05/11 Bologna: city bike parade per la casa



    VUOTO A RENDERE

      City bike parade per la casa



Ci siamo lasciati venerdì 24 ottobre in Piazza Verdi, la piazza tematica
dei movimenti che attraversando lo sciopero generale dei sindacati, ha
avuto il coraggio e la capacità di affermare che una giusta e legittima
battaglia in difesa delle pensioni non ci basta. Non basta a tutti gli
Invisibili che, come noi, vivono o troppo spesso sopravvivono in questa
città.

 Abbiamo parlato di reddito e rivendicato diritti di cittadinanza ritenendo
che, nella città in cui abbiamo scelto di vivere, il primo, ma non il solo,
sia quello di avere una casa.

Una casa da cui partire per uscire da una condizione di non visibilità e di
costante precarietà che quotidianamente ci viene imposta, se pensiamo al
costo di una camera in questa città e all'invivibilità di molti
appartamenti. Se pensiamo a quante case di proprietà comunale, che quindi
rappresentano un bene pubblico, sono vuote da mesi o da anni, e al numero
di persone che  hanno fatto domanda per averne una e che da troppo tempo
sono in attesa.

Una casa per iniziare, nella settimana dello sciopero generale dei
metalmeccanici, a praticare la ri/conquista di vecchi e nuovi diritti.



Partendo di nuovo da piazza Verdi invitiamo tutti e tutte a partecipare ad
una biciclettata che, come un'inchiesta dal basso, indichi alcune tra le
centinaia di case dell'edilizia pubblica che vengono lasciate colpevolmente
sfitte.



PIAZZA VERDI - MERCOLEDI 5 NOVEMBRE  2003, ORE 11





********************************************************************************



Siamo Invisibili ma siamo ovunque.

Ci muoviamo quotidianamente nelle pieghe della produzione di questa città
ramificata che è la Via Emilia, la città nella quale abbiamo scelto di
vivere e che quindi sentiamo nostra.

Siamo ricchezza invisibile, cittadini a tutti gli effetti non rappresentati
né formalmente né materialmente. Una volta usciti dalle cucine, dalle aule,
dai call-center continuiamo a restare privi di ombra, riproducendo nel
nostro "tempo libero" sfruttamento verso noi stessi.

Giorni interi per trovare una casa, file interminabili presso le
segreterie, per arrivare al sabato sera e accorgersi che questa città non
ce la possiamo permettere.

Uscendo da una condizione di non visibilità rifiutiamo di trattare con chi
pretende affiti esorbitanti per vecchi ruderi in cui stipare più Invisibili
possibile, con l'unica garanzia di un contratto altrettanto invisibile. Il
tutto con la complicità dell'amministrazione comunale che tiene sfitte
centinaia di case di sua proprietà.



Due sono le possibili strade da percorrere: stare a guardare o dare una
risposta dal basso che esprima in maniera adeguata il nostro modo di vivere
e di costruire una municipalità che non riconosce né zone rosse né enclave
inaccesibili.



Una città che ha nell'Università il proprio centro nevralgico dovrebbe
garantire la diffusione e la libera circolazione dei Saperi. Ci accorgiamo
invece, che andare al cinema, acquistare un libro o un cd sono diventati
privilegio per pochi. Riteniamo quindi che scaricare musica dalla rete o
fotocopiare integralmente i libri, soprattutto se si tratta di testi
d'esame, siano nostri Diritti.

Affermiamo, pertanto, il valore del copyleft come pratica di resistenza
alla dittatura del copyright.

Ma non sono solo quelli d'autore i diritti che ci vogliamo Riprendere.

Per questo sosteniamo sia necessario garantire a tutti e a tutte la
possibiltà di curarsi gratuitamente in strutture pubbliche, di viaggiare
liberamente sui mezzi pubblici, di vivere gli spazi pubblici di questa
città senza dover rispettare divieti assurdi.



Abbiamo deciso di prenderci quello che ci spetta. E pensiamo che questo sia
solo l'inizio.




