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05/11 Bologna: city bike parade per la casa
- Subject: 05/11 Bologna: city bike parade per la casa
- From: Invisibili Bologna <invisibili_bologna at yahoo.it>
- Date: Tue, 4 Nov 2003 18:11:37 +0100
VUOTO A RENDERE City bike parade per la casa Ci siamo lasciati venerdì 24 ottobre in Piazza Verdi, la piazza tematica dei movimenti che attraversando lo sciopero generale dei sindacati, ha avuto il coraggio e la capacità di affermare che una giusta e legittima battaglia in difesa delle pensioni non ci basta. Non basta a tutti gli Invisibili che, come noi, vivono o troppo spesso sopravvivono in questa città. Abbiamo parlato di reddito e rivendicato diritti di cittadinanza ritenendo che, nella città in cui abbiamo scelto di vivere, il primo, ma non il solo, sia quello di avere una casa. Una casa da cui partire per uscire da una condizione di non visibilità e di costante precarietà che quotidianamente ci viene imposta, se pensiamo al costo di una camera in questa città e all'invivibilità di molti appartamenti. Se pensiamo a quante case di proprietà comunale, che quindi rappresentano un bene pubblico, sono vuote da mesi o da anni, e al numero di persone che hanno fatto domanda per averne una e che da troppo tempo sono in attesa. Una casa per iniziare, nella settimana dello sciopero generale dei metalmeccanici, a praticare la ri/conquista di vecchi e nuovi diritti. Partendo di nuovo da piazza Verdi invitiamo tutti e tutte a partecipare ad una biciclettata che, come un'inchiesta dal basso, indichi alcune tra le centinaia di case dell'edilizia pubblica che vengono lasciate colpevolmente sfitte. PIAZZA VERDI - MERCOLEDI 5 NOVEMBRE 2003, ORE 11 ******************************************************************************** Siamo Invisibili ma siamo ovunque. Ci muoviamo quotidianamente nelle pieghe della produzione di questa città ramificata che è la Via Emilia, la città nella quale abbiamo scelto di vivere e che quindi sentiamo nostra. Siamo ricchezza invisibile, cittadini a tutti gli effetti non rappresentati né formalmente né materialmente. Una volta usciti dalle cucine, dalle aule, dai call-center continuiamo a restare privi di ombra, riproducendo nel nostro "tempo libero" sfruttamento verso noi stessi. Giorni interi per trovare una casa, file interminabili presso le segreterie, per arrivare al sabato sera e accorgersi che questa città non ce la possiamo permettere. Uscendo da una condizione di non visibilità rifiutiamo di trattare con chi pretende affiti esorbitanti per vecchi ruderi in cui stipare più Invisibili possibile, con l'unica garanzia di un contratto altrettanto invisibile. Il tutto con la complicità dell'amministrazione comunale che tiene sfitte centinaia di case di sua proprietà. Due sono le possibili strade da percorrere: stare a guardare o dare una risposta dal basso che esprima in maniera adeguata il nostro modo di vivere e di costruire una municipalità che non riconosce né zone rosse né enclave inaccesibili. Una città che ha nell'Università il proprio centro nevralgico dovrebbe garantire la diffusione e la libera circolazione dei Saperi. Ci accorgiamo invece, che andare al cinema, acquistare un libro o un cd sono diventati privilegio per pochi. Riteniamo quindi che scaricare musica dalla rete o fotocopiare integralmente i libri, soprattutto se si tratta di testi d'esame, siano nostri Diritti. Affermiamo, pertanto, il valore del copyleft come pratica di resistenza alla dittatura del copyright. Ma non sono solo quelli d'autore i diritti che ci vogliamo Riprendere. Per questo sosteniamo sia necessario garantire a tutti e a tutte la possibiltà di curarsi gratuitamente in strutture pubbliche, di viaggiare liberamente sui mezzi pubblici, di vivere gli spazi pubblici di questa città senza dover rispettare divieti assurdi. Abbiamo deciso di prenderci quello che ci spetta. E pensiamo che questo sia solo l'inizio. Invisibili Bologna invisibili_bologna