Contro lo sgombero di Via Azzo Gardino, 61: conferenza stampa e assemblea pubblica



Con preghiera di pubblicazione/diffusione


Bologna Social Forum
(http://www.bologna.social-forum.org)


ALLE ORE 13 DI OGGI
IN VIA AZZO GARDINO 61
E' CONVOCATA UNA
CONFERENZA STAMPA URGENTE
SULL'ANNUNCIATO SGOMBERO DELLO STABILE
DI PROPRIETA' DEI MONOPOLI DI STATO

Abbiamo appreso nella tarda serata di ieri, dai parlamentari bolognesi che
avevano incontrato due sottosegretari del Ministero delle Finanze, che è
intenzione del Ministero di arrivare allo sgombero di via Azzo Gardino 61
entro 48 ore.
La motivazione, oltre a quella "banale" di ripristinare la legalità, è che
lo stabile dovrà essere allestito in un prossimo futuro come magazzino dei
Monopoli di Stato per stivare tagliandini delle lotterie nazionali.
Come cittadini che con le loro tasse contribuiscono al "bene pubblico" ci
domandiamo se sia più illegale ridare alla città uno spazio tenuto vuoto
per anni affinchè sia usato per fini culturali e sociali oppure lasciarlo
inutilizzato per lungo tempo per poi, di fronte a un progetto  di utilità
sociale (come un centro  di informazione e comunicazione indipendente),
utilizzarlo come stiva di inutili foglietti di carta.

Non ce ne andremo via in silenzio da via Azzo Gardino, coinvolgeremo con
diverse e variegate iniziative di lotta tutta la città per denunciare
questo ignobile spreco di denaro pubblico.

Quello del 2003, a Bologna, non sarà il solito Natale all'insegna
dell'inutile sfarzo delle luminarie, del consumismo sfrenato,
dell'ostentazione di una sgarbata ricchezza. Questo Natale sarà
attraversato dalla lotta per un'informazione libera e democratica, contro
una legge liberticida come la "Gasparri" (nella vecchia e nella nuova
versione).

Un ulteriore impegno che ci assumiamo è quello di "risvegliare" questa
assopita campagna elettorale che ci accompagnerà nei prossimi mesi.
Porteremo questi temi in tutte le istanze e in tutti i luoghi dove verrà
deciso il futuro della nostra città. Esigiamo risposte da tutte le forze
politiche, da chi oggi è al Governo di questa città e da chi si candida per
esserlo nel prossimo futuro.

Se qualcuno pensa con lo sgombero di via Azzo Gardino di essersi tolto un
superfluo "dente del giudizio", ha fatto male i conti: sentirà le nostre
grida (e non solo) per lungo tempo.

Prendendo a prestito per qualche attimo la tanto sbandierata bolognesità
affermiamo un concetto abbastanza esplicito e comunicativo: saremo "il
gatto attaccato ai maroni" della politica bolognese.

Questa sera, alle ore 21, in viazzogardino61
ASSEMBLEA PUBBLICA
per decidere le iniziative di lotta immediate
contro lo sgombero annunciato

VIAZZOGARDINO61
viazzogardino61 at comodino.org



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uno, due, tre, prova

Cominciano le trasmissioni da Via Azzo Gardino, 61.  La sede del dopolavoro
dei monopoli di stato ha riaperto le sue porte dopo alcuni anni di
inattività, testimoniati dalla polvere accumulata sui mobili e sui
pavimenti. Anzi non ha riaperto le porte: le porte sono state riaperte da un
folto gruppo di donne e uomini, accomunate/i da molte speranze, molte idee e
una certezza: il biSogno di uno spazio mentale e fisico dedicato alla
comunicazione e all'informazione indipendente.

Per realizzare questo biSogno ci siamo riappropriati di un edificio che
fino a qualche tempo fa era ritrovo e punto di aggregazione per lavoratori
e pensionati.  Di quella lunga storia iniziata nel dopoguerra rimane solo
l'ex-custode Francesco, un "ragazzino" di 92 anni che qui con sua moglie
ha passato la vita. Lo stabile è oggi in attesa di essere destinato a
"miglior uso": tra le ipotesi la "svendita" (quella che il ministro Tremonti
chiama "cartolarizzazione"), a beneficio di qualche privato costruttore che
voglia farne appartamenti di lusso, o addirittura l'utilizzo come deposito
per i cedolini delle lotterie di Stato.

Svendita di beni pubblici con Tremonti e svendita del servizio pubblico
di informazione con Gasparri: in entrambi i casi prevale l'interesse
economico a commercializzare e fare profitti sul bisogno di una casa come
sulla cultura. Il risultato è che in città sono scomparse le sale pubbliche
dove riunirsi, studiare, fare seminari, mentre aumentano gli affitti, la
precarietà e il disagio.  La nostra idea sul destino dei beni pubblici è
opposta a quella dei Tremonti o dei Gasparri di turno.

La nostra idea di spazio pubblico parte dalla capacità di creare zone
liberate dove poter discutere e sperimentare, organizzare e costruire
un'altra idea di città e di informazione.  Vogliamo partire da questo
"dopolavoro dei monopoli di stato" per parlare dei nuovi monopoli
dell'informazione, del dopo-lavoro dipendente, della flessibilità, della
precarizzazione, delle nuove forme del lavoro immateriale. Vogliamo farlo
dentro e con i molti percorsi che in città hanno dimostrato che esistono
alternative, autorganizzandosi con radio, tv di strada, giornali e siti
internet indipendenti.

