100 anni fa il genocidio degli Herero in Namibia



URL: www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040107it.html

100 anni fa il genocidio degli Herero in Namibia
Il Governo tedesco deve chiedere scusa per i crimini delle truppe tedesche

Bolzano, Göttingen, 7 gennaio 2004

L'Associazione per i popoli minacciati (APM) ha chiesto al Governo tedesco
di pronunciare le proprie scuse per la ricorrenza dei 100 anni del genocidio
contro gli Herero in Namibia iniziato dalle truppe imperiali tedesche, le
Schutztruppe, nella ex-colonia tedesca nell'Africa del Sud-Ovest. Berlino
non può continuare ad utilizzare le richieste di risarcimento degli Herero
pendenti negli Stati Uniti, per le quali non si intravede nessuna
possibilità di successo, come scuse a basso costo per sottrarsi al
riconoscimento di questi crimini; così scrive l'APM in una lettera al
Cancelliere Schröder e al Ministro degli Esteri Fischer. Proprio in questo
anno del centenario del genocidio, il Governo tedesco potrebbe impegnarsi
affinché popolazioni particolarmente svantaggiate come gli Herero, i Nama e
i San (Boscimani), possano trarre beneficio dalla riforma agraria in
Namibia.

In occasione della ricorrenza annuale l'APM ha pubblicato un nuovo rapporto
sul genocidio degli Herero e dei Nama. La rivolta degli Herero era scoppiata
il 12 gennaio 1904 nell'allora colonia tedesca dell'Africa del Sud-Ovest. La
lotta per la sopravvivenza di questi popoli nomadi che si opposero alla
privazione dei propri diritti e alla progressiva perdita della propria terra
a favore dei coloni tedeschi, diede inizio al primo genocidio commesso dalle
truppe tedesche. Circa 65.000 Herero e 10.000 Nama furono vittime del
genocidio.

L'APM considera il crimine di genocidio come tale, in quanto le truppe
imperiali eseguirono gli ordini di annientamento del proprio Generale
luogotenente Lothar von Trotha; dopo aver sedato la rivolta nel sangue
spinsero gli Herero nel deserto di Omaheke in totale assenza di acqua,
tagliandoli fuori dal mondo. Migliaia di donne, uomini e bambini morirono di
sete oppure "vennero risparmiati dalle proprie sofferenze" dai soldati. Dopo
che i coloni tedeschi chiesero di sterminare con gli Herero allo stesso modo
anche i Nama, anche questi insorsero e rimasero vittime della politica della
"terra bruciata" del regime coloniale.

Al contrario della Chiesa, che ha dato un importante contributo alla
rielaborazione delle proprie responsabilità nella politica coloniale tedesca
e nel genocidio, il Governo federale tedesco nonostante i ripetuti appelli
anche della nostra organizzazione non ha ancora riconosciuto le proprie
responsabilità: tanto più importante sarebbe un tale gesto di
riconciliazione per evitare una possibile escalation dei conflitti per la
riforma agraria in Namibia, sull'esempio di quanto successo già in Zimbabwe.
La Germania è per importanza il secondo paese contributore della Namibia. Ma
tra gli Herero e i Nama, che oggi con 122.000 e circa 61.000 persone
rappresentano insieme il 10,6% dell'intera popolazione, sono migliaia i
senza terra che attendono un sostegno. Per questo sarebbe estremamente
importante che proprio Berlino sostenga oltremodo la riforma agraria.


Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030110it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/02-2/020808it.html

* www:
www.ilmanifesto.it/MondeDiplo/LeMonde-archivio/Luglio-1999/9907lm18.01.html