un grazie di cuore a Fassino, Rutelli e Cofferati



COMUNICATO STAMPA

Un altro colpo assestato allo stato sociale; meno tutele agli operai e più
soldi ai padroni.

I referendum sull'art.18 e sugli elettrodotti non hanno raggiunto il
quorum. Prima di qualsiasi polemica vogliamo abbracciare tutti quanti hanno
esercitato il loro diritto al libero pensiero votando in questa
circostanza, qualunque sia stato il loro voto.
Votare è stata una scelta coraggiosa, opporsi alle sirene che venivano da
tutte le parti e che incitavano all'astensione è stata un'impresa.
Adesso vorremmo "ringraziare" ds e margherita per il loro impegno profuso
in questa occasione.
Le motivazioni del voto SI erano soprattutto un tentativo di creare un
estremo baluardo contro la deriva ultraliberista del mondo del lavoro.
Forse se avesse vinto il SI i padroni avrebbero potuto comunque continuare
i loro giochi di potere sulla testa dei lavoratori complice un governo
confindustriale. Sarebbe bastata una legge in parlamento per liquidare
l'esito referendario, aggirandolo. Tuttavia questa operazione sarebbe stata
più difficoltosa perché avrebbe dovuto scontrarsi con l'opposizione della
società civile. E invece questa opposizione è stata cancellata dalle
manovre opportuniste di DS e Margherita, troppo attenti a non perdere i
consensi della media impresa ed estremamente abili a raggirare i loro
elettori con le favolette sulle presunte ricadute negative che tale
referendum avrebbe riportato sui lavoratori. Aumento del lavoro nero: una
barzelletta assurda: allora il padrone assume in nero per poter licenziare
il proprio dipendente in qualsiasi momento. Se l'indole è a delinquere cosa
tratterrebbe il padrone a farlo anche adesso? Quali sono i risultati della
legge di questo governo per l'emersione del lavoro nero? Nessuna azienda
s'è messa in regola! Ma perché dovrebbero? Cosa c'entra l'articolo 18 se
nelle piccole imprese non c'è già mentre è lì che si annida il lavoro nero?
Altra barzelletta: aumenterebbero i contratti atipici. In Italia c'è il
più elevato grado di flessibilità del mercato del lavoro; eppure la
disoccupazione di fatto resta altissima.
Cari maledetti diessini e rutellici, cosa vi aspettate che accadrà ora?
L'articolo 18 non sarà più visto come un dogma e verrà attaccato e rimosso
anche nelle imprese dove ora c'è. I lavoratori saranno sempre più precari.
Tanto il fallimento del referendum legittima questa manovra. Quanti altri
"pacchetti" Biagi dovranno subire i lavoratori italiani, quante leggi
delega cancelleranno ciò che resta dei diritti dei lavoratori? E dopo di
ciò il fiume in piena travolgerà la sanità (Sirchia vuole introdurre le
polizze) e tutto lo stato sociale verrà ridotto in frantumi. E di tutto
questo voi maledetti sarete responsabili, responsabili di non aver voluto
opporre la vostra politica al governo dei padroni, responsabili di non aver
difeso i diritti dei lavoratori. Non serviranno più, cari Fassino e
Cofferati, le manifestazioni per questo o quell'altra tutela. Nei fatti voi
siete dalla parte dei padroni. E di tutto questo ce ne ricorderemo alle
prossime elezioni, nelle assemblee, nei luoghi di lavoro. Non saremo solo
noi lavoratori e precari a pagare, ma anche voi!

MOVIMENTO DELLE/I DISOBBEDIENTI
Email:disobbedientimolise at libero.it