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Il ridotto mandato ISAF mette in pericolo la ricostruzione dell'Afghanistan!
- Subject: Il ridotto mandato ISAF mette in pericolo la ricostruzione dell'Afghanistan!
- From: Associazione per i popoli minacciati / Gesellschaft für bedrohte Völker <info at gfbv.it>
- Date: Wed, 6 Aug 2003 15:27:31 +0200
URL: www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030806it.html L'esercito tedesco passa il comando delle truppe di protezione (ISAF) in Afghanistan Bilancio deludente: il ridotto mandato ISAF mette in pericolo la ricostruzione del paese! Bolzano, Göttingen, 6 Agosto 2003 A pochi giorni dal passaggio del comando delle truppe ISAF da Germania e Olanda alla NATO previsto per l'11 agosto, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) trae un bilancio deludente: durante i sei mesi del comando congiunto tedesco ed olandese sono sensibilmente peggiorate le condizioni di sicurezza a Kabul e in tutto l'Afghanistan, e quindi risulta in pericolo la stessa ricostruzione del paese. In un memorandum di 12 pagine, l'APM constata come i soldati tedeschi siano molto ben voluti a Kabul, ma che tutte le loro buone intenzioni non sono riuscite a colmare l'insufficienza del loro mandato. È stata sprecata l'occasione di un allargamento sia geografico sia di contenuto del mandato ISAF che avrebbe contribuito ad una maggiore sicurezza nel paese. Nonostante questo allargamento del mandato fosse richiesto dal governo afghano, dalle Nazioni Unite e dalle organizzazioni umanitarie impegnate nel paese, la Germania si è testardamente rifiutata di impegnarsi in tal senso. Il programmato invio di squadre per la ricostruzione (PRT), protette dai soldati tedeschi, non riuscirà ora a fermare il terrore seminato dai signori della guerra. Si tratta di semplici programmi pubblicitari che fanno credere che la comunità internazionale si impegni per una maggiore sicurezza in tutte le parti dell'Afghanistan, ma che in realtà non solo non fermano ma addirittura allargano il potere dei signori della guerra. Volontari e cooperanti internazionali rischiano sempre più di trasformarsi in un bersaglio per attacchi terroristici. Al di fuori della città di Kabul le aggressioni a collaboratori delle organizzazioni umanitarie internazionali sono ormai quasi all'ordine del giorno. Un ulteriore aumento del caos nel paese, fermerebbe definitivamente la ricostruzione e la creazione delle infrastrutture per uno stato di diritto. La presenza delle truppe ISAF non riesce a garantire la sicurezza neanche nella stessa Kabul, dove la situazione sta continuamente peggiorando: non solo sono in aumento gli attacchi ai soldati NATO, ma anche la popolazione civile lamenta sempre più frequentemente i soprusi della polizia e delle milizie. La polizia controllata dal gruppo dei Tagichi è conosciuta e temuta per la sua arbitrarietà, e i soprusi commessi nell'est della città dalle milizie controllate da Abdul Rabb al-Rasul Sayyaf, esponente dell'Alleanza del Nord, il gruppo maggiormente rappresentato al governo, sono in costante aumento. Vedi anche: * www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030526it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/021202it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/021014it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-3/020909it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-1/020318it.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/afghan/terror-it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/02-1/020318de.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/afghan/afghan-mineo.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/afghan/afghan-maed-it.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/afghan/omid-it.html | www.gfbv.it/3dossier/asia/afghan/afghan-colavit.html * www: www.shuhada.org | www.iccnow.org | www.isafkabul.org
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