at yahoo.it VUOTO A RENDERE City bike parade per la casa Ci siamo lasciati venerdì 24 ottobre in Piazza Verdi, la piazza tematica dei movimenti che attraversando lo sciopero generale dei sindacati, ha avuto il coraggio e la capacità di affermare che una giusta e legittima battaglia in difesa delle pensioni non ci basta. Non basta a tutti gli Invisibili che, come noi, vivono o troppo spesso sopravvivono in questa città. Abbiamo parlato di reddito e rivendicato diritti di cittadinanza ritenendo che, nella città in cui abbiamo scelto di vivere, il primo, ma non il solo, sia quello di avere una casa. Una casa da cui partire per uscire da una condizione di non visibilità e di costante precarietà che quotidianamente ci viene imposta, se pensiamo al costo di una camera in questa città e all'invivibilità di molti appartamenti. Se pensiamo a quante case di proprietà comunale, che quindi rappresentano un bene pubblico, sono vuote da mesi o da anni, e al numero di persone che hanno fatto domanda per averne una e che da troppo tempo sono in attesa. Una casa per iniziare, nella settimana dello sciopero generale dei metalmeccanici, a praticare la ri/conquista di vecchi e nuovi diritti. Partendo di nuovo da piazza Verdi invitiamo tutti e tutte a partecipare ad una biciclettata che, come un'inchiesta dal basso, indichi alcune tra le centinaia di case dell'edilizia pubblica che vengono lasciate colpevolmente sfitte. PIAZZA VERDI - MERCOLEDI 5 NOVEMBRE 2003, ORE 11 ******************************************************************************** Siamo Invisibili ma siamo ovunque. Ci muoviamo quotidianamente nelle pieghe della produzione di questa città ramificata che è la Via Emilia, la città nella quale abbiamo scelto di vivere e che quindi sentiamo nostra. Siamo ricchezza invisibile, cittadini a tutti gli effetti non rappresentati né formalmente né materialmente. Una volta usciti dalle cucine, dalle aule, dai call-center continuiamo a restare privi di ombra, riproducendo nel nostro "tempo libero" sfruttamento verso noi stessi. Giorni interi per trovare una casa, file interminabili presso le segreterie, per arrivare al sabato sera e accorgersi che questa città non ce la possiamo permettere. Uscendo da una condizione di non visibilità rifiutiamo di trattare con chi pretende affiti esorbitanti per vecchi ruderi in cui stipare più Invisibili possibile, con l'unica garanzia di un contratto altrettanto invisibile. Il tutto con la complicità dell'amministrazione comunale che tiene sfitte centinaia di case di sua proprietà. Due sono le possibili strade da percorrere: stare a guardare o dare una risposta dal basso che esprima in maniera adeguata il nostro modo di vivere e di costruire una municipalità che non riconosce né zone rosse né enclave inaccesibili. Una città che ha nell'Università il proprio centro nevralgico dovrebbe garantire la diffusione e la libera circolazione dei Saperi. Ci accorgiamo invece, che andare al cinema, acquistare un libro o un cd sono diventati privilegio per pochi. Riteniamo quindi che scaricare musica dalla rete o fotocopiare integralmente i libri, soprattutto se si tratta di testi d'esame, siano nostri Diritti. Affermiamo, pertanto, il valore del copyleft come pratica di resistenza alla dittatura del copyright. Ma non sono solo quelli d'autore i diritti che ci vogliamo Riprendere. Per questo sosteniamo sia necessario garantire a tutti e a tutte la possibiltà di curarsi gratuitamente in strutture pubbliche, di viaggiare liberamente sui mezzi pubblici, di vivere gli spazi pubblici di questa città senza dover rispettare divieti assurdi. Abbiamo deciso di prenderci quello che ci spetta. E pensiamo che questo sia solo l'inizio. Invisibili Bologna invisibili_bologna at yahoo.it <http://it.yahoo.com/mail_it/foot/?http://it.mail.yahoo.com/>Yahoo! Mail: 6MB di spazio gratuito, 30MB per i tuoi allegati, l'antivirus, il filtro Anti-spam
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