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Biopirateria nella Conca dell'Amazzonia
- Subject: Biopirateria nella Conca dell'Amazzonia
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info at gfbv.it>
- Date: Tue, 23 Sep 2003 17:27:46 +0200
URL: www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030923ait.html Biopirateria nella Conca dell'Amazzonia Stop allo sfruttamento! Bolzano, 23 Settembre 2003 "Se un giorno si troverà un vaccino contro l'AIDS, si troverà in Amazzonia." Con questo e altri argomenti le grandi compagnie e laboratori farmaceutici si introducono nella foresta amazzonica per esportare, nella maggior parte dei casi in modo illegale, specie vegetali ed animali utili per la produzione di farmaci. La biopirateria è il furto per uso commerciale delle risorse intellettuali - conoscenze e tecniche curative degli indigeni - e delle risorse biologiche delle regioni ricche in biodiversità. Ecuador, Bolivia, Brasile, Venezuela, Colombia, Perù, Suriname e Guyana sono i paesi le cui regioni amazzoniche, già indebolite per le altre forme di sfruttamento, sono minacciate da questa nuova forma di aggressione. Il fenomeno della biopirateria ha preso il via ca. 15 anni fa e viene portato a termine in diversi modi: i trafficanti, travestiti da turisti, raccolgono funghi, animali, semi e piante da inviare all'estero, oppure comprano aree di bosco tropicale dove poi realizzano serie di sperimentazioni con lo scopo di classificare le specie, oppure usano diverse scuse per accedere alle comunità indigene e farsi affidare le conoscenze relative a queste risorse. In seguito fanno brevettare i prodotti all'estero dove saranno anche elaborati e commercializzati senza che i veri proprietari, gli indigeni, possano partecipare all'utile derivante. Nella conca amazzonica i casi di biopirateria sono innumerevoli. In Ecuador, p.es., ci fu il caso più conosciuto legato al brevetto dell'Ayahuasca. Durante il decennio degli anni '80 Loren Miller, proprietario di un laboratorio farmaceutico statunitense, ottenne alcune piante di Ayahuasca dagli indigeni Cofán. Di ritorno negli Stati Uniti brevettò la pianta. Nel 1996 il Coordinamento delle Organizzazioni Indigene della Conca Amazzonica (COICA - Coordinadora de las Organizaciones Indígenas de la Cuenca Amazónica, www.coica.org) presentò un ricorso per revocare il brevetto visto che l'Ayahuasca è una pianta sacra che gli indigeni amazzonici usano da secoli. Nonostante il brevetto fosse ritirato, nel 2001 Loren Miller riottenne ancora una volta il brevetto per questa pianta. Nello stesso paese furono rubate 750 rane della specie Epipedobates tricolore, che producono la Epibatidina (un analgesico 200 volte più forte della morfina), e brevettate negli Stati Uniti. In Perù ci fu uno scandalo per il sequestro da parte del governo giapponese della pianta dello Yacón, un tubero dal sapore dolce che però non ingrassa e potrebbe quindi sostituire lo zucchero. Nell'esportazione illegale della pianta sarebbero coinvolti il Centro Internazionale della Patata (Centro Internacional de la Papa) e le autorità peruviane, le quali sapevano che i semi di questo tubero stavano per essere portati all'estero ma non fecero niente per impedirlo. Il caso dello Yacón costituisce un'enorme perdita per il Perù e per gli altri paesi in cui lo Yacón era coltivato da secoli. Secondi diversi studi, il traffico illegale di specie e conoscenze comporta per la regione amazzonica perdite annue superiori ai 10 miliardi di dollari USA. L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede con urgenza che venga fatto tutto il possibile per porre termine alla biopirateria. In termini politici ciò comporta che gli impegni assunti durante il Congresso sulla Biodiversità siano considerati prioritari rispetto agli impegni presi dai governi in altre sedi, come p.es. l'Organizzazione Mondiale del Commercio, e che le leggi relative ai diritti di proprietà intellettuale escludano i brevetti per gli organismi viventi o parti di essi. L'accesso alle risorse genetiche o alle conoscenze relative ad esse deve essere ottenuto solo con il consenso dei popoli indigeni e delle comunità locali, e deve essere ottenuto senza che ciò generi conflitti con i diritti collettivi. Vedi anche: * www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030826it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030808it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030808ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030527it.html | www.gfbv.it/3dossier/seattle-it.html | www.gfbv.it/3dossier/diritto/ilo169-conv-it.html | www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/konibo.html * www: www.coica.org | www.ecn.org/molino/collettivo/informes/pppdighe.htm | www.ilo.org | www.bibmondo.it/libri/www-h2o.html
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