voi 15 - noi 400.000.000



Roma 29 settembre 2003


Vi trasmettiamo, in allegato, il comunicato inerente la manifestazione
nazionale che si terrà a Roma il 4 ottobre 2003, alle ore 14, con partenza
dalla stazione metro Laurentina.

Cordiali saluti.

RdB Tesoro

www.rdbtesoro.it (http://tesoro.rdbcub.it)
info at tesoro.rdbcub.it
tel. 0647616129/6130 - fax 0647614356/4369












Il 4 ottobre si apre a Roma la Conferenza Intergovernativa. I capi di stato
e di governo dell'Unione Europea, capitanati da Silvio Berlusconi,
proveranno a tradurre in trattati costituzionali il risultato della
Convenzione.

All'Europa liberista e del Patto di Stabilità, all'Europa che alza i muri
contro i migranti e che, senza assumere il ripudio della guerra, lavora
invece alla costituzione dell'esercito europeo, il 4 ottobre noi opporremo
un'altra Europa: quella dei popoli e della pace, l'Europa del Forum Sociale
Europeo e del 15 febbraio.

La nostra Europa si basa su alcuni semplici principi: è antiliberista,
ripudia la guerra e tutti i razzismi, fa della democrazia e della
partecipazione valori fondanti.

E' l'Europa che difende i beni e i servizi pubblici, lo Stato sociale, il
lavoro. E dunque si batte contro gli attacchi alle pensioni, la
mercificazione della scuola, della salute, della cultura e contro la
progressiva precarizzazione della vita intera. La nostra Europa è l'Europa
dei diritti sociali, a partire dal diritto al lavoro, al reddito e a una
esistenza dignitosa.

E' una Europa che privilegia la costruzione di spazi pubblici, in cui la
società sostenibile e il rispetto dell'ambiente siano punti inaggirabili e
dove le differenze di genere, le identità sessuali e le libertà civili non
siano negoziabili.












E' l'Europa che ripudia le guerre senza se e senza ma.

Contraria all'aumento delle spese militari e all'ipotesi di un esercito
europeo, la nostra Europa lavora per la pace nei luoghi di conflitto, con
le missioni civili e la solidarietà internazionale. La nostra Europa lavora
per la pace anche qui, dove la guerra viene alimentata: per questo abbiamo
manifestato il 15 febbraio, per questo teniamo appese ai balconi le
bandiere della pace.
Per questo vogliamo la fine dell'occupazione militare in Iraq e il ritiro
delle truppe italiane, così come da tempo chiediamo la fine
dell'occupazione della Palestina.
La nostra è l'Europa della cittadinanza universale. Dove non esistono
discriminazioni di razza, di religione e di sesso. Una Europa aperta,
accogliente, senza centri di detenzione e in cui nessuno e nessuna è
straniero o straniera.
La nostra è l'Europa della partecipazione: locale, nazionale,
sopranazionale. L'esperienza della democrazia partecipativa non ha nulla a
che vedere con il metodo oligarchico adottato dalla Convenzione presieduta
da Giscard d'Estaing.
Dopo Firenze, dopo il 15 febbraio e il 12 aprile, mentre ci avviciniamo al
Forum Sociale Europeo di Parigi, il 4 ottobre daremo un nuovo impulso a un
processo costituente per un'altra Europa. Un processo aperto, comprensivo
delle forme più articolate del conflitto sociale, delle diverse
soggettività e dei tanti movimenti che compongono il nostro movimento. Un
processo che valorizzi le resistenze sociali e i progetti alternativi. Un
processo che culmini nel 2004 con la Convocazione degli Stati Generali
dell'altra Europa.

Facciamo appello alla molteplicità della società civile, alle forze sociali
e politiche, con cui in questi anni abbiamo incrociato strade e percorsi, a
costruire insieme questo appuntamento.