Gay/Uzbekistan: Difensore dei Diritti Umani condannato per omosessualita'



Gay/Uzbekistan: Difensore dei Diritti Umani condannato per omosessualita'
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La corte di appello ha ridotto la condanna da 5 anni e mezzo di prigione a 4 anni, mantenendo le accuse di omosessualita' (articolo 120 del codice penale Uzbeko) e sesso con minore (articolo 128). Sin dall'arresto avvenuto il 29 Maggio, Sharipov ha rischiato torture e maltrattamenti. Durante i primi giorni di detenzione a Maggio, i custodi della prigione hanno minacciato Sharipov con violenze fisiche, compreso lo stupro con una bottiglia. L'organizzazione chiede di firmare una petizione per esprimere preoccupazione sulla condanna di Sharipov e per chiedere l'eliminazione dell'articolo 120.

Fonte: Human Rights Watch
Traduzione a cura di Fabio Quattrocchi mailto:FABIOCCHI at ecquologia.it 
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26 Settembre 2003 - Una corte Uzbeka ha confermato la condanna di un attivista dei diritti umani per "condotta omosessuale", una condanna che Human Rights Watch considera come violazione dei diritti umani fondamentali. 

Ruslan Sharipov, in giornalista difensore dei diritti umani che aveva scritto molto materiale sulla corruzione del governo, e' arrivato in tribunale con gli occhi gonfi e gli occhiali rotti. Elementi che fanno pensare a torture subite in carcere. 
La corte di appello ha ridotto la condanna da 5 anni e mezzo di prigione a 4 anni, mantenendo le accuse di omosessualita' (articolo 120 del codice penale Uzbeko) e sesso con minore (articolo 128), eliminando invece l'accusa di coinvolgimento di minori in comportamenti antisociali (articolo 127). Le autorita' hanno attribuito le ferite di Sharipov ad un incidente stradale in cui lui e' stato l'unico ferito. 

Sin dall'arresto avvenuto il 29 Maggio, Sharipov ha rischiato torture e maltrattamenti. Durante i primi giorni di detenzione a Maggio, i custodi della prigione hanno minacciato Sharipov con violenze fisiche, compreso lo stupro con una bottiglia. In una lettera uscita dalla prigione il 5 Settembre, Sharipov ha affermato che gli agenti avevano messo una maschera sulla sua testa, spruzzando una sostanza sconosciuta nella sua gola e iniettando un'altra sostanza nelle sue vene. Sharipov ha anche affermato che gli agenti avevano minacciato di iniettargli il virus dell'HIV/AIDS, e lo hanno costretto a scrivere una dichiarazione di suicidio. Infine ha detto che altri agenti hanno minacciato di maltrattare fisicamente i suoi avvocati se non li avesse liquidati, e gli hanno chiesto di chiedere scusa al governo per aver diffuso "false informazioni" sul suo conto. 

Il 28 Agosto, circa un mese dopo la prima sentenza, degli uomini mascherati in uniformi camuffate hanno rapito e severamente colpito il difensore pubblico di Sharipov. Il ministero degli Interni ha promesso un'indagine sull'attacco, ma non ha rivelato nessuna informazione finora. 

Secondo HRW, la comunita' internazionale dovrebbe fare pressioni sul governo Uzbeko affinche' rilasci immediatamente Sharipov e faccia un'indagine indipendente sul caso e sui maltrattamenti subiti da Sharipov. Inoltre dovrebbe incoraggiare l'Uzbekistan ad eliminare la criminalizzazione dell'omosessualita'.

E' possibile mandare un'email al presidente Karimov per esprimere preoccupazione sulla condanna di Sharipov e per chiedere l'eliminazione dell'articolo 120 sulla condotta omosessuale introdotto nel codice penale durante l'era Stalin nell'ex URSS di cui l'Uzbekistan faceva parte. http://hrw.org/campaigns/uzbekistan/sharipov_petition.htm

L'intolleranza del governo nei confronti del dissenso si e' resa evidente anche il 30 Settembre scorso, quando le autorita' hanno impedito al Partito Democratico di tenere il congresso a Tashkent non rispondendo alle richieste di autorizzazione da parte del partito. Molti membri del partito sono in prigione da diversi anni, e il leader e' attualmente in esilio in Norvegia. Nel 1991 era l'unico avversario di Karimov alle presidenziali e nel 2000 e' stato condannato in contumacia a 15 anni di prigione per azioni di terrorismo e sovversione. 
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