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i nuovi municipi danno fastidio?, lettera aperta a Cofferati e Guazzaloca
- Subject: i nuovi municipi danno fastidio?, lettera aperta a Cofferati e Guazzaloca
- From: Alberto Tarozzi <tarozzi at spbo.unibo.it>
- Date: Sat, 31 Jan 2004 10:08:57 +0100
lettera aperta a Sergio Cofferati e Giorgio Guazzaloca. In fondo alla presente troverete l'interrogazione del consigliere Pomoni, di An, al Comune di Venezia, responsabile di avere aderito all'Associazione Rete del Nuovo Municipio (ARNM), che vanta l'adesione di numerosi Comuni in buona parte delle Regioni italiane, inclusa la nostra. In qualita' di membro dell'Esecutivo nazionale di tale Associazione, chiedo al candidato Sindaco di Bologna e al Sindaco uscente di pronunciarsi nel merito delle affermazioni dal consigliere Pomoni Se cioè, anche al di fuori del contesto veneziano, sia da considerare ''amenita''' un tentativo, portato avanti da amministratori, docenti e ricercatori universitari e mondo delle associazioni, di perseguire, sperimentare e allargare forme innovative di democrazia che gia' stanno arricchendo il patrimonio culturale di numerosi Enti locali italiani. Colgo l'occasione per inviare, ai candidati bolognesi, la Carta di intenti della nostra Associazione, nonché la Carta dei nuovi municipi e per invitarli a interagire con le nostre future iniziative, nella piena autonomia dei rispettivi punti di vista. Alberto Tarozzi. esecutivo ARNM - La Carta d'intenti della Rete del Nuovo Municipio Il documento è stato elaborato nell'incontro del Coordinamento a Firenze, il giorno 17 Gennaio 2003 http://www.carta.org/agenzia/NuovoMunicipio/030120cartaintenti.htm - La Carta del Nuovo Municipio http://www.carta.org/cantieri/portoalegre02/nuovo_municipio.htm segue l'interrogazione del consigliere Pomoni. Testo Il sottoscritto consigliere, Interroga la S.V. in merito alla delibera di competenza consiliare avente per oggetto: "adesione all'associazione "Rete del Nuovo Municipio", presentata lo scorso dicembre alla commissione VIII e in attesa di essere ridiscussa nella stessa sede dopo alcuni correttivi che ella ha detto di voler apporre al testo. Lo scrivente specifica di formulare i quesiti sottoesposti come consigliere comunale e non nella sua veste di presidente dell'VIII commissione, in quanto il compito istituzionale della Commissione è quello di attivare l'istruttoria della delibera e, una volta conclusa, licenziare l'atto in Consiglio comunale. Come consigliere comunale, invece, il redigente l'interrogazione intende avversare l'atto, in quanto, per le ragioni sottoelencate, lo considera non conforme ai compiti istituzionali stabiliti per legge ai comuni, né tantomeno opportuno e infine lo ritiene antidemocratico. · Il comune di Venezia, secondo la delibera da lei presentata, dovrebbe aderire ad una "Associazione" che non figura fra le "associazioni" previste per i comuni e fra i comuni (Anci … ecc.), una associazione che si definisce «una diversa e più avanzata forma della democrazia» che: «qualora il contesto politico-istituzionale del governo locale non attivi e non favorisca le pratiche e i principi del Nuovo Municipio» diviene «una sorta di Contro Municipio» avente, quest'ultimo il diritto di divenire l'attore-socio della rete. In pratica, o il Comune fa quello che decide l'Associazione oppure l'associazione organizza un contro-Comune, avversario del Comune istituzionale. · L'associazione vuole ricostruire lo spazio pubblico attraverso la «gestione creativa dei conflitti … realizzando un rapporto positivo con le forme di resistenza, dissenso e conflitto sociale». Inoltre ha lo scopo di «attivare strategie positive nei confronti di riappropriazione della città (auto-recupero, auto-costruzione, consolidamento dei luoghi alternativi di socialità e auto-organizzazione e occupazioni)». In base a quanto soprascritto CHIEDE: è legale che il Comune di Venezia aderisca ad una associazione che si propone come avversaria delle legittime forme di democrazia rappresentativa stabilite dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato? · Nella considerazioni contenute nella delibera ella scrive che «Il Comune di Venezia condivide i principi contenuti nella Carta del Nuovo Municipio gli orientamenti e gli indirizzi del documento programmatico detto Carta d'Intenti». Lei sostiene, dunque, che già il Comune condivide le "amenità" professate dall'Associazione, non che le debba approvare con la votazione della delibera. In quali documenti ufficiali (regolamento, Statuto, ecc.) l'istituzione Comune di Venezia individua una «strada innovativa e alternativa della democrazia»? · Nel disposto deliberativo, poi, si approva la costituzione dell'Associazione e si dà mandato al Sindaco di firmare i relativi atti costitutivi. Domanda: 1) può il Comune approvare la costituzione di un'associazione privata? 2) cosa dovrebbe firmare il Sindaco, visto che l'associazione è già costituita ed ha già distribuito le cariche? Risulta infatti dallo Statuto allegato alla delibera che il Comune può fare domanda di ammissione, ma è l'associazione che decide di accettarla o meno. · Nel dispositivo, al punto 6, si approva l'allegata tabella relativa alle quote di partecipazione degli associati. Stando a detta tabella il Comune dovrebbe versare 4.000 * l'anno, ma la cifra non è specificata in delibera; nella tabella si fa riferimento anche alle quote spettanti dalle circoscrizioni che, a parte le due municipalità, non hanno alcuna facoltà decisionale in materia di bilancio; pertanto è ovvio pensare che approvando la delibera si approvi anche il versamento annuo delle quote circoscrizionali, il che porterebbe il contributo del Comune di Venezia a 11.220 * l'anno. Non le sembra che si tratti di un contributo alquanto "solido"? Non le sembra che il Comune finanzi già sufficientemente le associazioni "antagoniste", "alternative", "disobbedienti" e quant'altro? · La Carta d'Intenti, approvata il 7 marzo 2003 a Firenze, vede fra i membri del coordinamento "Rete del Nuovo Municipio" Giuseppe Caccia e Paolo Cacciari che figurano come Assessori di questo Comune. · La carica di assessore viene conferita dal Sindaco e presuppone una funzione temporanea, non un titolo. Pertanto Caccia e Cacciari, non avendo alcuna delega di firma in materia, avrebbero dovuto essere presenti come privati cittadini, a meno che non fosse stato il Sindaco a delegarli. Ha il Sindaco delegato i due assessori? Se sì, si chiede di allegare alla delibera l'autorizzazione, il che comporterebbe, a mio avviso, un problema istituzionale, in quanto il Sindaco avrebbe già approvato l'adesione alla "Rete" scavalcando il Consiglio comunale. Si chiedono chiarimenti in merito ad alcuni componenti dell'associazione: 1) il presidente Alberto Magnaghi è lo stesso Alberto Magnaghi imputato in inchieste e processi all'eversione di sinistra coautore del documento "Una generazione politica detenuta"? 2) Franco Piperno è lo stesso Franco Piperno di Potere Operaio, inquisito ed ex fuoriuscito in Francia? Un'ultima domanda: la S.V. ha notato che le associazioni aderenti e facenti parte dell'organigramma sono tutte legate ai movimenti sedicenti no-global e ha fatto un giretto via internet per valutare l'attinenza dei loro obiettivi con quelli deputati ad una amministrazione pubblica? Per quanto suddetto chiedo alla S.V. di ritirare la delibera. Luciano Pomoni
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