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dubbi sulla politica
- Subject: dubbi sulla politica
- From: "Ecoistituto del Veneto" <ecoveneto at tin.it>
- Date: Sat, 3 Jan 2004 16:20:31 +0100
Ho una serie di dubbi sulla politica, che vorrei discutere con qualcuno. 1. Primo dubbio: la parabola dei Verdi-sole che ride è arrivata al punto più basso oppure non c'è limite al peggio? L'arrembaggio di tesserati fantasma, di varie estrazioni politiche e affaristiche, volta a volta creati e manovrati da qualche omuncolo locale per impossessarsi del simbolo elettorale e piazzare sè stesso e/o qualche suo compare nelle istituzioni continuerà fino a coprire l'intero territorio italiano? Nel 2000 c'è stato il caso del Veneto (oltre 200 personaggi del giro di Casarini, lui compreso, fatti tesserare da Bettin, Zanella e pochi altri, con la conseguente uscita di Mao Valpiana, Gianni Tamino, Ivo Rossi, Michele e Stefano Boato, Cristina Romieri, Francesco Bortolotto, Tojo de Savorgnani, Anna Mirra, Pietro Tracco, Alberto Tomiolo, Alessandra Cecchetto, e tutti/e, ma proprio tutti/e gli ecologisti nonviolenti del Veneto (ripeto, nonviolenti), che si sono da allora coordinati con il nome di "Verdi Nonviolenti" col simbolo della Colomba. L'operazione era partita con l'appoggio esplicito del segretario Manconi e si è perfezionata con la benedizione di Grazia Francescato. Nel 2001 cose simili sono successe in varie provincie dell'Emilia Romagna. Nel 2002 la stessa operazione è stata fatta in Friuli Venezia Giulia con l'elezione di un cons. reg. dei Centri Sociali trasformato in "verde" e la fuoriuscita di tutti i verdi della regione, compreso Franco Corleone, che nel 2000 aveva attivamente appoggiato l'operazione Veneto. Anche qui è stato presentato il simbolo, già usato in passato, della Colomba. Nel 2003 in Abruzzo è in corso una operazione di centinaia di neo-tesserati che nulla sanno o fanno per l'ambiente, ma sono coordinati da un tale, truffatore dei comuni all'epoca del dopo terremoto, che vanta l'appoggio esplicito di un paio di "dirigenti" nazionali dei verdi (un toscano e un marchigiano) e il conseguente silenzio del segretario naz. Quante altre operazioni di questa natura sono andate a segno o sono state tentate in questi ultimi anni nelle varie regioni? Ho notizia di un tentativo in Trentino, di una fuoriuscita di peso in Alto Adige, di situazioni simili in Sardegna, in Sicilia, Molise e Calabria: perchè non renderle note? 2. Secondo dubbio: è giusto lasciare che una speranza così importante, qual'era negli anni '80 l'idea di un movimento che non si faceva omologare dall'affarismo e il carrierismo e che metteva la partecipazione, i valori dell'ambiente, della nonviolenza e della solidarietà al primo posto ecc. sia calpestata come si sta facendo con il sole che ride dei verdi in Italia? E' giusto che, in questi giorni, decidano di andarsene dai verdi gli abruzzesi Giovanni Damiani, Edvige Ricci (anche lei, come Corleone, in passato troppo disattenta su quello che succedeva in Veneto e in altre parti d'Italia) e i tanti che li affiancheranno? 3. Terzo dubbio: se tutto ciò non è sopportabile, per chi ha a cuore i destini del nostro ambiente e un pò anche della politica in Italia, cosa è meglio fare? Stare al gioco delle tessere e cercare di farne di più dei corsari-affaristi di turno, come qualcuno sta tentando per esempio in Emilia Romagna, con un pesantissimo "lavoro" tutto interno a riunioni e assemblee, più o meno inquinate da "cammelli"(cioè tesserati-fantasma)? Oppure prendere definitivamente il largo da questo ambiente avvelenato, egemonizzato da personaggi di dubbio valore scientifico e/o morale da sempre impegnati quasi esclusivamente nel distribuirsi posti tra loro e apparire nei mass media, al di là di ogni lavoro serio o battaglia reale? 4. Quarto dubbio: nella seconda ipotesi, è meglio imporsi una pausa di qualche anno dall'attività politico-elettorale, concentrandosi in quella associativa e culturale, collaborando a riviste, ecoistituti, dibattiti, qualche iniziativa locale o nazionale, ma dal di fuori delle istituzioni, tipo rete di Lilliput, Referendum anti elettrodotti? Oppure mettere (anche) le basi per una nuova presenza in politica, presentando alle prossime elezioni (comunali, provinciali, regionali, politiche o europee) liste elettorali di chiaro segno ambientalista, che nulla abbiano a che fare con i verdi andati a male? 5. Quinto dubbio: nell'ipotesi si scelga di essere presenti nella politica istituzionale, è preferibile farlo con una dimensione nazionale (lista alle europee) o locale, nei comuni e/o nelle provincie dove la scelta sia matura e possibile? Alle elezioni europee, la cosa sarebbe possibile solo se un parlamentare in carica ci permettesse di presentare le liste senza raccogliere le 150.000 firme altrimenti necessarie (30.000 per ognuna delle 5 circoscrizioni italiane), mentre per i comuni e le provincie le firme necessarie sono molto meno: 6. Sesto dubbio: qualora si decidesse di presentare delle liste, con quale simbolo sarebbe meglio farlo? Col simbolo della Colomba e la scritta "Verdi Nonviolenti", marcando in maniera netta l'identità ambientalista e la distanza dai "verdi" di PecoraroCentoBettinBocoFrancescato? Oppure con un nuovo simbolo e una nuova scritta, tipo "Consumatori per l'Ambiente", che identifichi una alleanza tra varie componenti, ambientalisti, consumatori, ecc.? Invio questo messaggio, a fine 2003, ad amici ed amiche residenti in varie parti d'Italia, con la speranza di ricevere, rapidamente, in risposta, i vostri commenti, le vostre idee, i vostri progetti. A tutti/e un augurio di cuore di buon 2004! Michele Boato abitazione: via fusinato 37 30171 mestre tel/fax 041 95.01.01 ecoistituto: viale venezia 7 30171 mestre tel/fax 041 935.666 e.mail info at ecoistituto.veneto.it
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