incontro promosso da Fondazione onlus Popoli e Costituzioni e Ordine Giornalisti Puglia



Fondazione Popoli & Costituzioni onlus



Ordine dei Giornalisti di Puglia



Celebriamo una Festa della Costituzione



per lanciare la proposta incontro pubblico a Bari il 12 gennaio sul libro
"Codice breve del razzismo fascista" di Nicola Magrone: partecipano, oltre a
Magrone, Lorenzo Del Boca, Vito Gallotta, Michele Partipilo

La proposta di celebrare una 'festa della Costituzione' ogni 22 dicembre,
data della approvazione da parte dell'Assemblea costituente della Carta
costituzionale italiana, viene lanciata dalla Fondazione Popoli e
Costituzioni onlus la quale annuncia che invitera' il presidente della
Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, a valutare l'ipotesi di farsene
sostenitore. La proposta e' condivisa dall'Ordine dei giornalisti della
Puglia: insieme, Fondazione e Ordine, per il lancio ufficiale della proposta
organizzano una iniziativa che ruotera' intorno alla presentazione
dell'ultimo libro di Nicola Magrone, presidente onorario della Fondazione e
procuratore della Repubblica a Larino (Campobasso): il ''Codice breve del
razzismo fascista-Stato totalitario e democrazia costituzionale'', un
'racconto' degli anni del Fascismo in Italia con la raccolta delle leggi e
dei provvedimenti antiebraici e delle leggi 'riparatrici' della Repubblica.
La particolarita' della iniziativa - che si svolgera' il 12 gennaio prossimo
e alla quale parteciperanno anche Lorenzo Del Boca, presidente dell'Ordine

nazionale dei giornalisti, e Vito Gallotta, docente di Storia del
giornalismo all'universita' di Bari - la spiegano Nicola Magrone e Michele

Partipilo, presidente del consiglio dell'Ordine dei giornalisti della

Puglia.
Magrone e' anche autore di una edizione commentata della Costituzione
italiana, realizzata dalla Fondazione Popoli e Costituzioni per promuovere
la conoscenza e la diffusione della Carta costituzionale. ''La nostra
proposta - afferma - viene fatta non a caso in collegamento con un libro che
tratta delle leggi razziali, che furono si' volute da Mussolini ma condivise
dal re Vittorio Emanuele di Savoia e da un tetro parlamento in camicia nera.
Esse non furono, come per anni si e' tentato di farle passare, una cosa
straordinariamente eccezionale, anomala, imprevedibile, imprevista, non
caddero dal cielo, ma furono il frutto di uno Stato autoritario che aveva
via via eliminato ogni liberta' e diritto nei confronti dei suoi oppositori
e per il cui mantenimento non fu secondario il ruolo dei ceti intellettuali
e la resa via via di magistratura, esercito, sindacato''. ''Trenta anni dopo
- conclude Magrone - il parlamento di un'Italia che si era finalmente
scrollata di dosso lo Stato totalitario si dava una Costituzione, che io
giudico tra le piu' avanzate al mondo e che dobbiamo tenerci stretta come
difesa insuperabile della nostra democrazia''.
Partipilo ricorda che l'Ordine dei giornalisti della Puglia sul lento
trapasso dal fascismo alla democrazia organizza anche una mostra sulle
''prime voci dell'Italia libera'': proprio la Puglia, infatti, fu lo
scenario di questo ritorno alla democrazia, in primo luogo con la
pubblicazione dei primi giornali liberi, con Radio Bari e poi col Congresso
dei Comitati di liberazione nazionale del 28 e 29 gennaio 1944. Partipilo
sottolinea che lo stesso presidente Ciampi parla della Costituzione come di
un ''testo bello e moderno'', da far conoscere il piu' possibile, e che in
una recente cerimonia nel ghetto ebraico di Roma ha esortato a ''ricordare i

Giusti senza dimenticare la Shoah, la liberta' perduta e poi la lotta per
riconquistarla che arriva fino alle elezioni libere e alla Costituzione
Repubblicana, la Stella Polare dell'Italia democratica, lo scudo delle
nostre liberta'''. ''L' iniziativa del 12 gennaio - dice - sta tutta qui:
nell'adesione piena e convinta a queste parole di Ciampi e nella convinzione
che anche se siamo a un passo dall'approvazione di una Costituzione europea,
e quindi comune a piu' Paesi, non possiamo recedere di un millimetro dalla
difesa delle liberta' conquistate con la nostra Carta costituzionale e dal
ricordo autentico di quanto dolore sia costata''.


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