyla Zana: la Corte non ha preso in considerazione la testimonianza del figlio, in carcere, che ha dichiarato di essere entrato di sua volontà nel PKK e di non aver mai conosciuto Leyla Zana. Se non fossi stata presente a tutte le udienze e non avessi ascoltato con le mie orecchie stenterei a credere che tutto questo sia avvenuto nell'aula di un Tribunale di un Paese candidato ad entrare nell'UE. Tutte queste cose l'avvocato Alatas le ha elencate una per una. Egli ha così documentato che questo processo non ha minimamente rispettato le indicazioni della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Dopo questa lunga arringa, e le altre più brevi degli altri Avvocati, la Corte si è ritirata, con l'immancabile Procuratore, che tra l'altro ha passato tutto il giorno lavorando al suo computer e senza mai degnare di un minuto di attenzione gli interventi della Difesa, ed è riapparsa dopo cinque minuti negando per l'ennesima volta la scarcerazione degli imputati e decidendo l'aggiornamento del processo, per l'emissione della sentenza, al 21 di aprile. Attenzione il nuovo indirizzo e-mail di punto rosso è pr at puntorosso.it ------------------------------------------------------------------- ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO pr at puntorosso.it < <mailto:pr at puntorosso.it> mailto:pr at puntorosso.it> FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE fma at puntorosso.it < <mailto:fma at puntorosso.it> mailto:fma at puntorosso.it> LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE lup at puntorosso.it < <mailto:lup at puntorosso.it> mailto:lup at puntorosso.it> EDIZIONI PUNTO ROSSO edizioni at puntorosso.it < <mailto:edizioni at puntorosso.it> mailto:edizioni at puntorosso.it> VIA MORIGI 8 - 20123 MILANO - ITALIA TEL. 02-874324 e 02-875045 (anche fax) www.puntorosso.it
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