Tortura - "Inqualificabile inadempimento" - Nuova mobilitazione di Amnesty International per l'introduzione del reato di tortura in Italia



Gent.mi tutti, 


 vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di 
 Amnesty International: 




"Inqualificabile inadempimento". Nuova mobilitazione di Amnesty
International per l'introduzione del reato di tortura in Italia




    Grazie per la cortese attenzione

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    Amnesty International Ufficio Stampa 
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COMUNICATO STAMPA
CS142-2003

"INQUALIFICABILE INADEMPIMENTO". NUOVA MOBILITAZIONE DI AMNESTY
INTERNATIONAL PER L'INTRODUZIONE DEL REATO DI TORTURA IN ITALIA

"I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei
Ministri ed il Ministro di grazia e giustizia per sapere (Š) premesso che
non è stata ancor introdotta nel nostro ordinamento l'autonoma ed espressa
ipotesi delittuosa del reato di tortura, quale sia la posizione ufficiale
del governo su tale inqualificabile inadempimento; quali decisioni il
Governo, in conformità dell'articolo 10 della Costituzione, intenda
adottare per adempiere con urgenza gli impegni assunti in una materia così
intimamente connessa al rispetto dei diritti inviolabili della persona,
garantiti dall'articolo 2 della Costituzione stessa, ed alla civiltà umana
e giuridica."
(Interpellanza n. 2/01945 del 21 settembre 1999, presentata dall'on. Silvio
Berlusconi del gruppo parlamentare Forza Italia)

Parte da lunedì una nuova mobilitazione della Sezione Italiana di Amnesty
International per ottenere l'introduzione del reato di tortura nel codice
penale italiano.

"Sono ormai passati quindici anni da quando l'Italia ha ratificato la
Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, impegnandosi in questo
modo anche a introdurre nel proprio ordinamento il divieto esplicito di
torturare. Sono ormai passati undici anni da quando Amnesty International
ha per la prima volta chiesto al Parlamento italiano di approvare una
specifica norma contro la tortura" - ha denunciato Marco Bertotto,
presidente di Amnesty Italia. "Concordo in pieno con quanto affermato
dall'onorevole Silvio Berlusconi nel 1999: siamo di fronte a un
inqualificabile inadempimento".

In questa legislatura, deputati e senatori di tutti i Gruppi parlamentari
hanno presentato sette disegni di legge per introdurre il reato di tortura.
Ciò nonostante, il loro esame procede con inesorabile ritardo. Per questo
motivo, a partire da lunedì e per una settimana, gli oltre 200 Gruppi
locali della Sezione Italiana di Amnesty International organizzeranno un
massiccio invio di fax ai presidenti della Camera e del Senato, chiedendo
di accelerare i tempi di discussione e approvazione da parte dei due rami
del Parlamento.

Contemporaneamente, la Sezione Italiana di Amnesty International e la
trasmissione radiofonica Zapping di Aldo Forbice hanno promosso una lettera
aperta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi affinché l'obiettivo
dell'introduzione del reato di tortura sia raggiunto entro la conclusione
del Semestre di presidenza italiana dell'Unione Europea. La lettera aperta,
che ha come primo firmatario Antonio Cassese, già presidente del Comitato
europeo per la prevenzione della tortura e del Tribunale penale per l'ex
Jugoslavia, è stata finora sottoscritta dai seguenti direttori di organi
d'informazione: Maurizio Belpietro (Il Giornale), Carmine Curci (Nigrizia),
Alessandro Curzi (Liberazione), Giovanni De Mauro (Internazionale),
Vittorio Feltri (Libero), Aldo Garzia (Aprile), Antonio Polito (il
Riformista), Paolo Naso (Confronti), Fabrizio Paladini (Metro), Nino Rizzo
Nervo (Europa) e Renato Sorace (Area).

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 24 ottobre 2003

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