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(Fwd) [noomc-it] Islam, l'ora dei diritti umani
- Subject: (Fwd) [noomc-it] Islam, l'ora dei diritti umani
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Mon, 08 Dec 2003 12:39:31 +0100
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- To: <Undisclosed-Recipient:;> From: "ass. Amici di Lazzaro" <associazioneamicidilazzaro at yahoo.it> Date sent: Sun, 7 Dec 2003 15:08:31 +0100 Subject: [noomc-it] Islam, l'ora dei diritti umani [ Double-click this line for list subscription options ] INTERVISTA Parla Shirin Ebadi, che fra pochi giorni a Oslo ritirerà il premio Nobel della pace: «Alla cerimonia andrò senza il velo» «Islam, l'ora dei diritti umani» Ieri a Teheran gli estremisti le hanno impedito di parlare: «Ma io non mi fermo»«In Iran quasi tutti ormai vogliono le riforme e la spinta vera viene dalle donne e dai giovani. Cresce il desiderio di libertà anche grazie a Internet» Di Daniele Zappalà - Avvenire 4 dicembre L'avvocatessa iraniana Shirin Ebadi non porterà il velo islamico durante la solenne cerimonia norvegese che la proclamerà Nobel per la pace 2003 il prossimo 10 dicembre. Già a Parigi, dove si trovava quando è giunto l'annuncio del conferimento, la Ebadi si era presentata alla stampa internazionale con un tailleur occidentale e il capo scoperto: «Come cittadina del mio Paese - si era poi spiegata -, rispetto la legge e in Iran porto dunque un velo. In Francia non è obbligatorio e scelgo di non portarlo. Neppure ad Oslo lo farò"» In Iran, molti si chiedono se, e come, la televisione di Stato trasmetterà la cerimonia. Finora, presso le autorità, il Nobel a questa paladina dei diritti umani, ha provocato soprattutto imbarazzo e freddezza. Alla Ebadi sono giunte - perfino ieri dove alcuni estremisti le hanno impedito di tenere una conferenza all'Università femminile Al Zahra di Teheran - anche nuove minacce, ma l'avvocatessa non ci pensa neppure a lasciare l'Iran. È qui che vuole continuare a vivere e combattere, come ha voluto far comprendere nelle ultime settimane accettando di scendere in campo in nuovi delicati processi "politici". Musulmana, la Ebadi non si stanca di ripetere che non esistono incompatibilità di fondo fra la religione che pratica e il fatto di «avere delle leggi che rispettano i diritti umani». Nell'Iran di oggi, si sente come un'isola o come l'avanguardia di una nuova generazione che ha già sete di democrazia e di libertà? Spero che i giovani iraniani possano superarmi in ciò che faccio. Appartengo a una generazione precedente che ha avuto pochissimi mezzi. Quando ero giovane, non c'erano Internet e i computer. La nostra sola fonte di informazione era la piccola biblioteca d'università. Oggi, invece, la conoscenza degli iraniani sulla loro storia e sulla politica è superiore a ciò che è stato negli anni precedenti. Il 63% degli studenti nelle università iraniane sono attualmente delle ragazze ed esse posseggono molte più conoscenze rispetto alle loro madri. Se in una società la conoscenza cresce, certamente vi osserveremo una grande evoluzione». Quali sono le ragioni profonde che la spingono, malgrado le difficoltà dei diritti umani, ad amare il suo Paese? «Innanzitutto, è il mio Paese e farò di tutto per instaurare i diritti dell'Uomo in Iran. Le dico una cosa. Se al suo fianco avesse sua madre vecchia e malata e accanto ad essa ci fosse un'altra madre più giovane e in forma, lei amerebbe comunque la sua vecchia madre. Perché è la sua. Quando sono a Parigi, penso alla grande rivoluzione che ha avuto luogo in Francia e constato tutti i diritti di cui la gente gode. Ma non è casa mia». Perché, a suo parere, il cammino delle riforme in Iran si è recentemente un po' bloccato? «Anche se in Iran non c'è stata una grande riforma osservabile da tutti, il numero di persone che la vogliono è cresciuto di molto. Ciò dà la speranza che la riforma arriverà, un giorno». Quali categorie sociali potranno indurre un cambiamento della legislazione sui diritti umani? «In primo luogo i giovani, poi le donne, perché sono le categorie che hanno sofferto di più». I giovani, appunto. Condivide i punti di vista e le rivendicazioni degli studenti che hanno recentemente manifestato di nuovo a Teheran? «Sono normalmente per tutte le manifestazioni pacifiche. Ma a partire dal momento in cui questi giovani non hanno altro modo di esprimersi, quando ci sono dei problemi sono il loro avvocato e gratuitamente. Del resto, nel 1999, quando se la sono presa con i dormitori degli studenti in Iran, ho difeso alcuni degli studenti uccisi, o meglio sono stata l'avvocato delle famiglie, ed è essenzialmente per questo che sono stata imprigionata». Lei ha recentemente parlato della sua ammirazione per la posizione di Giovanni Paolo II sulla guerra in Iraq. È un'ammirazione diffusa nell'Iran degli ultimi mesi? «Certo, credo sia così. Gli iraniani dopo aver vissuto tutti questi anni di guerra, detestano assolutamente ogni tipo di vio lenza e di conflitto e le posizioni del Papa a difesa della non violenza l'hanno certamente reso molto più popolare in Iran». Il suo è un Nobel per l'avvenire dell'Iran? «Credo che questo premio darà molto coraggio ed energia a tutti i difensori dei diritti umani e della democrazia e li farà avanzare». Qual è il valore supremo in cui crede? «La giustizia». Inviare msg : mailto:noomc-it at yahoogroups.com Iscriversi : mailto:noomc-it-subscribe at yahoogroups.com Cancellarsi : mailto:noomc-it-unsubscribe at yahoogroups.com Supporto tecnico: mailto:noomc-it-owner at yahoogroups.com Sito della lista: http://groups.yahoo.com/group/noomc-it Iscriviti anche a NOBIOTECH-IT: nobiotech-it- subscribe at yahoogroups.com L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi è soggetto alle http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html ------- End of forwarded message -------
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