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(Fwd) URGENTE! appello da far circolare e sottoscrivere
- Subject: (Fwd) URGENTE! appello da far circolare e sottoscrivere
- From: "Davide Bertok" <davide at bertok.it>
- Date: Tue, 07 Oct 2003 18:07:20 +0200
- Priority: normal
------- Forwarded message follows ------- From: "Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia" <uiki.onlus at tin.it> To: <Undisclosed-Recipient:;> Subject: URGENTE! appello da far circolare e sottoscrivere Date sent: Tue, 7 Oct 2003 16:02:28 +0200 Inviamo a tutti l'importante appello per la tutela della vita di Abdullah Ocalan e per il suo trasferimento. Contiamo sulla vostra collaborazione perchè circoli e vi ricordiamo che le firme vanno fatte arrivare qui all'Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia (Tel. 0642013576 Fax. 0642013799 Email: uiki.onlus at tin.it Indirizzo: via quintino sella 41, 00187 roma). Inoltre vi informiamo che ogni mercoledì, a partire da domani, fino al 29 ottobre a roma, in Largo Argentina la comunità kurda terrà un banchetto informativo sulla stessa questione e raccoglierà le firme. Inoltre, a Roma il 9 ottobre (in commemorazione del giorno in cui il presidente Ocalan lasciò la Siria) si terrà una fiaccolata da Ponte Garibaldi a Campo de' Fiori (concentramento ore 18.00). L'appello lo alleghiamo anche così potrete usarlo come meglio credete. Saluti Appello per il trasferimento e la tutele dalla vita di Abdullah Ocalan! Destano continua e crescente preoccupazione le condizioni di salute di Abdullah Ocalan, recluso ormai da quasi cinque anni nell'isola di Imrali, senza che gli sia consentito di incontrare i suoi avvocati e senza la possibilità di visite mediche da parte di sanitari indipendenti. Sembra anzi di poter affermare che è in atto una spietata strategia volta alla liquidazione fisica del leader kurdo, come del resto esplicitamente ammesso da un generale turco durante una riunione a Bruxelles, in una dichiarazione che è stata ripresa dalla stampa turca. Se tale scellerata strategia avesse successo si realizzerebbe una vera e propria catastrofe. Siamo infatti convinti che il destino personale di Ocalan sia fortemente intrecciato con quello della pace in Turchia e nell'intera regione medio-orientale. Il contributo che il leader kurdo può offrire appare estremamente prezioso nel momento in cui si evidenzia il fallimento della strategia unilateralista degli Stati Uniti e crescono di giorno in giorno le difficoltà per la pace. Sarebbe drammatica, in tale contesto, una ripresa del conflitto del Sud-Est della Turchia che deve essere evitata salvaguardando la vita di Ocalan e con il riconoscimento dei diritti del popolo kurdo e un'effettiva democratizzazione dell'intera Turchia. Ciò appare indispensabile per risolvere in modo pacifico la questione kurda e porre le premesse della pace nell'intera regione, della democrazia in Turchia e dell'ammissione della stessa nell'Unione europea. Quest'ultima ha importanti responsabilità. Il dialogo con la Turchia deve proseguire nella prospettiva dell'ammissione, ma a condizione che rilevanti avanzamenti siano effettivamente realizzati sulla strada della tutela dei diritti umani e dell'instaurazione dello Stato di diritto. Non possono essere tollerati pericolosi arretramenti e reviviscenze di un conflitto che va superato nella prospettiva del pieno accoglimento dei principi democratici. Ancora più consistenti, sono, al riguardo, le responsabilità, anche morali, dell'Italia, Paese che a suo tempo accolse Ocalan e gli concesse, sia pure tardivamente, asilo politico con una sentenza del Tribunale di Roma. Oggi, che l'Italia è in prima fila nel caldeggiare l'ammissione della Turchia all'Unione europea, il suo governo deve chiedere con forza a quello di Ankara il pieno rispetto dei diritti umani, ivi compresi quelli di Ocalan. Chiediamo inoltre che sia lo stesso Presidente della Repubblica, in quanto supremo garante dell'ordine costituzionale e dell'onorabilità del nostro Paese in sede internazionale, a farsi carico di un passo in questo senso presso il governo turco. Ciò, tanto più che il trattamento riservato al leader kurdo, con una detenzione in isolamento che dura oramai da quasi cinque anni, appare vietato dalle Convenzioni europee e internazionali applicabili. In tale prospettiva, chiediamo che una delegazione di avvocati e di medici, con la partecipazione del Comitato contro la tortura del Consiglio di Europa, possa recarsi ad Imrali per accertare le condizioni di salute di Ocalan. La visita del Comitato appare necessaria ed opportuna se si considera che il suo mandato, stabilito dall'art. 1 della Convenzione europea contro la tortura è quello di esaminare il trattamento delle persone private della loro libertà al fine di rafforzare, se necessario, la tutela di tali persone dalla tortura e da trattamenti o punizioni disumane o degradanti. Chiediamo inoltre, unendoci all'appello lanciato da Amnesty International e da altre organizzazioni per la tutela dei diritti umani la fine immediata della condizione di isolamento di Ocalan e l'adozione di ogni misura volta a garantirne l'incolumità e la salute. Primi firmatari: Avv. Arturo Salerni, Avv. Luigi Saraceni, Avv. Giuliano Pisapia, Avv. Carmine Malinconico, Avv. Desi Bruno, Fabio Marcelli e Domenico Gallo (Giuristi democratici), Angela Belli (Ass. AZAD), Davide Berruti (Associazione per la Pace), Gennaro Migliore, On. Fausto Bertinotti, On. Ramon Mantovani, On. Elettra Deiana, On. Giovanni Russo Spena, On. Franco Giordano, On. Graziella Mascia, On. Nichi Vendola, Sen. Tommaso Sodano, Sen. Luigi Malabarba, Piero Bernocchi (Cobas) ------- End of forwarded message -------
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