(Fwd) URGENTE! appello da far circolare e sottoscrivere



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From:           	"Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia" <uiki.onlus at tin.it>
To:             	<Undisclosed-Recipient:;>
Subject:        	URGENTE! appello da far circolare e sottoscrivere
Date sent:      	Tue, 7 Oct 2003 16:02:28 +0200


Inviamo a tutti l'importante 
appello per la tutela della vita di Abdullah Ocalan e per il suo
trasferimento. Contiamo sulla vostra collaborazione perchè circoli e
vi ricordiamo che le firme vanno fatte arrivare qui all'Ufficio
d'Informazione del Kurdistan in Italia (Tel. 0642013576 Fax.
0642013799 Email: uiki.onlus at tin.it Indirizzo: via quintino sella 41,
00187 roma). Inoltre vi informiamo che ogni mercoledì, a partire da
domani, fino al 29 ottobre a roma, in Largo Argentina la comunità
kurda terrà un banchetto informativo sulla stessa questione e
raccoglierà le firme. Inoltre, a Roma il 9 ottobre (in commemorazione
del giorno in cui il presidente Ocalan lasciò la Siria) si terrà una
fiaccolata da Ponte Garibaldi a Campo de' Fiori (concentramento ore
18.00). L'appello lo alleghiamo anche così potrete usarlo come meglio
credete. Saluti


Appello per il trasferimento e la tutele dalla vita di Abdullah
Ocalan!

 Destano continua e crescente preoccupazione le condizioni di salute
 di Abdullah Ocalan, recluso ormai da quasi cinque anni nell'isola di
 Imrali, senza che gli sia consentito di incontrare i suoi avvocati e
 senza la possibilità di visite mediche da parte di sanitari
 indipendenti.

Sembra anzi di poter affermare che è in atto una spietata strategia
volta alla liquidazione fisica del leader kurdo, come del resto
esplicitamente ammesso da un generale turco durante una riunione a
Bruxelles, in una dichiarazione che è stata ripresa dalla stampa
turca.

Se tale scellerata strategia avesse successo si realizzerebbe una 
vera
e propria catastrofe. Siamo infatti convinti che il destino personale
di Ocalan sia fortemente intrecciato con quello della pace in Turchia
e nell'intera regione medio-orientale. Il contributo che il leader
kurdo può offrire appare estremamente prezioso nel momento in cui si
evidenzia il fallimento della strategia unilateralista degli Stati
Uniti e crescono di giorno in giorno le difficoltà per la pace.
Sarebbe drammatica, in tale contesto, una ripresa del conflitto del
Sud-Est della Turchia che deve essere evitata salvaguardando la vita
di Ocalan e con il riconoscimento dei diritti del popolo kurdo e
un'effettiva democratizzazione dell'intera Turchia.

Ciò appare indispensabile per risolvere in modo pacifico la questione
kurda e porre le premesse della pace nell'intera regione, della
democrazia in Turchia e dell'ammissione della stessa nell'Unione
europea.

Quest'ultima ha importanti responsabilità. Il dialogo con la Turchia
deve proseguire nella prospettiva dell'ammissione, ma a condizione 
che
rilevanti avanzamenti siano effettivamente realizzati sulla strada
della tutela dei diritti umani e dell'instaurazione dello Stato di
diritto. Non possono essere tollerati pericolosi arretramenti e
reviviscenze di un conflitto che va superato nella prospettiva del
pieno accoglimento dei principi democratici.

Ancora più consistenti, sono, al riguardo, le responsabilità, anche
morali, dell'Italia, Paese che a suo tempo accolse Ocalan e gli
concesse, sia pure tardivamente, asilo politico con una sentenza del
Tribunale di Roma. Oggi, che l'Italia è in prima fila nel caldeggiare
l'ammissione della Turchia all'Unione europea, il suo governo deve
chiedere con forza a quello di Ankara il pieno rispetto dei diritti
umani, ivi compresi quelli di Ocalan. Chiediamo inoltre che sia lo
stesso Presidente della Repubblica, in quanto supremo garante
dell'ordine costituzionale e dell'onorabilità del nostro Paese in 
sede
internazionale, a farsi carico di un passo in questo senso presso il
governo turco.

Ciò, tanto più che il trattamento riservato al leader kurdo, con una
detenzione in isolamento che dura oramai da quasi cinque anni, appare
vietato dalle Convenzioni europee e internazionali applicabili.

In tale prospettiva, chiediamo che una delegazione di avvocati e di
medici, con la partecipazione del Comitato contro la tortura del
Consiglio di Europa, possa recarsi ad Imrali per accertare le
condizioni di salute di Ocalan. La visita del Comitato appare
necessaria ed opportuna se si considera che il suo mandato, stabilito
dall'art. 1 della Convenzione europea contro la tortura  è quello di
esaminare il trattamento delle persone private della loro libertà al
fine di rafforzare, se necessario, la tutela di tali persone dalla
tortura e da trattamenti o punizioni disumane o degradanti.

Chiediamo inoltre, unendoci all'appello lanciato da Amnesty
International e da altre organizzazioni per la tutela dei diritti
umani la fine immediata della condizione di isolamento di Ocalan e
l'adozione di ogni misura volta a garantirne l'incolumità e la 
salute.


Primi firmatari:  

Avv. Arturo Salerni, Avv. Luigi Saraceni, Avv. Giuliano Pisapia, Avv.
Carmine Malinconico, Avv. Desi Bruno, 

Fabio Marcelli e Domenico Gallo (Giuristi democratici), Angela Belli
(Ass. AZAD), Davide Berruti (Associazione per la Pace), 

Gennaro Migliore, On. Fausto Bertinotti, On. Ramon Mantovani, On.
Elettra Deiana, On. Giovanni Russo Spena, On. Franco Giordano, On.
Graziella Mascia, On. Nichi Vendola, Sen. Tommaso Sodano, Sen. Luigi
Malabarba,  

Piero Bernocchi (Cobas)  


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