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giornata di sensibilizzazione 1 dicembre
- Subject: giornata di sensibilizzazione 1 dicembre
- From: Cobas Sanità <nicobas at cobas.it>
- Date: Mon, 1 Dec 2003 10:18:25 +0100
MOBILITIAMOCI CONTRO LA MERCIFICAZIONE DELLA SALUTE La salute è un diritto. E' un bene irrinunciabile di tutti gli individui senza distinzioni che non può essere messo in vendita al miglior offerente. Deve avere carattere universale: non può essere privilegio di pochi e rappresentare nel contempo la negazione per tanti, perché il diritto alla salute non si può scindere da quello alla vita. Una società che non sa garantire a tutti il diritto a vivere - o che lo garantisce solo a pochi - è una società barbara e incivile. La salute è un diritto sociale che deve essere garantito sempre e al di fuori delle logiche di compatibilità economica e di profitto. La scelta neoliberista dei governi europei di distruggere i Servizi Sanitari pubblici per sostituirli con le aziende sanitarie private cancella l'universalità del diritto alla salute e lo rende una merce tra le merci. La scelta di privatizzare i luoghi della cura, di rendere gli ospedali fabbriche di prestazioni sanitarie, di stabilire quali prestazioni conviene erogare allo Stato e che cosa devono pagare i cittadini per curarsi è una scelta che apre la strada alle assicurazioni private, che oggi si limitano a proporre pacchetti integrativi ai livelli essenziali di assistenza garantiti dai Servizi Pubblici, ma che domani diventeranno i canali unici di accesso alle prestazioni sanitarie. Una scelta economico-sociale che deriva da un modello in cui l'erogatore del servizio non è più lo Stato ma un'impresa privata, che consente l'accesso alla cura sulla base del reddito e dei profitti, arrivando persino a selezionare la patologia in funzione della sua convenienza. Ci hanno spiegato che privato è bello ma più il processo di privatizzazione delle strutture avanza più possiamo vedere che questo è falso. E' vero invece che questo serve a uccidere i servizi pubblici, tagliando i fondi e le risorse per farli funzionare, chiudendo servizi e cancellando attività e funzioni, in particolare quelle legate alla prevenzione, che dovevano essere obbligatoriamente garantite. La privatizzazione dei Servizi è contro l'interesse dei lavoratori e dei cittadini: i primi vedono messo in discussione persino il diritto a conservare il posto di lavoro. Ai secondi viene negata sempre di più la qualità della assistenza, l'umanizzazione della cura e il rispetto della persona. Questo processo ha chiaramente una dimensione globale: mai come oggi in Europa, come negli altri continenti, si è parlato così tanto di privatizzazione e di commercializzazione dei servizi, inclusa la sanità e la scuola. Un processo che ha già portato alcuni paesi come l'Argentina - che aveva una Sanità pubblica di ottimo livello - alla distruzione totale del Servizio Sanitario Nazionale e alla condizione di poter garantire solo livelli di assistenza da terzo mondo. E' questo che vogliamo? Possiamo assistere indifferenti alla cancellazione di un diritto così importante? COBAS Sanità - aderente alla Rete Europea per il diritto alla Salute RETE EUROPEA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE DOCUMENTO FINALE Un anno dopo Firenze la Rete Europea per il diritto alla salute ripropone con forza la centralità per il Movimento di assumere la Salute come diritto sociale, come tale universale e non mercificabile. A Parigi abbiamo prodotto la trasformazione di una Carta di intenti come quella elaborata al Forum Europeo di Salonicco in una piattaforma di lotta contro la privatizzazione e la distruzione dei Sistemi Sanitari nazionali pubblici. Esigiamo che l'accesso ai servizi debba essere gratuito e rispondente al fabbisogno di salute delle popolazioni, sganciato da ogni forma di aziendalizzazione e di profitto. Crediamo che i Servizi Sanitari debbano essere adeguatamente finanziati per garantire a tutti/e, senza discriminazione: la promozione della salute, la protezione sociale, il rispetto per le problematiche di genere, la prevenzione negli ambienti di lavoro e di vita, la cura, l'attenzione ai problemi psichiatrici, la riabilitazione ed il reinserimento sociale di tutti gli stati di infermità, l'umanizzazione dei processi di cura ed il rispetto dell'individuo in tutte le fase di relazione tra sistema sanitario e cittadino. Vogliamo una politica europea sulle medicine trasparente, indipendente dall'industria, sottoposta a controllo popolare. Promuoviamo la costruzione di reti sociali che abbiano come obiettivo primario il riconoscimento del diritto del cittadino alla partecipazione alla decisione ed al controllo di tutte le fasi del processo sanitario. Rivendichiamo una riorganizzazione dei Servizi Sanitari Nazionali - in vista anche delle trasformazioni in atto in Europa e nei paesi dell'area - che rispetti e assicuri condizioni di lavoro dignitose ed una adeguata formazione ai lavoratori della salute come premesse indispensabili per la qualità delle prestazioni erogate. Siamo contro un trattato per la costituzione europea che non include insieme ad altri fondamentali diritti il principio del diritto alla salute quale diritto fondamentale senza vincoli di compatibilità economica. Noi crediamo che costruire un percorso comune che unifichi i lavoratori, i cittadini, le associazioni, i sindacati, i movimenti, costituisce un elemento essenziale nella rivendicazione del diritto inalienabile alla salute. Per conseguire questi obiettivi pensiamo che sia indispensabile allargare e consolidare le Reti locali nazionali ed internazionali. Proponiamo ai movimenti due campagne di mobilitazione: 1. aumento dei fondi pubblici per la spesa sanitaria per garantire l'intero fabbisogno di salute delle popolazioni; 2. garanzia dell'accesso senza restrizioni a tutti/e al servizio sanitario pubblico. Proponiamo di organizzare per il 1 dicembre una giornata di sensibilizzazione europea sui problemi legati alla privatizzazione dei Servizi Sanitari e dichiariamo la nostra disponibilità a partecipare come Rete alla giornata europea di mobilitazione che l'Assemblea dei Movimenti Sociali organizzerà contro la privatizzazione di tutti i servizi pubblici, portando il nostro contributo di lotta sulla specificità della salute. Parigi 15 novembre 2003 Aderiscono alla Rete Europea per il diritto alla salute organizzazioni sindacali, associazioni di difesa dei malati di Italia, Francia, Spagna, Grecia, Svizzera, Belgio, Ungheria, Turchia
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