Iran: Amnesty International chiede un'inchiesta indipendente sulla morte della fotogiornalista Zahra Kazemi



Gent.mi tutti,

vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di
Amnesty International:


Iran: Amnesty International chiede un'inchiesta indipendente sulla morte della
fotogiornalista Zahra Kazemi




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Amnesty International Ufficio Stampa
Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it


ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL CAPO REDATTORE ESTERI

COMUNICATO STAMPA
CS 104-2003


IRAN: AMNESTY INTERNATIONAL CHIEDE UN'INCHIESTA INDIPENDENTE SULLA MORTE
DELLA FOTOGIORNALISTA ZAHRA KAZEMI

Amnesty International si è unita agli appelli della Commissione islamica
per i diritti umani dell'Iran e di altri organismi internazionali per i
diritti umani affinché sia avviata un'inchiesta indipendente sulla morte
della 54enne fotogiornalista Zahra Kazemi, avvenuta il 12 luglio.

"L'Iran è obbligato, in base al diritto internazionale, ad aprire
un'inchiesta giudiziaria imparziale e indipendente per determinare le cause
della morte di Zahra Kazemi", ha dichiarato Massimo Cipolla, coordinatore
Iran della Sezione Italiana di Amnesty International. "Tale inchiesta dovrà
inoltre chiarire se, come indicano alcune fonti,  Zahra Kazemi sia stata
sottoposta a maltrattamenti e torture durante il periodo di custodia".

Zahra Kazemi, di doppia cittadinanza canadese e iraniana, è deceduta il 12
luglio all'ospedale Baghiyetollah di Tehran, dove era sorvegliata a vista.
Era stata arrestata per aver fotografato alcune persone che protestavano
per la detenzione dei propri familiari all'esterno della prigione di Evin,
nella zona settentrionale della capitale.

 Amnesty International registra da anni casi di maltrattamenti e torture
durante la detenzione in Iran. L'organizzazione ha accolto favorevolmente
le notizie secondo cui il presidente Mohammad Khatami avrebbe ordinato ad
alcuni ministeri di aprire un'inchiesta sulla morte di Zahra Kazemi.

"Le autorità iraniane devono adottare misure concrete per porre fine a
tutte le forme di maltrattamento nel paese, come ad esempio accedere alla
Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o
trattamenti crudeli, inumani e degradanti" - ha aggiunto Cipolla. "Solo una
inchiesta immediata, esauriente, indipendente e imparziale potrà fare gli
interessi della giustizia".

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 16 luglio 2003

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