IL PM DI MILANO CHIEDE ARCHIVIAZIONE DELLE DENUNCE CONTRO I PRESIDI. MA L'AVVENTURISMO DI FIM-FIOM-UILM NON CONSENTE L'ASSUNZIONE DEI LAVORATORI



COMUNICATO STAMPA



ALFA ROMEO ARESE  :



IL PM DI MILANO CHIEDE ARCHIVIAZIONE DELLE DENUNCE CONTRO I PRESIDI. MA
L'AVVENTURISMO DI FIM-FIOM-UILM NON CONSENTE L'ASSUNZIONE DEI LAVORATORI





Il P.M. di Milano dott. Ruta, ha chiesto l'archiviazione per le denunce
fatte delle società insediate nell'ex Craa dell'Alfa Romeo di Arese (Y2K,
Assocam e Dennison).

" l'assenza di un dolo specifico impedisce di procedere penalmente nei
confronti degli organizzatori della protesta. In particolare, il
comportamento dei manifestanti  aveva lo scopo di sostenere le proprie
rivendicazioni sindacali "



I presidi alle portinerie, occorre ricordarlo, sono state iniziative di
lotta finalizzate a pretendere dalle società che si sono insediate ad Arese
il rispetto degli accordi sull'assunzione del personale ex Alfa.



Di quali lavoratori si parla ?



Nel 1998 con accordo sindacale, Fim, Fiom, Uilm firmavano la chiusura dei
reparti della tappezzeria e degli impianti elettrici. I 180 lavoratori che
erano occupati furono licenziati e messi in mobilità per un anno. Di questi
180 lavoratori, più di 50, seguendo le indicazioni  dello Slai Cobas,
impugnarono il licenziamento in tribunale e rientrarono in Fiat con
sentenza definitiva. Gli altri accettarono a mala voglia l'imposizione di
Fim, Fiom, Uilm e Fiat. Dopo un anno furono assunti da Rotamfer, Brb e Caris

Rotamfer , senza mai aver dato loro un posto di lavoro, dopo due anni di
cig li licenziò perché, a suo dire, non idonei a lavorare.

Brb non si insediò mai nel Craa, rivendette l'area acquistata ad Abp e
licenziò tutti i lavoratori ex Alfa.

Caris dopo averne licenziati alcuni, li ha riassunti tutti solo nei giorni
del presidio della portineria.

Questi 32 lavoratori da anni aspettano una reale collocazione nelle aziende
del Craa, Alcuni di loro sono già senza stipendio.



E' pronto un accordo sindacale
Dopo settimane di presidi, l'Abp si è resa disponibile ad assumere tutti
questi lavoratori attraverso una società di servizi, la Rina servizi.
Questa società fornirebbe alle aziende che s'insediano nell'Abp una serie
di servizi, (portineria, giardinaggio, pulizia, manutenzione, archivio
ecc.). Nel caso emergessero problemi con la Rina, Abp dichiara che si
farebbe direttamente garante. I lavoratori sarebbero assunti con il CCNL
metalmeccanico, mantenendo diritti e normative ex Alfa e verrebbe loro
garantito il livello e lo stipendio che avevano all'Alfa. L'Abp si è resa
anche disponibile a quantificare una cifra per gli arretrati.

Ma la cosa particolarmente molto importante è che quest'accordo, appunto
perché sana una situazione di cinque anni fa, non coinvolge minimamente la
vicenda dei 550 lavoratori oggi in Cigs. Esso non rimuove alcun altro
accordo e mantiene quindi inalterati gli obblighi assunti da Abp con la
Regione e gli altri soggetti all'acquisizione dell'area ex-Alfa Romeo.



Fim-Fiom-Uilm si sono rifiutati di siglare l'accordo
Lasciando nella sostanza questi lavoratori in mezzo alla strada. Hanno
addirittura minacciato l'Abp di denunce se avessero fatto l'accordo solo
con lo Slai Cobas.

Abp nei giorni scorsi ha comunicato che non intende siglare l'accordo solo
con lo Slai Cobas.

Il rifiuto di siglare l'accordo è ancora più grave di fronte alle avvenute
denunce nei confronti dei lavoratori che hanno effettuato i presidi appunto
per ottenere queste assunzioni. Con un accordo sindacale infatti, si
chiuderebbero anche gli strascichi giudiziari sia in termini di denunce
penali (di cui è stata chiesta l'archiviazione), sia in termini di
eventuali danni economici che le aziende potrebbero continuare a
rivendicare.



Noi riteniamo che ci siano le condizioni per concludere positivamente
questa vicenda.

Altrimenti, oltre che denunciare l'atteggiamento avventurista di
Fim-Fiom-Uilm, dovremo riprendere le iniziative di lotta anche su questo
fronte.



Arese 10,01,04


Slai Cobas Alfa Romeo - Arese