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Tortura - 10 dicembre 2002: "Ci vorranno al massimo sei mesi per il reato di tortura". Impegni non mantenuti dal Parlamento, denuncia un anno dopo Amnesty International
- Subject: Tortura - 10 dicembre 2002: "Ci vorranno al massimo sei mesi per il reato di tortura". Impegni non mantenuti dal Parlamento, denuncia un anno dopo Amnesty International
- From: press at amnesty.it
- Date: Sat, 13 Dec 2003 07:01:53 +0100
Gent.mi tutti, vi trasmettiamo il comunicato stampa di Amnesty International: 10 dicembre 2002: "Ci vorranno al massimo sei mesi per il reato di tortura". Impegni non mantenuti dal Parlamento, denuncia un anno dopo Amnesty International Grazie per la cortese attenzione Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste: Amnesty International Ufficio Stampa Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it *************************************************************************** Paola Nigrelli Ufficio Stampa Amnesty International - Sezione Italiana Via G.B. de Rossi, 10 - 00161 ROMA Tel. 06 44.90.224 fax 06 44.90.222 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it Internet. www.amnesty.it IO NON DISCRIMINO. Sostieni la campagna di Amnesty contro la discriminazione su www.amnesty.it ************************************************************************** COMUNICATO STAMPA CS163-2003 10 DICEMBRE 2002: "CI VORRANNO AL MASSIMO SEI MESI PER IL REATO DI TORTURA". IMPEGNI NON MANTENUTI DAL PARLAMENTO, DENUNCIA UN ANNO DOPO AMNESTY INTERNATIONAL "Da 15 anni siamo in attesa che l'Italia si adegui agli obblighi del diritto internazionale e introduca nel codice penale il reato di tortura. Un altro anno è passato invano" - ha dichiarato questa mattina Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. Un anno fa, il 10 dicembre 2002, Giornata internazionale dei diritti umani, Amnesty International aveva presentato alla Camera dei Deputati oltre trentamila firme a sostegno della richiesta di introdurre il reato di tortura. In quella occasione, molti parlamentari si erano impegnati a concludere l'iter di approvazione "al massimo entro sei mesi". Da allora, la Commissione giustizia della Camera dei Deputati ha di fatto bloccato la proposta di legge per nove mesi, senza una ragione apparente. Non ricevendo alcun segnale positivo, nell'ultima settimana di settembre i soci di Amnesty International hanno inviato centinaia di fax ai Presidenti Pier Ferdinando Casini e Marcello Pera, chiedendo e ottenendo l'immediata calendarizzazione del testo contro la tortura. È stata inoltre lanciata, in collaborazione con la trasmissione radiofonica Zapping, una lettera aperta al Presidente dell'Unione Europea Silvio Berlusconi, firmata da Antonio Cassese, Rita Levi Montalcini, dai direttori di numerose testate giornalistiche e da migliaia di ascoltatori. Il 2 dicembre i deputati della Commissione giustizia hanno approvato un nuovo testo unificato, che definisce il reato di tortura secondo quanto stabilito dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura. Inspiegabilmente, 24 ore dopo i rappresentanti di diversi gruppi parlamentari hanno dichiarato di voler proporre ulteriori emendamenti, dilatando ancora una volta e senza valide motivazioni i tempi dell'iter parlamentare, a due anni dalla presentazione della prima proposta di legge e a 10 anni dalla prima sollecitazione di Amnesty International. "È amaro constatare come una questione che è solo e soltanto di diritti umani e la necessità di colmare un grave ritardo accumulatosi grazie all'indifferenza di svariati governi, diventino argomento di schieramento e di divisione tra le forze politiche. Temiamo si stia manifestando, per ragioni che non ci risultano chiare, una forma di ostruzionismo bipartisan che renderà un altro cattivo servizio alla causa dei diritti umani" - ha commentato Bertotto. FINE DEL COMUNICATO Roma, 9 dicembre 2003 Per approfondimenti e interviste: Amnesty International Italia - Ufficio stampa Tel. 06 4490224 - cell.3486974361, e-mail: press at amnesty.it
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