CECENIA: SCIOPERO DELLA FAME DELL'EURODEPUTATO RADICALE, OLIVIER DUPUIS



      CECENIA: SCIOPERO DELLA FAME DELL'EURODEPUTATO RADICALE, OLIVIER DUPUIS 
      CECENIA: SCIOPERO DELLA FAME DELL'EURODEPUTATO RADICALE, OLIVIER DUPUIS

      Roma, 25 gennaio 2004- Olivier Dupuis, eurodeputato radicale ha cominciato domenica 18 gennaio uno sciopero della fame perché la questione del genocidio ceceno venga affrontato con determinazione, dal punto di vista politico e umanitario dai Governi dei Paesi democratici, a cominciare dai Paesi dell'Unione Europea. 
      Dichiarazione di Olivier Dupuis: 
      "Ho intrapreso questo digiuno innanzitutto per stare accanto alle centinaia di migliaia di ceceni abbandonati ad un destino funesto, e sottoposti, dal 1994, ad un vero e proprio genocidio nascosto dalle classi dirigenti europee del mondo della politica, dell'economia e dei mass media; per stare accanto a loro a poche settimane del 60° anniversario del penultimo genocidio dei ceceni, quando, durante la loro deportazione in Asia Centrale ordinata da Stalin il 23 febbraio 1944, un terzo di loro morì di fame, freddo e malattie. 
      Il mio digiuno è uno strumento di lotta, di iniziativa e di dialogo politico. Le cose che "richiedo", corrispondono ad un insieme di doveri politico-istituzionali o, in alcuni casi, di veri e propri obblighi giuridici, a cui in Europa nessuno ritiene di dovere adempiere, rendendo in questo modo ancora più difficile - per i pochi che se ne stanno occupando - scongiurare il definitivo compimento del genocidio ceceno e rendendo ancora più facile, per le truppe di occupazione russa, il perfezionamento dello sterminio ordinato dall'Amministrazione russa. 
      Più puntualmente, chiedo al Consiglio, alla Commissione e al Parlamento, ai Governi e ai Parlamenti degli Stati membri e candidati dell'Unione europea di:


      a.. Prendere atto pubblicamente del Piano di pace proposto dal governo Maskhmadov, che prevede l'istituzione di un'amministrazione provvisoria delle Nazioni Unite in Cecenia;


      a.. Riconoscere ufficialmente il genocidio di cui è stato vittima il popolo ceceno nel 1944, quando Stalin ne ordinò la deportazione;


      a.. Stilare, come consentito dall'articolo 14 par. 3 del Trattato CE, una "lista bianca" delle personalità cecene incaricate di promuovere la ricerca di una risoluzione pacifica e politica della tragedia russo-cecena, consentendo a queste persone di risiedere e di viaggiare liberamente sul territorio dell'Unione;


      a.. Garantire la sicurezza e condizioni di vita dignitose alle centinaia di migliaia di ceceni che vivono, in condizioni spesso disumane nei campi profughi interni ed esterni al territorio russo, senza neppure godere della protezione dello status di profughi;


      a.. Esigere dalle autorità russe che organizzazioni internazionali, ONG e giornalisti possano tornare a lavorare e circolare liberamente in Cecenia;


      a.. Assecondare in ogni modo possibile le autorità locali e regionali che si sono dichiarate disponibili ad accogliere e curare bambini ceceni feriti o mutilati dalle mine antiuomo o dai bombardamenti, in particolare offrendo la piena e leale collaborazione dei servizi diplomatici, perché sia rimosso ogni ostacolo burocratico o materiale all'ingresso dei bambini sul territorio dell'Unione;


      a.. Accogliere nelle Università e nelle Scuole Superiori degli Stati membri dell'Unione migliaia di studenti ceceni impossibilitati, per via della guerra, a studiare nel proprio Paese, contribuendo anche in questo modo a formare la classe dirigente cecena di domani. 

      Invito i rappresentanti delle Regioni e dei Comuni d'Europa a:


      a.. Attivare e moltiplicare iniziative di solidarietà nei confronti della popolazione cecena, sostenendo il Piano di Pace per l'istituzione di un'Amministrazione Provvisoria delle NU sulla Cecenia e accogliendo degli studenti ceceni nelle proprie università e dei bambini feriti o mutilati nei propri ospedali. 

      Invito inoltre i cittadini a: 

      a.. Mobilitarsi per raccogliere decine di migliaia di firme di cittadini, eletti e personalità sull'appello a sostegno del Piano di pace per un'amministrazione dell'Onu sulla Cecenia, aggiungendole alle 15.000 firme già raccolte;


      a.. Mobilitarsi per organizzare davanti alle sedi dei Governi, ovunque sia possibile, manifestazioni, il 23 febbraio prossimo, per commemorare le vittime della deportazione del 1944, e i genocidi ceceni di ieri e di oggi. 




      L'appello a sostegno del Piano di pace può essere firmato su : 
      www.radicalparty.org