Invisibili Bologna





                                          invisibili_bologna at yahoo.it





                                                    VUOTO A RENDERE

                                                      City bike parade per
la casa



Ci siamo lasciati venerdì 24 ottobre in Piazza Verdi, la piazza tematica
dei movimenti che attraversando lo sciopero generale dei sindacati, ha
avuto il coraggio e la capacità di affermare che una giusta e legittima
battaglia in difesa delle pensioni non ci basta. Non basta a tutti gli
Invisibili che, come noi, vivono o troppo spesso sopravvivono in questa
città.

 Abbiamo parlato di reddito e rivendicato diritti di cittadinanza ritenendo
che, nella città in cui abbiamo scelto di vivere, il primo, ma non il solo,
sia quello di avere una casa.

Una casa da cui partire per uscire da una condizione di non visibilità e di
costante precarietà che quotidianamente ci viene imposta, se pensiamo al
costo di una camera in questa città e all'invivibilità di molti
appartamenti. Se pensiamo a quante case di proprietà comunale, che quindi
rappresentano un bene pubblico, sono vuote da mesi o da anni, e al numero
di persone che  hanno fatto domanda per averne una e che da troppo tempo
sono in attesa.

Una casa per iniziare, nella settimana dello sciopero generale dei
metalmeccanici, a praticare la ri/conquista di vecchi e nuovi diritti.



Partendo di nuovo da piazza Verdi invitiamo tutti e tutte a partecipare ad
una biciclettata che, come un'inchiesta dal basso, indichi alcune tra le
centinaia di case dell'edilizia pubblica che vengono lasciate colpevolmente
sfitte.



PIAZZA VERDI - MERCOLEDI 5 NOVEMBRE  2003, ORE 11





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Siamo Invisibili ma siamo ovunque.

Ci muoviamo quotidianamente nelle pieghe della produzione di questa città
ramificata che è la Via Emilia, la città nella quale abbiamo scelto di
vivere e che quindi sentiamo nostra.

Siamo ricchezza invisibile, cittadini a tutti gli effetti non rappresentati
né formalmente né materialmente. Una volta usciti dalle cucine, dalle aule,
dai call-center continuiamo a restare privi di ombra, riproducendo nel
nostro "tempo libero" sfruttamento verso noi stessi.

Giorni interi per trovare una casa, file interminabili presso le
segreterie, per arrivare al sabato sera e accorgersi che questa città non
ce la possiamo permettere.

Uscendo da una condizione di non visibilità rifiutiamo di trattare con chi
pretende affiti esorbitanti per vecchi ruderi in cui stipare più Invisibili
possibile, con l'unica garanzia di un contratto altrettanto invisibile. Il
tutto con la complicità dell'amministrazione comunale che tiene sfitte
centinaia di case di sua proprietà.



Due sono le possibili strade da percorrere: stare a guardare o dare una
risposta dal basso che esprima in maniera adeguata il nostro modo di vivere
e di costruire una municipalità che non riconosce né zone rosse né enclave
inaccesibili.



Una città che ha nell'Università il proprio centro nevralgico dovrebbe
garantire la diffusione e la libera circolazione dei Saperi. Ci accorgiamo
invece, che andare al cinema, acquistare un libro o un cd sono diventati
privilegio per pochi. Riteniamo quindi che scaricare musica dalla rete o
fotocopiare integralmente i libri, soprattutto se si tratta di testi
d'esame, siano nostri Diritti.

Affermiamo, pertanto, il valore del copyleft come pratica di resistenza
alla dittatura del copyright.

Ma non sono solo quelli d'autore i diritti che ci vogliamo Riprendere.

Per questo sosteniamo sia necessario garantire a tutti e a tutte la
possibiltà di curarsi gratuitamente in strutture pubbliche, di viaggiare
liberamente sui mezzi pubblici, di vivere gli spazi pubblici di questa
città senza dover rispettare divieti assurdi.



Abbiamo deciso di prenderci quello che ci spetta. E pensiamo che questo sia
solo l'inizio.




                                                                                                                                      Invisibili
Bologna





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