Commento di Marco Bertotto, presidente diella Sezione Italiana di Amnesty International, sulle dichiarazioni dell'ambasciatrice



Gent.mi tutti,

vi trasmettiamo il comunicato stampa della Sezione Italiana di
Amnesty International:



Commento di Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty
International, sulle dichiarazioni dell'ambasciatrice di Siria a Roma per
il caso al-Sakhri








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Amnesty International Ufficio Stampa
Tel. 06 44.90.224 cell. 348-6974361 e-mail: press at amnesty.it









COMUNICATO STAMPA
CS99-2003

COMMENTO DI MARCO BERTOTTO, PRESIDENTE DELLA SEZIONE ITALIANA DI AMNESTY
INTERNATIONAL, SULLE DICHIARAZIONI DELL'AMBASCIATRICE DI SIRIA A ROMA PER
IL CASO AL-SAKHRI 


Con riferimento alle dichiarazioni dell'Ambasciatrice di Siria a Roma,
Nabira Chaalan, convocata oggi al Ministero degli Affari esteri, secondo
cui Muhammad Sa'id al-Sakhri sarebbe detenuto in "condizioni normali",
Amnesty International ricorda che da oltre sette mesi al-Sakhri è
incarcerato in violazione del diritto internazionale.

"'Le condizioni normali' di detenzione, come le avrebbe definite
l'ambasciatrice secondo una nota informativa della Farnesina, sono forse
considerate come tali in Siria, dove spesso gli oppositori politici non
possono incontrare la famiglia, gli avvocati, i medici, non sono sottoposti
ad alcun processo e sono effettivamente a rischio di tortura e di morte in
carcere" ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di
Amnesty International. "Ma non sono normali in base a quanto dispone il
diritto internazionale. Il governo siriano deve ristabilire i diritti del
signor al-Sakhri e di tutti i detenuti 'scomparsi' nelle proprie carceri.
Continuiamo a sottolineare che il governo italiano è responsabile di quanto
sta accadendo ad al-Sakhri per aver respinto lui e la sua famiglia
dall'Italia, violando le convenzioni internazionali per i rifugiati, contro
la tortura e contro la pena di morte".

L'appello di Amnesty International ai ministri degli Affari Esteri e
dell'Interno in favore della famiglia al-Sakhri è disponibile sul sito
Internet all'indirizzo:
http://www.amnesty.it/campaign/diritti_in_europa/appello_siria.php3

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 10 luglio 2003

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