Se la giustizia perde di vista la realtà



volantino distribuito oggi davanti al Tribunale del lavoro di Milano



Se la giustizia perde di vista la realtà
LA FIAT AZZANNA

I lavoratori Fiat di Arese,
·       dopo anni di salari decurtati dal continuo ricorso alla cassa
integrazione,
·       dopo una sfacciata inottemperanza dell'azienda all'ordine del
giudice di riportare ad Arese le lavorazioni spostate a Torino e di
reintegrarli in servizio con il pagamento degli arretrati,
·       dopo una  nuova sospensione in Cigs il 1° settembre per tre mesi
in vista di un successivo licenziamento già previsto per il 9 dicembre
o, come avvenuto, di un ulteriore anno di Cigs,
si sono rivolti al giudice impugnando la illegittimità dell'ennesima
loro sospensione dal lavoro e hanno chiesto in via cautelare e d'urgenza
un provvedimento che li riammettesse in servizio perché solo in tal modo
poteva esser tutelato il loro diritto al lavoro e al mantenimento della
propria famiglia  non  più sostenibile col lungo protrarsi di soli 650
euro al mese.

Quasi 400 lavoratori, hanno visto riconoscersi il diritto a riprendere
il posto di lavoro con la normale retribuzione in attesa della
conclusione del giudizio. La Fiat non ha però reintegrato nessuno di
questi lavoratori limitandosi a corrispondere loro la retribuzione
ordinaria al posto dell'indennità di Cigs.

Di fronte al reclamo avanzato dalla Fiat, il Tribunale del Lavoro di
Milano, prima ancora di entrare nel merito della legittimità o meno
della sospensione, il 5 dicembre scorso ha riformato i provvedimenti
favorevoli ai lavoratori sostenendo che la procedura d'urgenza non
avrebbe potuto esser attivata perché essa è richiedibile solo in
presenza  di un "pregiudizio imminente ed irreparabile". Situazione che,
secondo il Tribunale, non era quella dei lavoratori di Arese perché
stavano  ricevendo il trattamento di Cigs.
Evidentemente  chi così ha deciso non ha provato a vivere, per un
periodo lungo come quello sopportato dai lavoratori dell'Alfa, con  650
euro al mese!
Rafforzata da questa  "giustizia",
mentre già pendeva la causa di merito che dovrà accertare se quelle
sospensioni (e quelle precedenti) in Cigs, con le relative decurtazioni
salariali,  siano legittime,
la Fiat, il 23 dicembre,
senza alcuna precedente richiesta o comunicazione,
ha inviato ai propri dipendenti questa bella  lettera di Natale :

FIAT AUTO

Arese, 23 dicembre 2003

Facciamo seguito alla nostra dei 24 ottobre 2003 con la quale. in
ottemperanza all'ordinanza del Tribunale di Milano depositata il 18
ottobre 2003, Le avevamo  comunicato di avere disposto la Sua
riammissione, con esonero dal rendere l'attività lavorativa, e la
corresponsione dell'integrale retribuzione a far data dal 1° settembre
2003.
Considerato che il Tribunale di Milano con provvedimento dell'11
dicembre 2003, accogliendo il reclamo promosso dalia FIAT AUTO S.p,A. ai
sensi dell'art.669 terdocies c.p.c., ha revocato la suddetta ordinanza.
che é cosi divenuta improduttiva di qualsiasi effetto essendo stata
radicalmente rimossa riprende vigore la Sua sospengiono dal lavoro con
intervento della cassa integraziorie guadagni straordinaria a far tempo
dal 1° settembre 2003.
Conseguentemente cori il prospetto paga del corrente mese di dicembre
2003 sarà recuperata nei Suoi confronti l'integrale retribuzione
corrispostaLe e contestualmente Le sarà erogato il trattamento
straordinario di integrazione salariale  in riferimento al periodo sopra
indicato.
Qualora dalla suddetta operazione di dare/avere dovesse risultare un
salario contabile per Lei negativo, la restante somma sarà recuperata
con i prospetti paga dei mesi successivi fino a concorrenza dell'intero
importo da Lei dovuto in restituzione

Distinti saluti.
La Direzione


La Fiat ha quindi comunicato ai lavoratori che sul salario di fine mese
avrebbe operato da subito il recupero totale delle somme che aveva loro
erogate in esecuzione del provvedimento d'urgenza  poi riformato.
Operazione che, in caso di necessità, sarebbe stata applicata anche sul
salario del mese successivo.
Fiat ha così improvvisamente condannato molti dei 400 dipendenti a
iniziare il 2004 senza un soldo, sottraendo loro anche tutta la già
scarsa integrazione salariale, e molti altri a vedersela pesantemente
ridotta.
Tutto questo nonostante l'assenza di un qualsiasi rischio nel recupero
di quanto  pretende dovutole perché essa, comunque, ha in tasca il TFR
di ciascun dipendente.

Era facile prevedere che se la Fiat  già si era permessa di non
ottemperare i provvedimenti della magistratura favorevoli ai lavoratori
avrebbe strumentalizzato senza alcuno scrupolo una eventuale  riforma
dei provvedimenti cautelari ottenuti.
Puntualmente essa si è spinta fino alla unilaterale illegittima
decisione di farsi giustizia da sè  privando i lavoratori anche degli
emolumenti di carattere alimentare! Forte del provvedimento del
Tribunale di Reclamo, la Fiat ha così realizzato la sua vendetta
esemplare per tentare di intimidire chi continua a lottare in difesa del
proprio posto di lavoro e osa ancora alzare la testa.
Noi, però, continueremo a lottare e reagiremo immediatamente anche a
questo ennesimo sopruso della Fiat. Con questo volantino vogliamo
svelare, a chi non riesce più a vederla, qual è l'anima del nostro
avversario. Auguriamoci reciprocamente UN BUON  2004 DI LOTTA

13.01.2004
Slai Cobas Alfa Romeo - Arese