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La Corte Internazionale dell'Aia prende posizione sui massacri in Congo (23.09)
- Subject: La Corte Internazionale dell'Aia prende posizione sui massacri in Congo (23.09)
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info at gfbv.it>
- Date: Tue, 23 Sep 2003 12:59:21 +0200
URL: www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030923it.html La Corte Internazionale dell'Aia prende posizione sui massacri in Congo (23.09) In Congo governa un "Gabinetto del terrore": la Corte Internazionale dovrebbe indagare anche su vice-presidente e ministri Bolzano, Göttingen, l'Aia, 23 Settembre 2003 L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha salutato favorevolmente il fatto che il Tribunale internazionale dell'Aia intenda indagare sulle gravi violazioni dei diritti umani commessi in Congo, e chiede che eminenti rappresentanti del nuovo governo congolese, responsabili di massacri, tortura, stupri, reclutamento forzato di bambini e cannibalismo, siano costretti a rendere conto delle loro azioni. Per l'APM, il governo del Congo, insediatosi in luglio 2003, è un gabinetto del terrore, responsabile di omicidio plurimo di donne e bambini e indigeni Pigmei disarmati. Per le innumerevoli vittime ci potrà essere giustizia solo nel momento in cui la Corte Internazionale non si limiterà a chiamare a rispondere dei crimini contro l'umanità i soli militari subalterni ma metterà fine all'impunità nei confronti dei signori della guerra. Nel mirino è in particolar modo l'attuale vice-presidente del Congo, Jean-Pierre Bemba, capo del movimento per la liberazione del Congo (MLC). Nel breve periodo tra il 24 ed il 29 ottobre 2002, durante gli attacchi alle comunità di Mambasa e Mangina il MLC si è macchiato dell'omicidio di 117 civili, ha stuprato 60 persone, rapito 82 e torturato altre 27 persone. Secondo alcuni racconti fidati di Pigmei, essi sarebbero stati costretti da combattenti del MLC a uccidere e poi mangiare propri parenti. Anche le accuse contro Roger Lumbala, ministro per il Commercio Estero, sono pesanti. Le milizie da lui capeggiate del Movimento Congolese per la Democrazia-Nazionale (RCD-National) avrebbero partecipato ai massacri e agli atti di cannibalismo. Nella regione dell'Ituri, nel Congo Occidentale, sarebbero state commesse gravi violazioni dei diritti umani da parte del Movimento per la Democrazia-Movimento per la liberazione (RCD-ML), sostenuto dall'attuale presidente Joseph Kabila. Il leader di questo movimento, Mbusa Nyamwisi, oggi è ministro per la Collaborazione Regionale. Anche il leader dei ribelli Thomas Lubanga, capo dell'Unione dei Patrioti Congolesi (UPC), dev'essere messo sotto accusa. In primavera questo signore della guerra ha terrorizzato la popolazione attorno alla città di Bunia, prima che intervenissero le truppe di pace internazionali. Attualmente Lubanga si trova a Kinshasa, alla ricerca di un incarico da ministro. Negli scorsi tre anni altri cinque ministri e vicepresidenti del nuovo governo congolese si sono resi responsabili di massicce violazioni dei diritti umani, ma non rischiano l'incriminazione davanti alla Corte Internazionale dell'Aia, la quale ha giurisdizione solo per i crimini commessi dal 2002 in poi. Vedi anche: * www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/03-2/030516it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030603it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030528it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030520it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030624it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-1/030307it.html * www: www.unhcr.ch | www.iccnow.org | http://www.studiperlapace.it/links.html#corti
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