Viazzogardino61 è al centro della "Manifattura delle Arti", tra le facoltà
del DAMS e di Scienze della Comunicazione, vicino al nuovo cinema "Lumièrè",
al centro, quindi, del "distretto della cultura".   Da qui per noi comincia
il racconto di un'altra città possibile: una città nella quale i luoghi,
la cultura e la comunicazione possano ritrovare la loro vera natura di bene
pubblico, comune e sociale. Questo spazio sarà per noi un luogo di
produzione, un luogo di scambio e di relazione, aperto a tutti e tutte,
aperto alla città intera.  Cominceremo già questa settimana ospitando una
serie di assemblee e iniziative.

L'invito e la sfida è proprio qui: riempire viazzogardino61 di contenuti,
di cose, di eventi. Il luogo fisico è strategico, lo spazio è meraviglioso
e duttile, l'energia c'è. Il desiderio di chi lo ha aperto è duplice:
contaminare e contaminarsi.
Connettetevi. Connettiamoci.
viazzogardino61 at comodino.org

Ringraziamo tutti gli abitanti del quartiere che sono entrati in questo
luogo liberato e hanno condiviso la gioia di rivederlo aperto.

L'Assemblea di Autogestione di Viazzogardino61




vi chiediamo di sottoscrivere e di far girare il seguente appello per
scongiurare l'ipotesi sgombero:

VIAZZOGARDINO61 - APPELLO ALLA CITTA'
Sono  state  riaperte  le  porte  di  via  Azzo  Gardino  61,  già sede del
Dopolavoro dei Monopoli di Stato, edificio storico, da anni non utilizzato,
pieno di polvere sui pochi mobili e sui pavimenti.
Le  porte  sono  state  riaperte  da  un  numeroso gruppo di donne e uomini
accomunate/i  da  molte  speranze, molte idee e una certezza, il bisogno di
uno spazio dedicato alla Comunicazione e all'Informazione indipendenti.
Come  sembra andar di moda da un po' di tempo, il "PUBBLICO" non piace più,
infatti  anche questo stabile è in attesa di essere destinato ad altro uso,
tra  le  ipotesi  l'utilizzo  come  Deposito  e Archivio dei Cedolini delle
Lotterie  di  Stato,  o  addirittura  la  Svendita  (quella che il ministro
Tremonti chiama cartolarizzazione).
Svendita  di  beni  pubblici  con Tremonti e svendita del servizio pubblico
dell'Informazione  con  Gasparri,  in  entrambe  i casi prevale l'interesse
economico/privato  a  commercializzare  e a far profitti, non tenendo conto
dei bisogni sociali.
Il risultato è che in città sono scomparse le Sale Pubbliche dove riunirsi,
studiare,  fare seminari, incontrarsi, mentre aumentano affitti, precarietà
e disagio.
L'iniziativa  di  Viazzogardino61  è  una  risposta  allo  scippo  dei Beni
Pubblici voluto dai Tremonti o dai Gasparri di turno.
L'idea  di  Spazio  Pubblico parte dalla capacità di creare zone dove poter
discutere  e  sperimentare  e dove organizzare e costruire un'altra idea di
Città  e  un'altra  idea  di  Informazione  che  diano voce e visibilità ai
soggetti  sociali e ai conflitti oscurati dalla censura di regime allineata
a politiche privatizzanti.
Viazzogardino61  è al centro della "Manifattura delle Arti", tra le facoltà
del  Dams e di Scienze della Comunicazione, vicino al nuovo cinema Lumiere,
al  centro quindi del "distretto della cultura", da qui per noi comincia il
racconto  di  un'Altra  Città Possibile, una città nella quale i luoghi, la
cultura  e  la  comunicazione possano ritrovare la loro vera natura di Bene
Pubblico, Comune e Sociale.
Questo spazio sarà per noi un luogo di produzione, un luogo di scambio e di
relazioni, aperto a tutte e a tutti, aperto alla città.

DEMOCRAZIA E' PARTECIPARE
PARTECIPARE E' COMUNICARE
COMUNICARE E' DEMOCRAZIA

Invitiamo  tutte  e  tutti,  individui  e  associazioni,  a  sottoscrivere,
sostenere,
e condividere questa esperienza e a partecipare, mescolandoci.



Tra gli altri hanno firmato:


Titti De Simone, parlamentare
Daria Bonfietti, parlamentare
Katia Zanotti, parlamentare
Alfiero Grandi, parlamentare
Giovanna Grignaffini, parlamentare
Mauro Bulgarelli, parlamentare
Franco Grillini, parlamentare
Stefano Benni, scrittore
Stefano Tassinari, scrittore
Carlo Lucarelli, scrittore
Beppe Ramina, giornalista
Pino Cacucci, scrittore
Franco “Bifo” Berardi, Telestreet
Gianguido Naldi, segretario regionale FIOM
Sergio Lo Giudice, segretario nazionale Arcigay
Riccardo bonavita, saggista
Stefano Franchi (Segreteria PRC di Bologna)
Maurizio Zamboni,capogruppo PRC comune di bologna


  segue a giorni elenco completo delle firme (che non abbiamo ancora avuto
il tempo di copiare su pc da supporto cartaceo ! ci scusiamo con chi ancora
non vede qui il proprio nome o la propria associazione pur avendo aderito)

per aderire potete scrivere a

viazzogardino61 at comodino.org

oppure passare direttamente da via azzo gardino 61 a Bologna




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