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(Fwd) [Forumtrieste] muro...
- Subject: (Fwd) [Forumtrieste] muro...
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Fri, 20 Feb 2004 22:35:10 +0100
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- From: "edvino ugolini" <edvinoug at tin.it> Date sent: Fri, 20 Feb 2004 18:35:09 +0100 [ Double-click this line for list subscription options ] > > > MIDDLE EAST 19/2/2004 14:34 > GERUSALEMME: ABU DIS, IL MURO E IL DESERTO DEI CUORI > Church/Religious Affairs, Standard > > Aniza è una palestinese di 66 anni affetta da una grave forma di > diabete. Per ricevere assistenza da qualche tempo è ricoverata > nell'ospizio delle suore di 'Nostra Signora del Dolore' ad Abu Bis, > periferia est di Gerusalemme. Ha mantenuto l'abitudine di andare a > casa sua ogni giorno, a piedi, pur di non perdere i contatti con la > famiglia. "Da quando gli israeliani hanno iniziato a costruire il > 'muro' Aniza è isolata dentro la nostra comunità, insieme ad altri > cinquanta anziani" racconta alla MISNA suor Marie Dominique Croyal, > la religiosa francese che dirige la struttura. Per l'anziana > diabetica scavalcare la 'barriera' - come la chiamano le autorità di > Tel Aviv - è impossibile. Anche il taxi, costoso ma efficiente > sistema per bypassare con un tragitto di venti chilometri poche > centinaia di metri delle palizzate di cemento del 'muro', ora non è > più permesso: "Chi abita in Cisgiordania, cioè al di là del muro, > non ha diritto di viaggiare sui taxi di Gerusalemme" denuncia ancora > la suora. La recinzione alta 9 metri, voluta dal governo di Ariel > Sharon per fermare i terroristi palestinesi, sta letteralmente > tagliando in due la collina davanti alla casa delle suore, a pochi > metri dal cancello di ingresso. "Il muro avanza, poco alla volta: > per ora il nostro personale riesce ad arrivare qui e raggiungere il > posto di lavoro, anche se in ritardo. Poi che cosa succederà?" è il > dubbio che tormenta suor Dominique. Una risposta, purtroppo, se l'è > già data: "Rischiamo di dover licenziare i nostri dipendenti > palestinesi che vivono ad Abu Dis e assumere chi abita a > Gerusalemme". Una sentenza di condanna per le famiglie dei 18 > collaboratori di 'Nostra Signora del Dolore', che verrebbero privati > di una fonte di guadagno essenziale per sopravvivere in > Cisgiordania. La voce della suora, al telefono con la MISNA, è > velata da un filo di tristezza: sopravvivere, da questa parte del > muro, sta diventando impossibile: "Ieri sera i militari hanno > circondato l'ospizio e una decina di nostri dipendenti ha dovuto > attendere qualche ora prima di poter tornare a casa". Fino a qualche > giorno fa il giardino di Nostra Signora del Dolore era la 'base' per > centinaia di palestinesi che si nascondevano in attesa dell'attimo > giusto per scavalcare quello che i palestinesi chiamano il "muro > della vergogna". "Stamani ho visto solo tre persone in giardino: > ormai i soldati israeliani hanno intensificato i controlli vicino > alla nostra proprietà e la gente prova a superare la barriera in > un'altra zona, verso il giardino degli Ulivi" dice ancora la > direttrice. Suor Dominique è preoccupata soprattutto per i 'suoi' > anziani: "Rischiano di essere condannati a non potersi muovere: > siamo a quattro chilometri dal centro di Gerusalemme, ma alcuni di > loro preferivano andare verso Betania. Ora non è più possibile". Tra > qualche giorno la Corte di Giustizia internazionale dell'Aja aprirà > le udienze per decidere se il muro è legale. Ieri, intanto, il > Comitato internazionale della Croce Rossa ha detto che la 'barriera' > non rispetta il diritto umanitario internazionale. Lo sa bene anche > suor Dominique, che conosce le limitazioni alla libertà di movimento > cui sono costretti i palestinesi di Abu Dis: "I famigliari dei > nostri ospiti non possono più venirli a trovare" aggiunge. Non solo: > "Ieri ho dovuto accompagnare personalmente all'ospedale un anziano, > perché i suoi parenti non avevano l'autorizzazione per entrare a > Gerusalemme". Insieme ad altre tre religiose - due libanesi e > un'egiziana - la direttrice non sa cosa riservi il futuro, ma > continua la sua sfida: "Questa casa esiste dal 1957" dice ancora > alla MISNA. "E noi cercheremo di continuare il nostro servizio, > anche se ogni giorno è una battaglia". Dentro resta una grande > amarezza: "La vita, ormai, è dall'altra parte del muro: qui c'è il > deserto, il deserto dei cuori". (di Emiliano Bos)[EB] > > _______________________________________________ Forumtrieste mailing list Forumtrieste at inventati.org https://www.inventati.org/mailman/listinfo/forumtrieste ------- End of forwarded message -------
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